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Proroga detrazioni 55% e certificazione energetica obbligatoria: nuovo decreto in arrivo dal governo
55% fino al 31 dicembre per chi non gode di altre agevolazioni, certificazione energetica obbligatoria per tutti, 80 milioni sul piatto.

Proroga della detrazione fiscale 55% per le ristrutturazioni e discussione dell’obbligo effettivo di certificazione energetica per gli edifici sono i temi principali del nuovo decreto legge che il Governo sta mettendo a punto in questi giorni: ieri infatti la proposta, nata per chiudere la procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Europea nei confronti dell’Italia per il mancato recepimento della direttiva 2010/31/UE, è stata esaminata in preconsiglio ed entro questa settimana potrebbe già arrivare in Cdm.
In base alla bozza del decreto, anticipata dal Sole24Ore nelle ore scorse, la proroga fino a fine anno della detrazione fiscale del 55% non è esplicita ma si evince da un articolo specifico, il 13, dedicato alle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica, il quale potrebbe presupporre una proroga anche per il bonus 50%, in scadenza al prossimo 30 giugno e che al momento verrebbe soppiantato dal ritorno al bonus 36%, come confermato dallo stesso ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi: “Il Governo deve trovare subito le risorse per finanziare la proroga dei bonus del 50% e del 55% almeno fino al 31 dicembre 2013, inserendo in questo pacchetto anche gli interventi edilizi per l’adeguamento antisismico degli edifici (in realtà già previsto dalla detrazione 50%)”.
Il meccanismo dei bonus fiscali è, infatti, il motore di gran parte degli investimenti fatti negli ultimi anni e rappresenta uno dei principali veicoli attivabili per risollevare ed evitare il tracollo del settore edilizio, già pesantemente colpito dalla crisi.
L’idea del Governo è quella di limitare i bonus ai soggetti che non beneficiano di altri incentivi, come per esempio quelli elargiti dal conto termico: in questo modo l’esborso aggiuntivo fino a fine anno sarà limitato a 80 milioni di euro, mentre dal prossimo anno si valuterà un rinnovo strutturale della misura da collegare alla riduzione dei tetti massimi di costi per intervento realizzato.
Il provvedimento prevede inoltre diversi obblighi in fatto di certificazione energetica degli edifici, in modo da risolvere tutte le mancanze denunciate dall’UE: disposte infatti le regole e le relative sanzioni per la certificazione energetica (resa obbligatoria lo scorso 13 dicembre dal decreto 290).
Per i nuovi edifici è previsto l’obbligo di certificazione con un attestato che dimostri tutti i sistemi adottati per garantire l’efficienza energetica dello stabile, oltre ai consumi dell’edificio: questo per facilitare interventi futuri di perfezionamento e, soprattutto, per prepararsi già ai futuri obblighi comunitari che scatteranno nei prossimi anni (per esempio, dal 2019 gli edifici delle PA devono essere “ad energia quasi zero”, mentre dal 2021 l’obbligo si estenderà a tutti gli edifci nuovi).
La certificazione energetica avrà validità 10 anni, mentre andrà obbligatoriamente aggiornata in caso di interventi strutturali: per le PA è d’obbligo certificare tutto ed esporre l’attestazione, mentre per i privati l’obbligo si limita al momento della vendita o di un nuovo affitto.
Il provvedimento dispone appunto delle sanzioni piuttosto pesanti in caso di mancato rispetto degli obblighi di certificazione: multa dai 700 ai 4.200 euro per il professionista abilitato che non rispetta i criteri previsti, dai mille ai 6mila euro di multa per il direttore dei lavori che non presenterà al Comune la prevista "asseverazione di conformità" con l'attestazione energetica.
Ma le multe riguardano anche il proprietario di un appartamento o l’amministratore di un condominio che non si preoccupano di far eseguire la manutenzione regolare degli impianti di climatizzazione (sanzione dai 500 ai 3mila euro): infine, se un proprietario non fornisce al proprio affittuario l’attestazione energetica rischia una sanzione da 300 a 1.800 euro.
In base alla bozza del decreto, anticipata dal Sole24Ore nelle ore scorse, la proroga fino a fine anno della detrazione fiscale del 55% non è esplicita ma si evince da un articolo specifico, il 13, dedicato alle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica, il quale potrebbe presupporre una proroga anche per il bonus 50%, in scadenza al prossimo 30 giugno e che al momento verrebbe soppiantato dal ritorno al bonus 36%, come confermato dallo stesso ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi: “Il Governo deve trovare subito le risorse per finanziare la proroga dei bonus del 50% e del 55% almeno fino al 31 dicembre 2013, inserendo in questo pacchetto anche gli interventi edilizi per l’adeguamento antisismico degli edifici (in realtà già previsto dalla detrazione 50%)”.
Il meccanismo dei bonus fiscali è, infatti, il motore di gran parte degli investimenti fatti negli ultimi anni e rappresenta uno dei principali veicoli attivabili per risollevare ed evitare il tracollo del settore edilizio, già pesantemente colpito dalla crisi.
I provvedimenti della bozza di decreto in via di definizione
L’idea del Governo è quella di limitare i bonus ai soggetti che non beneficiano di altri incentivi, come per esempio quelli elargiti dal conto termico: in questo modo l’esborso aggiuntivo fino a fine anno sarà limitato a 80 milioni di euro, mentre dal prossimo anno si valuterà un rinnovo strutturale della misura da collegare alla riduzione dei tetti massimi di costi per intervento realizzato.
Il provvedimento prevede inoltre diversi obblighi in fatto di certificazione energetica degli edifici, in modo da risolvere tutte le mancanze denunciate dall’UE: disposte infatti le regole e le relative sanzioni per la certificazione energetica (resa obbligatoria lo scorso 13 dicembre dal decreto 290).
Per i nuovi edifici è previsto l’obbligo di certificazione con un attestato che dimostri tutti i sistemi adottati per garantire l’efficienza energetica dello stabile, oltre ai consumi dell’edificio: questo per facilitare interventi futuri di perfezionamento e, soprattutto, per prepararsi già ai futuri obblighi comunitari che scatteranno nei prossimi anni (per esempio, dal 2019 gli edifici delle PA devono essere “ad energia quasi zero”, mentre dal 2021 l’obbligo si estenderà a tutti gli edifci nuovi).
La certificazione energetica avrà validità 10 anni, mentre andrà obbligatoriamente aggiornata in caso di interventi strutturali: per le PA è d’obbligo certificare tutto ed esporre l’attestazione, mentre per i privati l’obbligo si limita al momento della vendita o di un nuovo affitto.
Sanzioni previste per la certificazione energetica degli edifici
Il provvedimento dispone appunto delle sanzioni piuttosto pesanti in caso di mancato rispetto degli obblighi di certificazione: multa dai 700 ai 4.200 euro per il professionista abilitato che non rispetta i criteri previsti, dai mille ai 6mila euro di multa per il direttore dei lavori che non presenterà al Comune la prevista "asseverazione di conformità" con l'attestazione energetica.
Ma le multe riguardano anche il proprietario di un appartamento o l’amministratore di un condominio che non si preoccupano di far eseguire la manutenzione regolare degli impianti di climatizzazione (sanzione dai 500 ai 3mila euro): infine, se un proprietario non fornisce al proprio affittuario l’attestazione energetica rischia una sanzione da 300 a 1.800 euro.