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04.10.2013
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UE verso l'abolizione del divieto di precarica degli F-Gas

Sul Regolamento Europeo n. 842/2006 infuria ancora la polemica, probabile l'abolizione del divieto di precarica, i frigoristi non ci stanno.
Nuova svolta sulla questione del divieto di precarica delle macchine funioznanti con F-Gas: a quanto pare, infatti, le proteste avanzate da Co.Aer e AiCARR, assieme ad altre associazioni di costruttori europei, hanno “quasi” convinto il Consiglio UE a rivedere il divieto. Il risultato, a detta di AiCARR, dovrebbe essere ottenuto nelle prossime riunioni del Consiglio.

Il Regolamento Europeo n. 842/2006 impone infatti il divieto di precarica per tutte le macchine funzionanti con gas fluorurati e la successiva carica in situ da parte di personale qualificato in possesso del Patentino del Frigorista.

Il regolamento ha colpito soprattutto le aziende produttrici d’impianti di condizionamento che si sono trovate ad affrontare costi aggiuntivi dovendo caricare i macchinari di altri gas in fase di trasporto per poi scaricarli e provvedere all’inserimento di F-gas avvalendosi di appositi tecnici frigoristi.

A questa protesta, cominciata inizialmente da Co.Aer, si è unita anche AiCARR nel settembre 2013. Nel tentativo di abolire il divieto di precarica, le due associazioni ne hanno evidenziato tutti gli svantaggi. Le due portavoce hanno dimostrato che nel caso dell’abolizione le emissioni di HFC e di CO2 nell’ambiente aumenterebbero invece di diminuire, come sostiene il Consiglio UE.

Al fine di trovare un accordo, i suggerimenti di AiCARR di imporre ai costruttori la progettazione e realizzazione di macchine in grado di sopportare gli stress dovuti alla movimentazione da una parte, e la tassazione di ricariche effettuate in sito dall’altra, sembrano aver convinto il Consiglio.

Di parere opposto Marco Buoni, vice presidente AREA e presidente Centro Studi Galileo: “noi non siamo contro l'immissione del refrigerante nella macchine – commenta Buoni -
noi siamo per la garanzia che le macchine vengano installate solo da personale qualificato e certificato. Uno dei metodi era quindi quello individuato dalla commissione europea: togliere il refrigerante dalle macchine split garantendo solo al personale che può comprare il refrigerante di immetterlo nel circuito”.

“Un'altra possibilità che AREA fin dal 2010 aveva preso in considerazione – continua Marco Buoni - era ed è ancora tutt'ora valida e presa in considerazione dal consiglio dell'Unione Europea, consiste nel riconoscere le unità non ermetiche esattamente come delle vere e proprie bombole di refrigerante, che devono quindi essere maneggiate solo da personale certificato e quindi competente. A fronte di quest'ultima proposta, così come le bombole di refrigerante possono essere vendute solo a personale con il patentino frigoristi PIF, così anche gli impianti split potrebbero essere venduti solo a personale tecnico certificato e qualificato con il PIF”.

Si tratta quindi di interessi nettamente contrapposti: da un lato i produttori, che vogliono ovviamente mantenere costi e oneri al minimo, dall’altro invece i tecnici del freddo, che hanno acquisito, tramite la formazione obbligatoria, una professionalità e delle competenze che devono essere tutelate. Vedremo quindi nei prossimi giorni quale sarà la decisione definitiva da parte dell’Europa.