Continua la riduzione dei gas fluorurati: nel 2019 rappresentano solo il 2,3% delle emissioni a effetto serra prodotte dall’UE
L’analisi dell’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) sull’andamento della fornitura di gas fluorurati all’interno dell’Unione Europea tra il 2007 e il 2020
L’analisi dell’Agenzia europea dell’ambiente (EEA - European Enviroment Agency), organo dell’Unione che si occupa dell’elaborazione di informazioni sull’ambiente, mostra l’andamento degli ultimi anni della fornitura nel territorio europeo dei gas fluorurati e della loro graduale riduzione basata sul sistema di quote introdotto dal regolamento F-gas.
Con l’introduzione del Protocollo di Montreal nel 1987, si è cercato di ridurre la produzione e il consumo di gas CFC o clorofluorocarburi che danneggiano lo strato protettivo di ozono. Ma questo provvedimento ha portato, dall’inizio degli anni Novanta, a una grande diffusione dei gas fluorurati, in quanto essi non danneggiano lo strato di ozono e hanno proprietà simili alle sostanze che il protocollo bandiva.
I gas fluorurati sono primariamente impiegati nella refrigerazione, nel condizionamento dell’aria e nelle pompe di calore, che però incidono fortemente sul riscaldamento globale in quanto hanno un potente effetto serra. Quindi, dopo il picco di emissioni inquinanti derivate da questi gas che è stato registrato nel 2014, il governo centrale europeo ha deciso di ridurne gradualmente l’utilizzo con il regolamento F-Gas, che ha l’obiettivo di ridurre, entro il 2030, le emissioni di HFC di due terzi rispetto ai livelli del 2014.
Ad oggi la domanda di gas refrigeranti rimane alta in Europa, ma grazie al sistema di riduzione di quote, le aziende degli Stati membri si stanno orientando sempre di più verso soluzioni che utilizzano gas alternativi con basso GWP, e per questo motivo la richiesta di HFC è in continua diminuzione.
Secondo i dati di AEA, nel 2019 i gas fluorurati hanno rappresentato il 2,3% delle emissioni totali a effetto serra nell’Unione Europea.
Nel 2020, l'immissione sul mercato di HFC in tutta l'UE è stata del 4% inferiore rispetto al limite di mercato globale annuale fissato dal sistema di quote, mentre il volume della fornitura totale in tonnellate fisiche è aumentato dell’1% circa rispetto all'anno precedente. In questo ultimo decennio, la produzione di gas fluorurati ha registrato un calo costante, soprattutto a partire dal 2012, mentre le importazioni totali, dopo due anni di forte calo, nel 2020 sono diminuite solo dell’1%, e dai dati sembra si mantengano stabili dal 2016. Anche le esportazioni sono in forte diminuzione, soprattutto a partire dal 2017, e nel 2020 sono state ridotte di circa il 6% rispetto all’anno precedente.
Dalle ricerche dell’Agenzia europea dell’ambiente è emerso che i gas fluorurati rigenerati attualmente rappresentano il 3% della produzione di gas HFC e che nel 2020 sono aumentati dell’8%.
L'offerta di HFC e HCFC insaturi con GWP molto basso, utilizzati al posto dei gas che hanno un GWP significativamente più alto, è diminuita del 5% e si è stabilizzata vicino ai livelli osservati nel 2018, a circa il 30% dell'offerta di gas fluorurati.
Il giudizio finale dell’EEA è comunque positivo: l’Europa è sulla buona strada per dimettere l’utilizzo dei gas che danneggiano pesantemente l’atmosfera, ma bisognerà aspettare di vedere l’esito delle azioni previste dal pacchetto Fit for 55 per la riduzione delle emissioni a effetto serra del 55% rispetto ai valori registrati nel 1990.