Focus Mercati
Questo articolo ha più di 3 anni
Buono l’andamento dei sistemi di accumulo in Italia ma per raggiungere gli obiettivi del PNIEC bisogna accelerare le installazioni
I dati dell’Osservatorio di Accumulo di ANIE Rinnovabili

I dati dell’Osservatorio Sistemi di Accumulo di ANIE Rinnovabili, ottenuti dal sistema Gaudì di Terna, dimostrano come in Italia le installazioni per l’energy storage abbiano iniziato il 2021 con valori molto positivi, soprattutto rispetto a quelli dell’anno precedente.
Dai risultati ottenuti analizzando il primo trimestre del 2021 si nota che c’è una forte crescita nel settore dei sistemi di accumulo sia per quanto riguarda il numero di sistemi che la loro potenza e capacità. Secondo l’analisi di ANIE, al 31 marzo 2021 in Italia erano installati 43.784 sistemi di accumulo con potenza complessiva di 212 MW e capacità massima di 333 MWh ai quali vanno aggiunti gli impianti di Terna (60 MW e 250 MWh).
Per quanto riguarda le tecnologie, quella più diffusa è quella a base litio (96,6% circa del totale) seguita dal piombo (3,1% circa) e dal supercondensatore (0,1%), e si registrano 48 batterie a volano (0,1%). Guardando alle taglie, quasi tutti i sistemi di accumulo installati in Italia sono di taglia inferiore a 20 kWh e in particolare prevalgono quelli di capacità inferiore o uguale a 5 kWh o compresa tra 5 e 10 kWh.
Per quanto riguarda la tipologia di configurazione, ora i sistemi di accumulo sono per la maggior parte installati lato produzione in corrente continua (72%), un valore che sta registrando una crescita negli ultimi anni (+17% in confronto al 2020), a discapito degli accumuli installati post-produzione che nel 2021 hanno registrato il -14% rispetto allo scorso anno.
Quasi tutti questi sistemi sono abbinati ad impianti fotovoltaici, di cui il 92% a uno di taglia residenziale, una situazione sicuramente dovuta alle detrazioni fiscali messe a disposizione dal governo, soprattutto per quelle al 50% (che dall’anno scorso beneficiano dello sconto in fattura e della cessione del credito) più che per quelle al 110%: ANIE Rinnovabili spiega infatti che le misure previste dal Superbonus sono ancora oggi oggetto di continue novità e chiarimenti e questa situazione ha generato rallentamenti nelle attività degli operatori del settore fotovoltaico e dell’accumulo.
Un’altra peculiarità evidenziata dai risultati dell’Osservatorio di ANIE Rinnovabili riguarda è l’aumento di taglia di potenza degli impianti fotovoltaici ai quali sono abbinati i sistemi di accumulo; salgono infatti del 9% (rispetto all’ultimo trimestre del 2020) quelli di taglia compresa tra 6 e 10 kW.
Spostandosi dal contesto nazionale a quello regionale, la regione con il più alto numero di sistemi di accumulo installati è la Lombardia, con i suoi 13.102 sistemi installati per una potenza pari a 56 MW e 94 MWh di capacità; al secondo posto si posiziona il Veneto, con 7.270 sistemi di accumulo per una potenza di 33 MW e una capacità di 57 MWh. Seguono Emilia-Romagna con 4.605 sistemi (per una potenza di 24 MW e una capacità di 37 MWh) e Piemonte, con 3.183 sistemi di accumulo (per una potenza di 24 MW e una capacità di 32 MWh), ma l’analisi di ANIE Rinnovabili dimostra un andamento positivo rispetto al primo trimestre 2020 per tutte le regioni italiane in ogni segmento dell’accumulo (numero installazioni, potenza e capacità).
Ma, nonostante i dati positivi, l’associazione ricorda che purtroppo l’Italia è ancora lontana dal raggiungimento degli obiettivi stabili dal PNIEC, che prevede che entro il 2023 siano installati 1000 MW di storage centralizzato; per recuperare il ritardo, ANIE sostiene la necessità di puntare su quello elettrochimico, accelerando gli iter autorizzativi e la riforma del mercato dei servizi di dispacciamento.
Dai risultati ottenuti analizzando il primo trimestre del 2021 si nota che c’è una forte crescita nel settore dei sistemi di accumulo sia per quanto riguarda il numero di sistemi che la loro potenza e capacità. Secondo l’analisi di ANIE, al 31 marzo 2021 in Italia erano installati 43.784 sistemi di accumulo con potenza complessiva di 212 MW e capacità massima di 333 MWh ai quali vanno aggiunti gli impianti di Terna (60 MW e 250 MWh).
Per quanto riguarda le tecnologie, quella più diffusa è quella a base litio (96,6% circa del totale) seguita dal piombo (3,1% circa) e dal supercondensatore (0,1%), e si registrano 48 batterie a volano (0,1%). Guardando alle taglie, quasi tutti i sistemi di accumulo installati in Italia sono di taglia inferiore a 20 kWh e in particolare prevalgono quelli di capacità inferiore o uguale a 5 kWh o compresa tra 5 e 10 kWh.
Per quanto riguarda la tipologia di configurazione, ora i sistemi di accumulo sono per la maggior parte installati lato produzione in corrente continua (72%), un valore che sta registrando una crescita negli ultimi anni (+17% in confronto al 2020), a discapito degli accumuli installati post-produzione che nel 2021 hanno registrato il -14% rispetto allo scorso anno.
Quasi tutti questi sistemi sono abbinati ad impianti fotovoltaici, di cui il 92% a uno di taglia residenziale, una situazione sicuramente dovuta alle detrazioni fiscali messe a disposizione dal governo, soprattutto per quelle al 50% (che dall’anno scorso beneficiano dello sconto in fattura e della cessione del credito) più che per quelle al 110%: ANIE Rinnovabili spiega infatti che le misure previste dal Superbonus sono ancora oggi oggetto di continue novità e chiarimenti e questa situazione ha generato rallentamenti nelle attività degli operatori del settore fotovoltaico e dell’accumulo.
Un’altra peculiarità evidenziata dai risultati dell’Osservatorio di ANIE Rinnovabili riguarda è l’aumento di taglia di potenza degli impianti fotovoltaici ai quali sono abbinati i sistemi di accumulo; salgono infatti del 9% (rispetto all’ultimo trimestre del 2020) quelli di taglia compresa tra 6 e 10 kW.
Spostandosi dal contesto nazionale a quello regionale, la regione con il più alto numero di sistemi di accumulo installati è la Lombardia, con i suoi 13.102 sistemi installati per una potenza pari a 56 MW e 94 MWh di capacità; al secondo posto si posiziona il Veneto, con 7.270 sistemi di accumulo per una potenza di 33 MW e una capacità di 57 MWh. Seguono Emilia-Romagna con 4.605 sistemi (per una potenza di 24 MW e una capacità di 37 MWh) e Piemonte, con 3.183 sistemi di accumulo (per una potenza di 24 MW e una capacità di 32 MWh), ma l’analisi di ANIE Rinnovabili dimostra un andamento positivo rispetto al primo trimestre 2020 per tutte le regioni italiane in ogni segmento dell’accumulo (numero installazioni, potenza e capacità).
Ma, nonostante i dati positivi, l’associazione ricorda che purtroppo l’Italia è ancora lontana dal raggiungimento degli obiettivi stabili dal PNIEC, che prevede che entro il 2023 siano installati 1000 MW di storage centralizzato; per recuperare il ritardo, ANIE sostiene la necessità di puntare su quello elettrochimico, accelerando gli iter autorizzativi e la riforma del mercato dei servizi di dispacciamento.