Confronto tra i protocolli di certificazione della sostenibilità degli edifici
Proviamo a precisare meglio le due tipologie di certificazione relative a:
- Certificazione energetica;
- Certificazione di sostenibilità degli edifici.
La certificazione energetica è obbligatoria per:
- Contratti di vendita o locazione immobiliari;
- Tutti gli edifici di nuova costruzione;
- Accedere agli incentivi fiscali.
La certificazione di sostenibilità ambientale, invece, passa attraverso un’analisi che permette di valutare l’edificio nella sua globalità, ossia non solo in termini di consumi energetici, ma anche e soprattutto di considerare l’impatto dello stesso nei confronti dell’ambiente esterno, sulla salute e sul benessere dei suoi occupanti, sull’ecosistema complessivo.
La certificazione di sostenibilità ambientale è sempre volontaria, anche se in alcune Regioni è necessario l’utilizzo dei protocolli di certificazione per accedere a incentivi e bonus volumetrici proporzionali al livello di eco sostenibilità raggiunta dall’immobile stesso.
DIFFERENZE TRA CERTIFICAZIONE ENERGETICA E CERTIFICAZIONE DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE |
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CERTIFICAZIONE ENERGETICA |
CERTIFICAZIONE DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE |
Obbligatoria |
Volontaria |
Tutti gli edifici pubblici o privati nuovi |
Obbligatoria |
Atti di compravendita |
Ottenimento di bonus volumetrici |
Contratti di locazione |
Bandi pubblici |
Oggi, nel mondo, esistono numerosi protocolli di certificazione di sostenibilità ambientale, che si basano su metodi qualitativi/quantitativi degli elementi che caratterizzano l’edificio, siano essi edili/architettonici o impiantistici, ai quali vengono assegnati dei punteggi variabili con il tipo di soluzione adottata. Il punteggio totale indica un determinato livello di sostenibilità su una scala predeterminata dall’ente gestore del sistema.
In Italia i sistemi di certificazione ambientale più diffusi e utilizzati sono:
- Protocollo ITACA;
- LEED®;
- CasaClima Nature®;
- Breeam.
Alcune precisazioni sul concetto di eco-sostenibilità
Costruire sostenibile è un concetto che comporta la necessità di estendere ed espandere la percezione di progettisti, costruttori e utilizzatori su quanto un fabbricato possa impattare in modo diretto e indiretto sull’ambiente, sotto molteplici punti di osservazione.
La sostenibilità può essere articolata secondo quanto enunciato nella norma ISO 12392 e, nello specifico, in tre principali ambiti: economico, ambientale e sociale.
L’ambito della sostenibilità ambientale è l’elemento maggiormente studiato e analizzato negli ultimi anni, da cui sono nati dei protocolli che permettono di assegnare un valore a tale parametro. È il caso del Life Cycle Assessment – LCA. La metodologia LCA è stata sviluppata inizialmente in ambito industriale con l’obiettivo di analizzare i potenziali impatti ambientali legati ai prodotti. È stata applicata successivamente anche all’analisi di servizi, di sistemi e processi sempre più complessi e articolati.
Ad oggi, la norma UNI EN ISO 14040:2006 descrive i principi ed il quadro di riferimento per la valutazione del ciclo di vita LCA (Per ulteriori approfondimenti si rimanda allo Speciale ExpoClima n. 89 “Il ciclo di sostenibilità dell’edificio: dalla produzione autonoma allo smaltimento”).
Relativamente agli altri due parametri di sostenibilità, invece, sono a tutt’oggi di difficile parametrizzazione, identificazione e interpretazione gli indicatori che possano portare a una comparazione oggettiva.
Passiamo all’analisi dei principali protocolli di certificazione di sostenibilità ambientale.
Protocollo ITACA
Il Protocollo ITACA è un sistema di certificazione elaborato dall’Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale, nato diversi anni fa dall’esigenza delle Regioni di dotarsi di strumenti validi per supportare politiche territoriali di promozione della sostenibilità ambientale nel settore delle costruzioni. Il protocollo nasce nell’ambito del Gruppo di lavoro interregionale per l’Edilizia Sostenibile istituito nel dicembre 2001, con il supporto tecnico di iiSBE Italia (international initiative for a Sustainable Built Environment Italia) e ITC-CNR, ed approvato il 15 gennaio 2004 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. In seguito, il Protocollo è stato adottato da numerose Regioni e amministrazioni comunali in diverse iniziative volte a promuovere e a incentivare l’edilizia sostenibile attraverso l’emanazione di leggi regionali, regolamenti edilizi, gare d’appalto, piani urbanistici e altro.Il Protocollo è derivato dal modello di valutazione internazionale SBTool, sviluppato nell’ambito del processo di ricerca Green Building Challenge, e contestualizzato a livello nazionale sulla base della normativa vigente e soprattutto alle caratteristiche ambientali e morfologiche del nostro territorio.
I principi su cui si basa il protocollo Itaca sono:
- Individuazione di criteri su cui valutare e misurare le varie prestazioni ambientali dell’edificio oggetto di analisi, provvedendo a fissare delle prestazioni di riferimento (benchmark) che permettano un confronto oggettivo delle prestazioni raggiunte. Da tali confronti viene assegnato un punteggio corrispondente al rapporto della prestazione con il benchmark;
- Definizione della “pesatura” dei criteri che ne determinano la maggiore e minore importanza;
- Assegnazione finale di un punteggio con il quale viene definito il grado di miglioramento prestazionale che verrà raggiunto dall’immobile rispetto al livello standard.
PUNTEGGI ASSEGNABILI AI VARI CRITERI E SOLUZIONI ADOTTATE |
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-1 |
Rappresenta una prestazione inferiore rispetto allo standard e alla pratica corrente |
0 |
Rappresenta la prestazione minima accettabile definita da leggi o regolamenti vigenti, o nel caso in cui non vi siano normative di riferimento, rappresentata dalla pratica corrente |
+1 |
Rappresenta un leggero miglioramento rispetto ai regolamenti o direttive vigenti |
+2 |
Rappresenta un significativo miglioramento rispetto ai regolamenti o direttive vigenti |
+3 |
Rappresenta un notevole miglioramento rispetto ai regolamenti o direttive vigenti, collocandosi come la migliore pratica (Best Practice) |
+4 |
Rappresenta un significativo miglioramento della migliore pratica costruttiva |
+5 |
Rappresenta il massimo miglioramento ottenibile rispetto ai regolamenti o direttive vigenti, attuabile grazie a tecnologie sperimentali5 |