Speciale 98
Le nuove tecnologie rinnovabili per la generazione di energia termica ed elettrica
Alcuni contenuti di questo speciale:
Intervista
Il mix energetico come mezzo più efficiente per abbattere i costi
La corsa alle fonti rinnovabili, anche in vista degli obiettivi europei fissati per il 2030, è molto agguerrita e sempre più importante nel nostro Paese. Le fonti rinnovabili in gioco sono numerosi, così come sono diversi i sistemi di incentivazione previsti.
Abbiamo intervistato Alberto Pinori, VicePresidente di ANIE Rinnovabili, l’associazione che accoglie le imprese produttrici di componenti e impianti per la produzione di energia fotovoltaica, eolica, da biomasse, geotermica e mini idroelettrica, per conoscere lo stato dell’arte delle rinnovabili e delle forme di incentivazione nel nostro Paese.
Dott. Pinori, nel 2015, quale tra le tecnologie rinnovabili è fiorita maggiormente nel nostro Paese? E c’è stato, invece, qualche settore che ha riscontrato particolari difficoltà? Avete qualche dato a disposizione?
«I dati Gaudì di Terna, sistema che monitora le richieste di connessione alla rete elettrica, forniscono un’indicazione chiara: l’eolico è la fonte rinnovabile che nel 2015 è cresciuta maggiormente; le richieste di connessione di impianti eolici nel periodo che intercorre da Gennaio a Novembre 2015 sono + 338% rispetto al medesimo periodo del 2014 per complessivi 339 MW».
Il fotovoltaico è oggetto da anni di una diatriba tra chi denuncia i costi eccessivi degli incentivi e chi, invece, li difende. In effetti, dagli ultimi dati di Terna, fotovoltaico, geotermico ed eolico coprono appena il 7% della produzione, a fronte di un costo di oltre 6 miliardi l’anno per il solo fotovoltaico. Insomma, qualche errore è stato fatto?
«Le fonti rinnovabili ricoprono il 17% circa dei consumi di energia del nostro paese ed in particolare circa il 40% del fabbisogno elettrico nazionale con un enorme impatto non solo sull’ambiente, ma anche sul mercato elettrico, dove il prezzo dell’energia elettrica negli ultimi anni ha registrato un considerevole decremento, cui ha fatto da contraltare un aumento degli oneri di sistema presenti nella bolletta elettrica. Gli effetti, però, sono da valutarsi sul lungo periodo, non solo osservando il corso del mercato elettrico, ma anche considerando gli apporti benefici all’ambiente e tutto ciò che ne consegue. Si tenga presente che le fonti rinnovabili hanno determinato profondi cambiamenti nel mercato elettrico in questi ultimi anni. Proprio perché le fonti rinnovabili sono sempre più protagoniste del mercato elettrico, in Confindustria si è deciso di realizzare un market assessment con lo scopo di orientare e dar corso alle future modifiche della regolamentazione».
Certamente, grazie anche a questa forte incentivazione, negli ultimi anni il costo degli impianti fotovoltaici è sceso notevolmente. A quanto ammonta oggi il costo di un impianto domestico?
«Gli impianti fotovoltaici sono, al giorno d’oggi, molto più accessibili a livello economico rispetto a qualche anno fa, quando esisteva ancora l’incentivazione. Dal 2007 si nota infatti un abbassamento dei costi di oltre il 70%.
Il costo di un impianto oggi può variare dai 2000 ai 3000 euro/kW a seconda della qualità dei prodotti scelti e delle dimensioni dell’impianto, per quanto riguarda l’ambito residenziale, a fronte degli 8000 € di una volta.
E lo spazio necessario a ospitare l’impianto è minimo: 15 mq di spazio sul tetto per un impianto residenziale da 3 kW».
Per quanto riguarda invece le altre tecnologie rinnovabili, manca ancora quello sviluppo che consente le economie di scala e quindi l’abbassamento dei costi. Quali sono secondo lei quelle più interessanti, e che sviluppi potrebbero avere nei prossimi anni?
«Il mix energetico ritengo diventerà il mezzo più efficiente, quindi solare, solare termico e solare termodinamico. La strada maestra deve quindi essere un’efficienza energetica basata sulla riduzione degli sprechi e armonizzata con mezzi di produzione alternativi che riducano drasticamente il consumo di gas e di energia elettrica. Quest’ultima fornita da impianti fotovoltaici».
Nel campo delle rinnovabili l’ultima tecnologia entrata in scena è quella degli accumuli, anch’essi ancora molto costosi però, forse, molto promettenti…
Abbiamo intervistato Alberto Pinori, VicePresidente di ANIE Rinnovabili, l’associazione che accoglie le imprese produttrici di componenti e impianti per la produzione di energia fotovoltaica, eolica, da biomasse, geotermica e mini idroelettrica, per conoscere lo stato dell’arte delle rinnovabili e delle forme di incentivazione nel nostro Paese.
Dott. Pinori, nel 2015, quale tra le tecnologie rinnovabili è fiorita maggiormente nel nostro Paese? E c’è stato, invece, qualche settore che ha riscontrato particolari difficoltà? Avete qualche dato a disposizione?
«I dati Gaudì di Terna, sistema che monitora le richieste di connessione alla rete elettrica, forniscono un’indicazione chiara: l’eolico è la fonte rinnovabile che nel 2015 è cresciuta maggiormente; le richieste di connessione di impianti eolici nel periodo che intercorre da Gennaio a Novembre 2015 sono + 338% rispetto al medesimo periodo del 2014 per complessivi 339 MW».
Il fotovoltaico è oggetto da anni di una diatriba tra chi denuncia i costi eccessivi degli incentivi e chi, invece, li difende. In effetti, dagli ultimi dati di Terna, fotovoltaico, geotermico ed eolico coprono appena il 7% della produzione, a fronte di un costo di oltre 6 miliardi l’anno per il solo fotovoltaico. Insomma, qualche errore è stato fatto?
«Le fonti rinnovabili ricoprono il 17% circa dei consumi di energia del nostro paese ed in particolare circa il 40% del fabbisogno elettrico nazionale con un enorme impatto non solo sull’ambiente, ma anche sul mercato elettrico, dove il prezzo dell’energia elettrica negli ultimi anni ha registrato un considerevole decremento, cui ha fatto da contraltare un aumento degli oneri di sistema presenti nella bolletta elettrica. Gli effetti, però, sono da valutarsi sul lungo periodo, non solo osservando il corso del mercato elettrico, ma anche considerando gli apporti benefici all’ambiente e tutto ciò che ne consegue. Si tenga presente che le fonti rinnovabili hanno determinato profondi cambiamenti nel mercato elettrico in questi ultimi anni. Proprio perché le fonti rinnovabili sono sempre più protagoniste del mercato elettrico, in Confindustria si è deciso di realizzare un market assessment con lo scopo di orientare e dar corso alle future modifiche della regolamentazione».
Certamente, grazie anche a questa forte incentivazione, negli ultimi anni il costo degli impianti fotovoltaici è sceso notevolmente. A quanto ammonta oggi il costo di un impianto domestico?
«Gli impianti fotovoltaici sono, al giorno d’oggi, molto più accessibili a livello economico rispetto a qualche anno fa, quando esisteva ancora l’incentivazione. Dal 2007 si nota infatti un abbassamento dei costi di oltre il 70%.
Il costo di un impianto oggi può variare dai 2000 ai 3000 euro/kW a seconda della qualità dei prodotti scelti e delle dimensioni dell’impianto, per quanto riguarda l’ambito residenziale, a fronte degli 8000 € di una volta.
E lo spazio necessario a ospitare l’impianto è minimo: 15 mq di spazio sul tetto per un impianto residenziale da 3 kW».
Per quanto riguarda invece le altre tecnologie rinnovabili, manca ancora quello sviluppo che consente le economie di scala e quindi l’abbassamento dei costi. Quali sono secondo lei quelle più interessanti, e che sviluppi potrebbero avere nei prossimi anni?
«Il mix energetico ritengo diventerà il mezzo più efficiente, quindi solare, solare termico e solare termodinamico. La strada maestra deve quindi essere un’efficienza energetica basata sulla riduzione degli sprechi e armonizzata con mezzi di produzione alternativi che riducano drasticamente il consumo di gas e di energia elettrica. Quest’ultima fornita da impianti fotovoltaici».
Nel campo delle rinnovabili l’ultima tecnologia entrata in scena è quella degli accumuli, anch’essi ancora molto costosi però, forse, molto promettenti…