Attuata dal governo italiano la direttiva UE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili
Il Consiglio dei Ministri approva il decreto legislativo per l’attuazione della direttiva europea 2018/2001
Tra i 12 decreto legislativi approvati in fase preliminare durante la riunione del Consiglio dei Ministri, svoltasi giovedì 5 agosto 2021 per attuare delle norme europee, rientra quello per l’attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2018, che riguarda la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (rifusione), e che gli Stati membri erano tenuti a recepire entro il 30 giugno 2021.
In linea con il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), il decreto elaborato per il recepimento delle disposizioni di tale direttiva ha lo scopo di accelerare la transizione dai combustibili tradizionali per favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili. La direttiva UE 2018/2001 stabilisce infatti un quadro comune per la promozione dell'energia da fonti rinnovabili, fissando un obiettivo vincolante per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia dell'Unione nel 2030.
Il testo normativo, oltre alla definizione di energia da fonti rinnovabili, ne riporta molte altre particolarmente rilevanti per il tema in questione, quali quelle di energia dell’ambiente e geotermica, di consumo finale lordo di energia, di obbligo in materia di energie rinnovabili, di mix energetico residuale, di comunità energetica e autoconsumo, di attestato di prestazione energetica, ma anche di valore reale, tipico.
Gli articoli della norma disciplinano i regimi di sostegno per l’energia da fonti rinnovabili, il sostengo finanziario, i progetti comuni (ed i loro effetti) tra gli Stati membri dell’Unione europea e/o con paesi terzi, le procedure amministrative, le regolamentazioni e i codici, la procedura autorizzativa, l’accesso e la gestione delle reti, l’energia nel settore dei trasporti, fissano i criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per i biocarburanti, i bioliquidi e i combustibili da biomassa e ne regolano la verifica.
Il contenuto della direttiva individua inoltre “strumenti calibrati sulla base dei settori d’uso, tipologie di interventi e dimensione degli impianti, con un approccio che mira al contenimento del consumo di suolo e dell’impatto paesaggistico e ambientale, comprese le esigenze di qualità dell’aria. L’approccio per le autorizzazioni è quello della semplificazione e di una partecipazione positiva degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni tramite un percorso condiviso di individuazione di aree idonee. Per gli incentivi, la scelta è quella di introdurre una forte semplificazione nell’accesso ai meccanismi e, al contempo, fornire una maggiore stabilità tramite l’introduzione di una programmazione quinquennale, al fine di favorire gli investimenti nel settore”.
Inoltre, stando al testo della norma, per creare le infrastrutture necessarie a gestire la produzione energetica degli impianti a fonti rinnovabili è prevista una spinta nello sviluppo sia delle elettrica che in quella del gas, unito alla semplificazioni delle procedure per realizzazione elettrolizzatori alimentati da fonti rinnovabili.
Il testo prevede anche una serie di disposizioni in linea con il Green New Deal, “necessarie per dare attuazione alle misure del PNRR in materia di energie rinnovabili, con la finalità di individuare un insieme di misure e strumenti coordinati, già orientati all’aggiornamento degli obiettivi nazionali derivante dalla modifica della legge europea sul clima”, in attuazione del pacchetto “Fit for 55”.