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Il nuovo regolamento europeo sui gas refrigeranti: intervista a Marco Buoni, Vicepresidente AREA e Segretario ATF

Ci siamo già occupati nei giorni scorsi della nuova proposta di Regolamento Europeo sui gas refrigeranti, che contiene, tra le altre cose, una messa al bando dei gas HFC in modo graduale, a partire dal 2015. La proposta è al momento al vaglio del parlamento europeo ma, assicura Marco Buoni, vice presidente di AREA (European Association of Refrigeration, Air Conditioning and Heat Pump Contractors) e Segretario Generale di ATF (Associazione Tecnici del Freddo), verrà approvata sicuramente entro il 2014, portando diverse integrazioni e ulteriori restrizioni alla normativa vigente.
Dott. Buoni, qual è la vostra posizione come AREA?
«Siamo abbastanza soddisfatti, sono state recepite molte delle nostre proposte, come ad esempio l’obbligatorietà della certificazione ogni cinque anni, che garantisce la massima professionalità per gli operatori del freddo.
Un altro aspetto su cui abbiamo insistito molto è quello del caricamento del gas refrigerante in loco, per gli impianti a split, rivolti alla climatizzazione domestica, che saranno venduti privi del gas refrigerante, che dovrà quindi essere caricato sul posto da un professionista certificato.
Al momento questi apparecchi vengono installati da elettricisti o idraulici, che non sono abilitati per maneggiare i gas refrigeranti.
Grazie al nuovo regolamento, quindi, solo i professionisti certificati potranno installare questo tipo di impianti, essendo gli unici che possono acquistare e installare gas refrigeranti, verranno così evitate dispersioni di gas in atmosfera e le quantità di gas caricate potranno essere ponderate correttamente da operatori preparati, come è giusto che sia».
AREA e EPEE, in un comunicato congiunto rilasciato qualche giorno fa si sono apertamente schierate contro la messa al bando degli HFC, sostenendo che, da un punto di vista energetico, i danni potrebbero essere maggiori dei benefici. Lei cosa ne pensa?
«Si, la nostra proposta era di ridurre gradualmente la possibilità di utilizzare gli HFC, in modo che la tecnologia potesse adattarsi ed evolversi.
Infatti, se per funzionare con altri tipi di gas gli apparecchi consumano più energia elettrica, si produrrà più anidride carbonica a monte, bruciando gas o carbone per produrre quella quantità maggiore di energia elettrica e quindi, alla fine, il bilancio del consumo energetico, e quindi dell’anidride carbonica prodotta, risulterebbe comunque più alto».
Non crede che la messa al bando dei gas fluorurati si possa tradurre in un sostanzioso aumento dei prezzi per gli utenti finali?
«No, non credo, nel momento in cui i gas HFC verranno vietati i gas alternativi, come ad esempio gli HFO, che adesso sono molto costosi, verranno prodotti su larga scala e quindi i prezzi si abbasseranno notevolmente. Non credo dunque che questo divieto porterà dei rincari sui prezzi finali dei prodotti».
Avete notizie riguardo al decreto sanzioni per il patentino dei frigoristi?
«Le sanzioni sono l’ultimo tassello per chiudere il cerchio dei refrigeranti, il testo della bozza è al vaglio del governo e del ministro dell’Ambiente, l’iter dovrebbe essere concluso in tempi brevi, anche perché il patentino del frigorista è ormai una realtà da circa tre mesi, mancano solo le sanzioni».
Dott. Buoni, qual è la vostra posizione come AREA?
«Siamo abbastanza soddisfatti, sono state recepite molte delle nostre proposte, come ad esempio l’obbligatorietà della certificazione ogni cinque anni, che garantisce la massima professionalità per gli operatori del freddo.
Un altro aspetto su cui abbiamo insistito molto è quello del caricamento del gas refrigerante in loco, per gli impianti a split, rivolti alla climatizzazione domestica, che saranno venduti privi del gas refrigerante, che dovrà quindi essere caricato sul posto da un professionista certificato.
Al momento questi apparecchi vengono installati da elettricisti o idraulici, che non sono abilitati per maneggiare i gas refrigeranti.
Grazie al nuovo regolamento, quindi, solo i professionisti certificati potranno installare questo tipo di impianti, essendo gli unici che possono acquistare e installare gas refrigeranti, verranno così evitate dispersioni di gas in atmosfera e le quantità di gas caricate potranno essere ponderate correttamente da operatori preparati, come è giusto che sia».
AREA e EPEE, in un comunicato congiunto rilasciato qualche giorno fa si sono apertamente schierate contro la messa al bando degli HFC, sostenendo che, da un punto di vista energetico, i danni potrebbero essere maggiori dei benefici. Lei cosa ne pensa?
«Si, la nostra proposta era di ridurre gradualmente la possibilità di utilizzare gli HFC, in modo che la tecnologia potesse adattarsi ed evolversi.
Infatti, se per funzionare con altri tipi di gas gli apparecchi consumano più energia elettrica, si produrrà più anidride carbonica a monte, bruciando gas o carbone per produrre quella quantità maggiore di energia elettrica e quindi, alla fine, il bilancio del consumo energetico, e quindi dell’anidride carbonica prodotta, risulterebbe comunque più alto».
Non crede che la messa al bando dei gas fluorurati si possa tradurre in un sostanzioso aumento dei prezzi per gli utenti finali?
«No, non credo, nel momento in cui i gas HFC verranno vietati i gas alternativi, come ad esempio gli HFO, che adesso sono molto costosi, verranno prodotti su larga scala e quindi i prezzi si abbasseranno notevolmente. Non credo dunque che questo divieto porterà dei rincari sui prezzi finali dei prodotti».
Avete notizie riguardo al decreto sanzioni per il patentino dei frigoristi?
«Le sanzioni sono l’ultimo tassello per chiudere il cerchio dei refrigeranti, il testo della bozza è al vaglio del governo e del ministro dell’Ambiente, l’iter dovrebbe essere concluso in tempi brevi, anche perché il patentino del frigorista è ormai una realtà da circa tre mesi, mancano solo le sanzioni».