Focus Efficienza Energetica

10.08.2022

45 milioni di pompe di calore in Europa entro il 2030 e 611 TWh entro il 2050: le stime di Wood Mackenzie 

Dalle analisi di Wood Mackenzie si ipotizza il raggiungimento di 45 milioni di installazioni di pompe di calore residenziali in Europa entro il 2030: il Superbonus è un sostegno indispensabile per l’Italia 

Wood Mackenzie, una società americana di analisi di dati per il settore energetico e non solo, ha previsto entro il 2030 il raggiungimento di circa 45 milioni di installazioni di pompe di calore cumulative nel settore residenziale in Europa

Stando alle stime di WoodMac, le pompe di calore sono destinate ad aumentare di otto volte rispetto alla loro presenza attuale, passando così da 77 TWh a 611 TWh entro il 2050, per poter raggiungere in questo modo gli obiettivi net zero fissati dall’Unione Europea. 

Secondo l’agenzia americana, la situazione del Regno Unito non spicca tre le migliori dati i ritardi che il Paese sta registrando nel raggiungere la decarbonizzazione nell’ambito dell’energia termica. Per velocizzare questo processo, infatti, il Governo britannico ha vietato l’installazione di caldaie a gas in tutti gli edifici costruiti dopo il 2025, con la speranza di raggiungere le 600.000 installazioni annuali di pompe di calore entro il 2028

L'attuazione di questi provvedimenti richiederà un importante sostegno economico e normativo da parte del Governo, come sostiene anche Ahmed Jameel Abdullah, analista e ricercatore presso Wood Mackenzie, che ha dichiarato: "Tuttavia, questa traiettoria di crescita ambiziosa dipende da un adeguato sostegno finanziario, incentivi strutturali e quadri normativi da mettere in atto." 

Confrontando questa situazione con quella che si prospetta in Norvegia, WoodMac rivela che, dopo la crisi petrolifera che ha colpito il paese scandinavo negli anni ‘70, la Norvegia ha aperto la strada all’installazione di pompe di calore, incentivata dalla presenza di sussidi governativi, dalle alte tasse applicate ai combustibili fossili, dai bassi prezzi dell'elettricità e dalle restrizioni sulle caldaie a petrolio, il cui utilizzo è vietato dal 2020. 

Infine, gli analisti americani prendono come punto di riferimento l’Italia e i benefici derivanti dalla fruizione del Superbonus 110%, uno dei sostegni più ambiziosi forniti dal Governo italiano nell’ambito dell’efficientamento energetico degli edifici e delle abitazioni. 

Secondo Wood Mackenzie, il principale ostacolo che impedirebbe all’Italia di avere un boom di installazioni di pompe di calore riguarda principalmente le prospettive dei prezzi dell'energia elettrica del Paese che si attestano a livelli molto elevati e non sostenibili per molte famiglie. 

"Le pompe di calore svolgono un ruolo cruciale nel percorso europeo verso la riduzione della dipendenza dal gas naturale, che rappresenta il 32% del consumo finale di energia delle famiglie", ha aggiunto Abdullah, riferendosi all’ulteriore beneficio che deriverebbe dall’allontanamento dalle fonti fossili importate dalla Russia