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Patentino Frigoristi: ultimi tre mesi per ottenere i certificati definitivi
32mila aziende con certificati provvisori in scadenza e solo 8 enti accreditati per ottenere i certificati provvisori, Cna teme effetto imbuto.

32.474 aziende in possesso del cosiddetto “patentino del frigorista” da trasformare da certificato provvisorio a definitivo entro la fine del 2013, avranno a disposizione solo 8 enti di certificazione accreditati.
Quello che sta per cominciare sarà quindi un vero e proprio trimestre di fuoco. Da ottobre a dicembre, infatti, migliaia di aziende dovranno riuscire ad ottenere certificati definitivi da sostituire a quelli provvisori in scadenza a dicembre 2013. Il rischio è che con solo 8 enti accreditati qualcuno possa essere tagliato fuori dal mercato.
Nello specifico, l’obbligo del patentino del frigorista, introdotto dal Dpr 43 del 27 gennaio 2012, prevede per tutte le aziende impegnate nel settore del riscaldamento e della refrigerazione che lavorano con i gas fluorurati il rispetto di una serie di regole e certificazioni.
A partire dalla data di creazione del registro dedicato, aziende e operatori hanno avuto 60 giorni per iscriversi ed ottenere un certificato provvisorio valido per sei mesi. In questo periodo andava sostenuto un esame per poter, poi, ottenere un certificato definitivo presso un organismo di certificazione riconosciuto da Accredia. I sei mesi di validità di tale certificato provvisorio sono il frutto della proroga del governo Monti. Mentre il primo termine scadeva il 12 aprile 2013, il secondo è stato portato al 12 giungo 2013.
Una stima mostra che attualmente le aziende con certificato provvisorio che dovranno ottenere quello definitivo sono 36.429, spalmate nel trimestre ottobre-dicembre. Nello specifico, 10.600 ad ottobre, 12.700 a novembre e circa 9.000 a dicembre. Non solo le aziende, ma anche i tecnici (tra cui 57mila con certificato provvisorio) dovranno ottenere a loro volta un certificato definitivo.
Oltre al fatto che gli enti accreditati sono solo otto contro un numero impressionante di aziende e tecnici con certificati da ottenere, si aggiunge il problema per molti di loro (circa 33mila) del certificato provvisorio in scadenza ad ottobre. Il rischio di essere tagliati fuori dal mercato, per alcuni soggetti purtroppo potrebbe diventare concreto.
A questo proposito si è espresso Giulio Pesaro, responsabile nazionale di CNA impianti: “Il rischio da evitare è che qualcuno resti fuori dal mercato perché non riesce a confermare la certificazione provvisoria. Per come sono le cose adesso, con migliaia di certificati da confermare e appena otto enti certificatori, il pericolo di un effetto imbuto è reale. Per questo stiamo cercando di ottenere qualche intervento del Governo per facilitare la vita alle nostre imprese”.
Secondo CNA, al fine di evitare un tale disastro, le possibilità sono tre: allungare la scadenza dei certificati provvisori; depotenziare le sanzioni a carico delle aziende; oppure, attraverso il nuovo regolamento predisposto da Accredia, semplificare le procedure per la richiesta del certificato definitivo.
AiCARR, organo di valutazione accreditato, ha invece una posizione opposta: “Siamo più che pronti ad assorbire qualsiasi carico, ci aspettiamo molte iscrizioni dell’ultimo minuto, ma abbiamo sedi in tutta Italia, per i corsi e per gli esami. Se la scadenza venisse rimandata – ha dichiarato Luca Alberto Piterà, segretario tecnico dell’associazione - ci ritroveremmo probabilmente nella stessa situazione tra qualche mese, con il rischio di creare un danno a chi ha già conseguito il patentino definitivo”.
“Il problema è che gli operatori dovrebbero programmarsi in tempo – prosegue Piterà – c’erano sei mesi di tempo per ottenere le certificazioni definitive, adesso che sta iniziando la stagione invernale, comunque, la richiesta è calata e c’è tempo a sufficienza per poter certificare tutti”.
Quello che sta per cominciare sarà quindi un vero e proprio trimestre di fuoco. Da ottobre a dicembre, infatti, migliaia di aziende dovranno riuscire ad ottenere certificati definitivi da sostituire a quelli provvisori in scadenza a dicembre 2013. Il rischio è che con solo 8 enti accreditati qualcuno possa essere tagliato fuori dal mercato.
Nello specifico, l’obbligo del patentino del frigorista, introdotto dal Dpr 43 del 27 gennaio 2012, prevede per tutte le aziende impegnate nel settore del riscaldamento e della refrigerazione che lavorano con i gas fluorurati il rispetto di una serie di regole e certificazioni.
A partire dalla data di creazione del registro dedicato, aziende e operatori hanno avuto 60 giorni per iscriversi ed ottenere un certificato provvisorio valido per sei mesi. In questo periodo andava sostenuto un esame per poter, poi, ottenere un certificato definitivo presso un organismo di certificazione riconosciuto da Accredia. I sei mesi di validità di tale certificato provvisorio sono il frutto della proroga del governo Monti. Mentre il primo termine scadeva il 12 aprile 2013, il secondo è stato portato al 12 giungo 2013.
Una stima mostra che attualmente le aziende con certificato provvisorio che dovranno ottenere quello definitivo sono 36.429, spalmate nel trimestre ottobre-dicembre. Nello specifico, 10.600 ad ottobre, 12.700 a novembre e circa 9.000 a dicembre. Non solo le aziende, ma anche i tecnici (tra cui 57mila con certificato provvisorio) dovranno ottenere a loro volta un certificato definitivo.
Oltre al fatto che gli enti accreditati sono solo otto contro un numero impressionante di aziende e tecnici con certificati da ottenere, si aggiunge il problema per molti di loro (circa 33mila) del certificato provvisorio in scadenza ad ottobre. Il rischio di essere tagliati fuori dal mercato, per alcuni soggetti purtroppo potrebbe diventare concreto.
A questo proposito si è espresso Giulio Pesaro, responsabile nazionale di CNA impianti: “Il rischio da evitare è che qualcuno resti fuori dal mercato perché non riesce a confermare la certificazione provvisoria. Per come sono le cose adesso, con migliaia di certificati da confermare e appena otto enti certificatori, il pericolo di un effetto imbuto è reale. Per questo stiamo cercando di ottenere qualche intervento del Governo per facilitare la vita alle nostre imprese”.
Secondo CNA, al fine di evitare un tale disastro, le possibilità sono tre: allungare la scadenza dei certificati provvisori; depotenziare le sanzioni a carico delle aziende; oppure, attraverso il nuovo regolamento predisposto da Accredia, semplificare le procedure per la richiesta del certificato definitivo.
AiCARR, organo di valutazione accreditato, ha invece una posizione opposta: “Siamo più che pronti ad assorbire qualsiasi carico, ci aspettiamo molte iscrizioni dell’ultimo minuto, ma abbiamo sedi in tutta Italia, per i corsi e per gli esami. Se la scadenza venisse rimandata – ha dichiarato Luca Alberto Piterà, segretario tecnico dell’associazione - ci ritroveremmo probabilmente nella stessa situazione tra qualche mese, con il rischio di creare un danno a chi ha già conseguito il patentino definitivo”.
“Il problema è che gli operatori dovrebbero programmarsi in tempo – prosegue Piterà – c’erano sei mesi di tempo per ottenere le certificazioni definitive, adesso che sta iniziando la stagione invernale, comunque, la richiesta è calata e c’è tempo a sufficienza per poter certificare tutti”.