Speciale 169
Gli impianti a biomassa: la normativa per l’installazione e le certificazioni per generatori e combustibili
Articolo di Simone Michelotto

I bonus per le ristrutturazioni edilizie: l’occasione per installare gli impianti a biomassa legnosa

Gli interventi di ristrutturazione rappresentano senza dubbio la maggiore realtà nel campo dell’edilizia da almeno un decennio: il rafforzamento e la stabilizzazione di questa tipologia di lavori deriva soprattutto dalla volontà dei legislatori di recuperare il patrimonio edilizio italiano, ormai vetusto e inadeguato rispetto all’attuale disponibilità di materiali, tecniche costruttive e soluzioni progettuali innovative e sostenibili, nonché agli standard richiesti dall’Unione Europea.  Gli interventi edilizi sono soggetti a requisiti minimi relativi alle prestazioni energetiche degli edifici, nell’ottica dell’abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera, dell’integrazione delle fonti di energia rinnovabile e della minimizzazione del cosiddetto “consumo del suolo” dal parte dell’edilizia. È per questo che in Italia le opere di riqualificazione architettonica ed energetica dovrebbero essere effettuate su un’enorme quantità di edifici, preferendole e agevolandole rispetto alla nuova edificazione.

Per incentivare la ristrutturazione degli edifici, le amministrazioni centrali stanno mettendo a disposizione una serie di bonus e incentivi fiscali ai quali i contribuenti possono accedere, a patto che vengano rispettati determinati requisiti stabiliti dalla legislazione in materia.  Per quanto riguarda la riqualificazione energetica, il bonus più interessante è senz’altro l’Ecobonus, che dal 2020 può essere ulteriormente “potenziato” e diventare, in determinati casi, Superbonus. Attualmente, il governo italiano sta lavorando a una revisione di questi incentivi, che potrà cambiarne requisiti di accesso, aliquote di detrazione, durata, e altri aspetti, ma, per avere maggiori indicazioni, si dovrà attendere l’effettiva entrata in vigore della Legge di Bilancio, che avverrà entro la fine dell’anno.
 
L’ENEA fornisce chiarimenti e caratteristiche in merito alla detrazione che si applica per gli interventi di sostituzione totale o parziale dell’impianto di climatizzazione invernale con uno dotato di generatore a biomassa, oppure come integrazione (o nuova installazione) sugli edifici che, alla data d’inizio dei lavori, siano esistenti. La detrazione è intesa come credito d’imposta IRPEF (persone fisiche) o IRES (soggetti con reddito d’impresa) pari al 50% per l’Ecobonus e al 110% per il Superbonus, per le spese sostenute dal 1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2021, sino ad un massimale detraibile di 30.000,00 € per ogni unità immobiliare, che viene ripartito in 10 rate annuali di pari importo. Per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021, i contribuenti possono anche optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura da parte della ditta installatrice, in alternativa all’utilizzo diretto della detrazione fiscale.

Gli interventi agevolabili con Ecobonus /Superbonus nell’ambito di ristrutturazioni strutturale e di miglioramento energetico degli edifici residenziali devono però soddisfare alcuni requisiti tecnici:

1) l’intervento può configurarsi come sostituzione totale o parziale dell’impianto di climatizzazione invernale con uno dotato di generatore a biomassa, oppure come integrazione o nuova installazione sugli edifici esistenti.

2) l’intervento richiede:

  • un rendimento utile nominale minimo del generatore non inferiore all’85% (in base al punto 1 dell’allegato 2 del D.Lgs. 28/2011);
  • la certificazione ambientale di cui al D.M. 7.11.2017 n. 186, in attuazione del D.Lgs. 152/2006 (art. 290, comma 4), in base al punto 1 dell’allegato 2 del D.Lgs. 28/2011;
  • il rispetto di normative locali per il generatore e per la biomassa;
  • la conformità, relativamente ai combustibili, alle norme UNI EN ISO 17225-2 per il pellet, UNI EN ISO 17225-4 per il cippato e UNI EN ISO 17225-5 per la legna. 

3) il generatore di calore deve appartenere a una delle seguenti categorie:

  • Caldaie a biomassa < 500 kW 
  • Caldaie a biomassa ≥ 500 kW 
  • Caldaie domestiche a biomassa che riscaldano anche il locale di installazione < 50 kW 
  • Stufe a combustibile solido 
  • Apparecchi per il riscaldamento domestico alimentati a pellet < 50 kW 
  • Termocucine 
  • Inserti a combustibile solido 
  • Apparecchi a lento rilascio di calore alimentati a combustibili solidi 
  • Bruciatori a pellet per piccole caldaie da riscaldamento 

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