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Il primo storage a funzionamento meccanico sorgerà in Italia
L’azienda svizzera Energy Vault ha ottenuto un finanziamento di 110 milioni di dollari per la diffusione del sistema di storage a torre che sfrutta la forza gravitazionale
A solo un anno di distanza dalla presentazione del prototipo di storage a funzionamento meccanico, che sfrutta la forza gravitazionale per accumulare o emettere energia prodotta da fonti rinnovabili, l’azienda ideatrice, la svizzera Energy Vault, ha ottenuto un finanziamento di 110 milioni di $ per accelerare la diffusione globale di questa interessante tecnologia.
Il meccanismo di funzionamento è semplice quanto ingegnoso, ne avevamo già parlato in precedenza, si ispira al funzionamento degli impianti idroelettrici, nei quali il movimento dell’acqua consente di accumulare o rilasciare energia a seconda delle esigenze contingenti.
Si differenzia invece dalle più diffuse batterie, storage rinnovabili per eccellenza, per la maggiore sostenibilità del progetto, oltre che, in teoria, alla più lunga vita utile degli impianti.
Il principio che sostiene l’idroelettrico ad accumulo, e che sfrutta parte della produzione elettrica per portare a determinate altitudini l’acqua, facendola poi percorrere in senso inverso il percorso, così da azionare turbine che generino energia. Nel caso di Energy Vault però l’acqua viene rimpiazzata con dei blocchi compositi di 35 tonnellate, realizzati con materiali low cost e sfruttando nozioni della scienza dei materiali.
Il sistema di accumulo associa i pesantissimi blocchi a un impianto meccanico proprietario e a un sistema informatico estremamente preciso, il quale gestisce in totale autonomia la torre di stoccaggio e i periodi di caricamento o rilascio dell’energia. Il software utilizza strumenti di analisi predittiva e una gran quantità di algoritmi che tengono in considerazione contemporaneamente numerosi fattori: la disponibilità energetica e la volatilità della domanda, la stabilità della rete, le previsioni metereologiche e altre variabili.
Grazie alle sue caratteristiche meccaniche ed informatiche la torre Energy Vault può fornire i vantaggi di un impianto idroelettrico di grandi dimensioni, ma a un costo livellato decisamente inferiore, offrendo maggiore efficienza di andata e ritorno, senza necessità di rispettare determinati requisiti topografici e, non da meno, senza provocare impatti ambientali negativi.
Oltre ai progetti che sorgeranno in collaborazione con l’azienda indiana The Tata Power Company Limited, Energy Vault ha annunciato che la prima torre di accumulo avrà potenza di 35 W e nascerà nel 2019 nel Nord d’Italia.
“Energy Vault risolve il complesso problema dell’immagazzinamento dell’energia da fonti rinnovabili in larga scala” ha spiegato Akshay Naheta, Managing Partner dell’investitore SoftBank Vision Fund. “La scelta dell’azienda di integrare tecnologie consolidate, scienza dei materiali di ultima generazione e software per la visione artificiale, offre una soluzione che fornisce nuove opportunità di utilizzo delle energie rinnovabili, tutelando l’ambiente. Il progetto Energy Vault si configura come altamente complementare al portfolio di progetti già finanziati da SoftBank, siamo felici di poter contribuire al futuro sviluppo globale della compagnia.”
“Nel portare avanti la nostra missione per arrivare a far sostituire l’energia fossile con quella da rinnovabili per tutte le 24 ore della giornata, siamo felici di poter collaborare con SoftBank Vision Fund nel ampliare la nostra presenza mondiale” ha dichiarato Robert Piconi, Direttore esecutivo e co-fondatore di Energy Vault “Vision Fund condivide a pieno il nostro obiettivo e la lotta ai cambiamenti climatici attraverso l’utilizzo di sistemi di storage e, grazie al suo aiuto come partner strategico, Energy Vault intende rispondere alla grande domanda di storage energetico sostenibile e economico.”
Il meccanismo di funzionamento è semplice quanto ingegnoso, ne avevamo già parlato in precedenza, si ispira al funzionamento degli impianti idroelettrici, nei quali il movimento dell’acqua consente di accumulare o rilasciare energia a seconda delle esigenze contingenti.
Si differenzia invece dalle più diffuse batterie, storage rinnovabili per eccellenza, per la maggiore sostenibilità del progetto, oltre che, in teoria, alla più lunga vita utile degli impianti.
Il principio che sostiene l’idroelettrico ad accumulo, e che sfrutta parte della produzione elettrica per portare a determinate altitudini l’acqua, facendola poi percorrere in senso inverso il percorso, così da azionare turbine che generino energia. Nel caso di Energy Vault però l’acqua viene rimpiazzata con dei blocchi compositi di 35 tonnellate, realizzati con materiali low cost e sfruttando nozioni della scienza dei materiali.
Il sistema di accumulo associa i pesantissimi blocchi a un impianto meccanico proprietario e a un sistema informatico estremamente preciso, il quale gestisce in totale autonomia la torre di stoccaggio e i periodi di caricamento o rilascio dell’energia. Il software utilizza strumenti di analisi predittiva e una gran quantità di algoritmi che tengono in considerazione contemporaneamente numerosi fattori: la disponibilità energetica e la volatilità della domanda, la stabilità della rete, le previsioni metereologiche e altre variabili.
Grazie alle sue caratteristiche meccaniche ed informatiche la torre Energy Vault può fornire i vantaggi di un impianto idroelettrico di grandi dimensioni, ma a un costo livellato decisamente inferiore, offrendo maggiore efficienza di andata e ritorno, senza necessità di rispettare determinati requisiti topografici e, non da meno, senza provocare impatti ambientali negativi.
Oltre ai progetti che sorgeranno in collaborazione con l’azienda indiana The Tata Power Company Limited, Energy Vault ha annunciato che la prima torre di accumulo avrà potenza di 35 W e nascerà nel 2019 nel Nord d’Italia.
“Energy Vault risolve il complesso problema dell’immagazzinamento dell’energia da fonti rinnovabili in larga scala” ha spiegato Akshay Naheta, Managing Partner dell’investitore SoftBank Vision Fund. “La scelta dell’azienda di integrare tecnologie consolidate, scienza dei materiali di ultima generazione e software per la visione artificiale, offre una soluzione che fornisce nuove opportunità di utilizzo delle energie rinnovabili, tutelando l’ambiente. Il progetto Energy Vault si configura come altamente complementare al portfolio di progetti già finanziati da SoftBank, siamo felici di poter contribuire al futuro sviluppo globale della compagnia.”
“Nel portare avanti la nostra missione per arrivare a far sostituire l’energia fossile con quella da rinnovabili per tutte le 24 ore della giornata, siamo felici di poter collaborare con SoftBank Vision Fund nel ampliare la nostra presenza mondiale” ha dichiarato Robert Piconi, Direttore esecutivo e co-fondatore di Energy Vault “Vision Fund condivide a pieno il nostro obiettivo e la lotta ai cambiamenti climatici attraverso l’utilizzo di sistemi di storage e, grazie al suo aiuto come partner strategico, Energy Vault intende rispondere alla grande domanda di storage energetico sostenibile e economico.”