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Eolico Off-Shore: potrebbe nascere al largo di Rimini il primo impianto in Italia

L’eolico offshore in Italia ha la sua avanguardia nella Provincia di Rimini: sebbene l’eolico sia una delle fonti rinnovabili più diffuse nella Penisola, la sua versione offshore (installazioni in mare aperto) rimane ancora poco esplorata e sfruttata tanto che non vi sono ancora impianti offshore al largo delle nostre coste.
Nella zona di Rimini, che ha un alto fabbisogno energetico legato alle attività e alle strutture turistiche, la Provincia ha deciso da qualche anno di studiare la possibilità di sfruttare il mare e il vento per generare energia pulita.
La settimana scorsa, in occasione della fiera KeyEnergy, la Provincia di Rimini ha organizzato un convegno nell’ambito del progetto europeo 4Power del programma Interreg IV C, presentando, nell’occasione le ultime novità e i risultati degli studi che sta portando avanti.
Da due anni al largo delle coste romagnole, sulla piattaforma Azalea B di Eni, l’anemometro Lidar Zefir misura la potenza e le caratteristiche del vento: secondo l’Università di Bologna, che monitora i dati rilevati, le coste adriatiche potrebbero ospitare impianti in grado di garantire fino al 12% del fabbisogno energetico della provincia riminese.
Al convegno di KeyEnergy l’ufficio Energia della Provincia ha ribadito la volontà di proseguire questi studi in mare aperto e ha presentato il nuovo anemometro di ultima generazione installato la settimana scorsa sempre sulla piattaforma dell’Eni: lo strumento, tramite un raggio laser, è in grado di misurare la velocità del vento fino a 200 metri d’altezza ed elaborando contemporaneamente 10 differenti quote di altezza.
E’ di ieri, inoltre, la presentazione a Pechino della quarta edizione del Global Wind Energy Outlook, il documento che analizza il futuro dell’eolico stilato da Greenpeace International e dal Global Wind Energy Council.
Secondo lo studio l’energia eolica entro il 2020 potrebbe fornire fino al 12% dell’energia elettrica mondiale, creando 1,4 milioni di posti di lavoro e riducendo di oltre 1,5 miliardi di tonnellate le emissioni annue di Co2.
A fine 2011 al mondo la potenza installata era di 240 GW, con previsioni per fine 2012 di altri 40 GW: secondo la relazione, con giuste politiche di sostegno si potrebbero raggiungere (nella più rosea delle previsioni) oltre 1.100 GW entro il 2020.
Nella zona di Rimini, che ha un alto fabbisogno energetico legato alle attività e alle strutture turistiche, la Provincia ha deciso da qualche anno di studiare la possibilità di sfruttare il mare e il vento per generare energia pulita.
La settimana scorsa, in occasione della fiera KeyEnergy, la Provincia di Rimini ha organizzato un convegno nell’ambito del progetto europeo 4Power del programma Interreg IV C, presentando, nell’occasione le ultime novità e i risultati degli studi che sta portando avanti.
Da due anni al largo delle coste romagnole, sulla piattaforma Azalea B di Eni, l’anemometro Lidar Zefir misura la potenza e le caratteristiche del vento: secondo l’Università di Bologna, che monitora i dati rilevati, le coste adriatiche potrebbero ospitare impianti in grado di garantire fino al 12% del fabbisogno energetico della provincia riminese.
Al convegno di KeyEnergy l’ufficio Energia della Provincia ha ribadito la volontà di proseguire questi studi in mare aperto e ha presentato il nuovo anemometro di ultima generazione installato la settimana scorsa sempre sulla piattaforma dell’Eni: lo strumento, tramite un raggio laser, è in grado di misurare la velocità del vento fino a 200 metri d’altezza ed elaborando contemporaneamente 10 differenti quote di altezza.
E’ di ieri, inoltre, la presentazione a Pechino della quarta edizione del Global Wind Energy Outlook, il documento che analizza il futuro dell’eolico stilato da Greenpeace International e dal Global Wind Energy Council.
Secondo lo studio l’energia eolica entro il 2020 potrebbe fornire fino al 12% dell’energia elettrica mondiale, creando 1,4 milioni di posti di lavoro e riducendo di oltre 1,5 miliardi di tonnellate le emissioni annue di Co2.
A fine 2011 al mondo la potenza installata era di 240 GW, con previsioni per fine 2012 di altri 40 GW: secondo la relazione, con giuste politiche di sostegno si potrebbero raggiungere (nella più rosea delle previsioni) oltre 1.100 GW entro il 2020.