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01.12.2014
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Realacci, via libera all’ecobonus 65% per la rimozione dell’amianto

Ermete Realacci commenta con soddisfazione l’approvazione del suo Odg, per l'introduzione dell'ecobonus 65% anche per la rimozione dell'amianto.
L’Ordine del giorno proposto dal presidente della VIII Commissione Ambiente, Ermete Realacci, per l’estensione dell’ecobonus 65% agli interventi di rimozione e bonifica dell’amianto dagli edifici esistenti, è stato accolto alla Camera e si appresta a essere discusso in sede di parlamento italiano.

Con una nota nella sua pagina web personale, Ermete Realacci, già presidente onorario di Legambiente, conferma quanto annunciato appena qualche tempo fa, parlando di estensione delle detrazioni fiscali anche agli interventi di protezione antisismica: la Camera ha dato l’ok alla discussione sull’incentivo, lanciando un “segnale molto importante” non solo alle imprese italiane, ma anche ai cittadini e all’ambiente.

L’ecobonus amianto, qualora approvato all’interno del Disegno di Legge Stabilità per il 2015, seguirebbe il precedente bonus eternit, previsto dal vecchio Conto Energia, che incentivava la sostituzione dell’amianto dai tetti italiani con pannelli fotovoltaici, per un totale di circa 20 chilometri quadri di amianto effettivamente rimossi.

Ne restano però in circolazione altri 32 milioni di tonnellate sparsi su tutto il territorio nazionale, oltre a più di 34.000 siti ancora da bonificare, pubblici e privati, tra reti idriche, cave ed ex siti industriali, da Nord a Sud dello stivale, come dimostra un’indagine di Cnr, Ispesl e Legambiente.

Dal 1992 ad oggi, nonostante la legge n° 257 del 27/03/1992 che ne prescriveva la bonifica, appena il 2% dei siti inquinanti in Italia sono stati effettivamente bonificati.

Appare dunque evidente l’urgenza di un provvedimento volto a favorire ed incentivare la bonifica, rimozione e smaltimento legale di tutti i manufatti in amianto presenti in Italia, un materiale che causa ogni anno circa 1.600 vittime, con un picco di decessi per mesotelioma pleurico, un tumore raro che colpisce le cellule mesoteliali dell’organismo, previsto per il 2025.

Un’emergenza nazionale, ambientale e sociosanitaria, che potrebbe essere quantomeno ‘sanata’ attraverso la previsione di fondi ad hoc, come è successo con il bonus antisismico, il fondo emergenze, i bonus per la riqualificazione energetica e ristrutturazione e il bonus mobili, la cui stabilizzazione da sola potrebbe garantire il rilancio del Paese e il recupero del suo stock immobiliare.