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19.11.2024

Accesso all’energia: segnali positivi tra il 2022 e il 2023, ma restano ancora molte sfide aperte

Gli ultimi dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) evidenziano un segnale positivo: il numero di persone senza accesso all’elettricità è sceso di oltre 10 milioni tra il 2022 e il 2023, passando da circa 760 milioni a meno di 750. Nonostante i segnali incoraggianti, il ritmo dei progressi globali rimane ben al di sotto dei livelli pre-2020.

Gli ultimi dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) evidenziano un segnale positivo: il numero di persone senza accesso all’elettricità è sceso di oltre 10 milioni tra il 2022 e il 2023, passando da circa 760 milioni a meno di 750.

Nonostante i segnali incoraggianti, il ritmo dei progressi globali rimane ben al di sotto dei livelli pre-2020. Tra il 2015 e il 2019, la popolazione globale senza accesso all’elettricità si riduceva di circa 80 milioni di persone all’anno, un ritmo decisamente superiore a quello attuale. Questo rallentamento si spiega in parte con il fatto che Paesi come India e Indonesia hanno raggiunto l’accesso universale durante quel periodo, riducendo il loro contributo complessivo al miglioramento globale.

Tuttavia, in circa l’80% dei Paesi che non hanno ancora raggiunto l’accesso universale, il progresso è oggi molto più lento rispetto alla fine degli anni 2010. Per raggiungere l’obiettivo dell’SDG7.1 di accesso universale entro il 2030, il ritmo dovrebbe accelerare drasticamente, con una riduzione annua della popolazione senza accesso 10 volte più veloce di quella attuale.

Accesso all’energia: le regioni protagoniste del progresso

In Asia, molti Paesi in via di sviluppo hanno compiuto notevoli passi avanti, portando oltre 500 milioni di persone ad accedere all’elettricità nell’ultimo decennio. India e Indonesia hanno raggiunto l’accesso universale tra il 2021 e il 2022, seguite dal Bangladesh nel 2023.

Attualmente, oltre il 70% dei Paesi della regione asiatica ha superato il 90% di copertura elettrica. Tuttavia, collegare le popolazioni più remote, spesso situate in aree difficili da raggiungere, si è rivelato più complesso, rallentando i progressi. Nel 2023, circa 107 milioni di persone, prevalentemente in Pakistan, Myanmar e Corea del Nord, erano ancora prive di elettricità.

In America Latina, la situazione è simile. Quasi tutti i Paesi, con l’eccezione di Haiti, hanno raggiunto livelli elevati di elettrificazione. Tuttavia, l’accesso per le popolazioni indigene e le comunità più isolate continua e rappresentare una sfida significativa. I progressi, interrotti durante la pandemia, sono ripresi nel 2023, ma il completamento dell’accesso universale rimane un traguardo complesso.

L’accesso all’energia dell’Africa subsahariana

La situazione più critica si registra nell’Africa subsahariana, dove risiede l’80% della popolazione globale senza accesso all’elettricità. Dopo un periodo di regressione tra il 2020 e il 2022, i progressi sono ripresi nel 2023 grazie a un’accelerazione delle connessioni alla rete, all’adozione diffusa di sistemi solari domestici e allo sviluppo di mini-reti.

Tuttavia, l'Africa subsahariana rimane in ritardo rispetto ai livelli pre-pandemia: nel 2023, circa 600 milioni di persone erano ancora prive di elettricità, un numero superiore a quello del 2019. Anche con il miglioramento previsto nel 2024, il totale delle persone senza accesso dovrebbe rimanere leggermente al di sopra di quello registrato prima della crisi. 

Nel 2023, le nuove connessioni elettriche annuali nella regione hanno raggiunto oltre 6,5 milioni, segnando un aumento del 60% rispetto al 2021. Tuttavia, solo pochi Paesi, come Ghana, Nigeria e Uganda, sono riusciti a tornare ai livelli di progresso precedenti alla crisi. In questi Stati, il numero di nuove connessioni annuali è raddoppiato rispetto al periodo 2020-2022, superando in alcuni casi i risultati pre-crisi.

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