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26.07.2016
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Diffondere l’utilizzo del teleriscaldamento per accantonare l’utilizzo dei combustibili fossili

Teleriscaldamento: promuoverne la diffusione anche nel nostro Paese significa lasciare più spazio alle rinnovabili a discapito degli inquinanti combustibili fossili.
È necessario integrare sempre più il teleriscaldamento e la cogenerazione per il riscaldamento e il raffrescamento nel nostro Paese, così come già succede nei Paesi baltici e nordici, che utilizzano già prevalentemente le energie rinnovabili con l’obiettivo di accantonare l’utilizzo dei combustibili inquinanti.
 
Ad affermarlo le Commissioni VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) e X (Attività produttive, commercio e turismo) che, in qualità di Commissioni Riunite, hanno emesso un documento finale, approvato il 19 Luglio scorso, riguardante una strategia dell’Unione Europea in materia di riscaldamento e raffreddamento.
 
È necessario adottare politiche che favoriscano una penetrazione del teleriscaldamento in linea con i paesi più avanzati, incentivando, con gli strumenti di promozione dell’efficienza energetica già operanti quali i Titoli di Efficienza Energetica, lo sviluppo efficiente delle reti che consentono il risparmio energetico, l’utilizzo del calore di recupero e quello prodotto da fonti rinnovabili”, recita il documento. Tutto ciò allo scopo di perseguire gli obiettivi di efficienza energetica, contribuire al miglioramento della qualità dell’aria e alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica tramite la riduzione del numero di centrali termiche individuali e condominiali.
 
È indispensabile, come sopra riportato, che il nostro Paese si allinei con gli altri Paesi europei molto più avanzati da questo punto di vista, adottando politiche favorevoli alla diffusione del teleriscaldamento che siano in linea proprio con quanto messo in atto da questi Paesi, soprattutto tramite strumenti di incentivazione che spingano allo sviluppo delle reti.
 
Il documento emesso, dunque, dà una valutazione positiva della Strategia Europea, ma esprime anche alcune osservazioni al riguardo:
 
  1. Favorire concretamente la ristrutturazione degli edifici esistenti, puntando su interventi che riguardino interi edifici, anche condominiali;
  2. Sfruttare l’ecobonus come misura incentivante più vantaggiosa per i condomini rispetto alle singole unità immobiliari, e per interventi che migliorino la classe energetica di un edificio attraverso una maggiore dotazione del Fondo Nazionale per l’efficienza energetica;
  3. Individuare soluzioni per affrontare il problema dei consumatori incapienti;
  4. Puntare sull’energy intelligence per una gestione migliore dell’energia e sul risparmio energetico;
  5. Diffondere, nei consumatori, la consapevolezza sulle opportunità dell’efficientamento energetico delle abitazioni;
  6. Le misure premiali devono essere indirizzate verso le tecnologie più avanzate, che presentino il minore impatto ambientale;
  7. Migliorare l’affidabilità e l’utilità delle certificazioni energetiche degli edifici;
  8. Sostenere l’autoproduzione e lo stoccaggio di energia da fonte rinnovabile;
  9. Favorire la penetrazione del teleriscaldamento in Italia in linea con i Paesi più avanzati, incentivando i TEE;
  10. Promuovere gli interventi di efficientamento e risparmio energetico nelle PMI;
  11. Colmare il disallineamento con i Paesi più avanzati;
  12. Stanziare risorse aggiuntive.
 
Il teleriscaldamento, dunque, è sicuramente uno strumento da integrare sempre di più nella strategia energetica nazionale, per lasciare spazio alle rinnovabili e accantonare l’utilizzo dei combustibili fossili, in linea con le strategie di molti altri Paesi europei.