Caldaie a miscela di idrogeno: pubblicata la prima norma italiana
L’Italia è pronta per usare nuove risorse energetiche: ecco la UNI/TS 11854 che regola i generatori di calore alimentati con blend di gas naturale e idrogeno fino al 20% in volume
A dimostrazione degli enormi passi fatti nel campo delle tecnologie a idrogeno, arriva la pubblicazione della specifica tecnica UNI/TS 11854 Caldaie da riscaldamento centrale alimentate da combustibili gassosi, che stabilisce i requisiti specifici per caldaie che utilizzano gas combustibile del gruppo H e del gruppo E alle pressioni stabilite nella UNI EN 437 e in più utilizzano miscele di gas naturale e di idrogeno fino al 20% in volume.
Sviluppata dalla commissione del Comitato Italiano Gas CGI e da Assotermica ed entrata in vigore il 24 febbraio 2022, la norma definisce i requisiti e le procedure di prova specifici per l’utilizzo di caldaie equipaggiate con bruciatori atmosferici, bruciatori atmosferici con ventilatore o bruciatori con premiscelazione che abbiano una portata termica nominale massima di 300 kW e che siano alimentate da miscele di metano e idrogeno al 20%.
La pubblicazione della norma rappresenta il primo passo verso la diffusione delle tecnologie a idrogeno negli edifici ad uso residenziale, dimostrando come il settore del riscaldamento sia ormai pronto ad accogliere i sistemi ad idrogeno, e si pone come unico documento nazionale di riferimento per le operazioni che riguardano la progettazione e la verifica delle caldaie che sfruttano questa risorsa, che sostituisce i protocolli individuali usati fino ad oggi.
Al fine di coprire i rischi derivanti da miscele di idrogeno, il testo della UNI/TS 11854:2022 stabilisce l’introduzione di specifici metodi di prova da integrare nei test che attualmente vengono già effettuati sulle caldaie a idrogeno, che in questo modo potranno essere certificate come “hydrogen ready 20” da parte terza prima di essere immesse sul mercato.
Come specificato dall’UNI, questa nuova norma dovrà essere utilizzata unitamente alla norma generale UNI EN 15502-1 e alle norme specifiche UNI EN 15502-2-1 e UNI EN 15502-2-2 in funzione delle caratteristiche dell’apparecchio da provare.
Valentina D’Acunti, consigliere di Assotermica e presidente della Commissione Riscaldamento del CIG:, ha dichiarato: “La nostra pubblicazione arriva in anticipo rispetto alle normative europee. In Italia, come all’estero, sono in uso protocolli individuali: ora la norma UNI sarà il riferimento di buona tecnica per tutti, con uno schema condiviso e armonizzato per tutti i fabbricanti di caldaie che può essere una buona base di partenza per certificare questi prodotti”. Come specifica D’Acunti, ciò che emerge dal confronto con altri paesi europei è che le reti di distribuzione già esistenti non richiedono la realizzazione di interventi per poter essere utilizzate per il trasporto di miscele che contengono fino al 50% di idrogeno.
“Chi è già in grado di utilizzare questa risorsa, la utilizzi, le tecnologie sono pronte. L’idrogeno deve essere democraticamente concesso a tutti i settori in grado di utilizzarlo (in miscela o in purezza) e che possano trarne vantaggio in termini ambientali ed energetici, sostenendo lo sviluppo di risorse locali per ridurre la dipendenza energetica da Paesi terzi. Il settore del riscaldamento residenziale presenta il grande vantaggio di poter utilizzare miscele di gas naturale ed idrogeno fin da subito, contribuendo immediatamente alla riduzione dei consumi di gas naturale”.