Focus Incentivi

13.09.2022

CNI sul Superecobonus 110%: il gettito fiscale da 11 miliardi riduce l’esborso dello Stato a 18 miliardi di euro 

Nei primi 8 mesi del 2022 gli investimenti relativi al Superecobonus 110% sono stati pari a 26,8 miliardi di euro, ma grazie al gettito fiscale da 11 miliardi lo Stato pagherà solamente 18 miliardi, anziché 29,5 miliardi di euro 

Il Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri e Coordinatore della Rete Professioni Tecniche Armando Zambrano ha recentemente commentato i dati elaborati dal Centro Studi CNI relativi all’impatto generato sull’economia italiana negli ultimi otto mesi dagli incentivi del Superecobonus 110%

Stando ai dati, nel periodo di tempo compreso tra Gennaio e Agosto 2022 è stato raggiunto il record di circa 26,8 miliardi di euro per gli investimenti riguardanti l’efficientamento energetico degli edifici, equivalenti a circa 29,5 miliardi di detrazioni a carico dello Stato

Se nel mese di Luglio 2021 la spesa relativa al Superecobonus 110% è stata pari a 1,8 miliardi, nello stesso periodo di quest’anno la cifra è più che raddoppiata, raggiungendo i 4,5 miliardi di euro; lo stesso trend di crescita è stato registrato anche per il mese di Agosto, che nel 2021 raggiungeva i 2 milioni di euro, mentre nel 2022 ha toccato la soglia dei 3,2 miliardi. 

Secondo le stime effettuate dal Comitato Nazionale Ingegneri, i 26,8 miliardi di euro investiti negli ultimi otto mesi in opere dedicate al contenimento dei consumi energetici avrebbero generato complessivamente una produzione di almeno 56 miliardi, incrementando i posti di lavoro di circa 440.000 unità

Il Presidenze Zambrano sottolinea che, anche se la spesa che dovrà sostenere il governo sarà pari a 29 miliardi di euro, è fondamentale tenere in considerazione il gettito fiscale che, secondo una stima molto prudente, non sarà inferiore a 11 miliardi di euro. L'entità del gettito fiscale andrà così a ridurre l’esborso da parte dello Stato a 18 miliardi di euro, i quali verranno poi ripartiti nei prossimi quattro anni. 

“È difficile negare che all’incremento del gettito fiscale dell’11%, registrato tra gennaio e luglio 2022, certificato dall’ultimo Bollettino MEF delle Entrate Tributarie abbia contributo in parte la grande mole di lavori attivati dal Superecobonus 110%. Il cosiddetto extra gettito ammonta a 30,3 miliardi di euro ed uno dei maggiori contributi è stato dato dalle ritenute sui redditi del settore privato e da quelle sul lavoro autonomo. Ciascuno tragga le proprie conclusioni da questi dati. Il Superecobonus 110% è, forse, l’unico strumento di cui il Paese dispone per procedere al risanamento energetico degli edifici generando nel contempo reddito e occupazione”, sottolinea Zambrano

Il Presidente del CNI ribadisce che gli interventi per sanare le dispersioni termiche degli edifici hanno carattere di urgenza, pertanto la chiesta del CNI, unitamente a quella di Rete Professioni Tecniche (RTP), è quella di non sospendere la pratica del Superbonus 110%, ma, anzi, di creare un piano a lungo termine che vada a riformulare le caratteristiche di utilizzo degli incentivi. 

È necessario, secondo Zambrano, trovare un giusto accordo tra il contenimento del disavanzo pubblico e la necessità di prevedere un piano capillare di risanamento degli edifici a livello nazionale, magari anche abbassando il livello delle detrazioni. 

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