In GU il Decreto Energia: ecco le misure per contenere l’aumento delle bollette di cittadini e imprese

Nei giorni scorsi, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. Il decreto 17/2022, cosiddetto Decreto Energia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale martedì 1 marzo, contiene le disposizioni che prevedono come utilizzare le risorse contro il caro bollette: saranno stanziati quasi 8 miliardi di euro, di cui circa 5,5 saranno destinati a fare fronte al caro energia, mentre il resto sarà indirizzato filiere produttive che stanno soffrendo maggiormente in questa fase.

La parte “per l’emergenza” del Decreto Energia comprende le misure per calmierare, nel breve termine, i costi delle bollette energetiche, e proroga quelle che erano già state messe in atto a partire dal terzo trimestre 2021.

Viene dunque riconfermato l’azzeramento degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica per le utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, nonché alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a quel valore, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.

L’Arera continuerà a ridurre gli oneri nella bolletta del gas, per un importo complessivo di 250 milioni di euro, per il quale viene confermata l’applicazione dell’Iva al 5% già adottata per le bollette relative all’ultimo trimestre del 2021. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente proroga anche il Bonus sociale elettrico e gas, già previsto dalla Legge di Bilancio 2022, che ha lo scopo di aiutare le famiglie che fanno più fatica ad affrontare l’aumento delle bollette.

Per quanto riguarda la parte “in prospettiva” del Decreto Energia, esso istituisce un solido programma che acceleri lo sviluppo delle energie rinnovabili, soprattutto del fotovoltaico, per il quale è prevista una semplificazione della normativa relativa all’installazione sui tetti degli edifici pubblici e privati e anche nelle aree agricole e industriali.

Il testo prevede anche l’incremento della produzione nazionale di gas, per diminuire il rapporto importazione/produzione da utilizzarsi a costo equo per imprese e PMI, un pacchetto di norme per aumentare e ottimizzare lo stoccaggio di gas, insieme alla produzione di carburante sintetico e supporto al suo utilizzo in settori strategici, come quello dei trasporti e dell’aviazione.

I contributi alle imprese italiane previsti dal Decreto Energia

Il Decreto Energia conferma anche il contributo straordinario introdotto dal “decreto Sostegni ter” in favore delle imprese energivore per compensare parzialmente i maggiori oneri sostenuti per il forte aumento dei prezzi dell’energia, destinato alle imprese che nel primo trimestre del 2022 hanno visto un incremento del costo per kWh (al netto di imposte ed eventuali sussidi) superiore al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019, e che con la nuova legge spetterà anche per i costi relativi all’energia prodotta e autoconsumata dalle stesse imprese nel secondo trimestre di quest’anno.

Le caratteristiche del bonus per le imprese energivore sono le stesse di quello spettante alle imprese gasivore, per le quali è previsto un contributo straordinario nel caso abbiano consumato, nel primo trimestre 2022, gas naturale per usi energetici in misura non inferiore al 25% di 1 milione di kWh/anno (al netto dei consumi di gas impiegato in usi termoelettrici), bonus che spetta se il prezzo medio di riferimento del periodo è aumentato di oltre il 30% rispetto al medesimo trimestre del 2019.

Il Decreto prevede  un contributo pari a 145 milioni di euro sia per il 2022 che per il 2033 per le imprese che, fino al 30 novembre 2023, effettueranno investimenti nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) con l’obiettivo di ottenere un livello più elevato di efficienza energetica e di promuovere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. per avere maggiori indicazioni su questa misura, in particolare, per i costi ammissibili all’agevolazione, occorrerà aspettare ancora un po’, poiché entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Energia, un decreto interministeriale ne detterà le disposizioni attuative.

Il DL 17/2022 registra però un grande assente: se le misure per contenere i costi energetici sostenuti dalle imprese forniranno un aiuto concreto a migliaia di attività industriali che stanno soffrendo il caro bolletta, il governo sembra si sia dimenticato delle piccole-medie imprese, il cuore dell’imprenditoria italiana. Come sottolineato da Confartigianato, in questo scenario non vengono prese in considerazione le PMI nelle filiere del Made in Italy, probabilmente penalizzate dal fatto che non hanno consumi energetici così rilevanti e per le quali non è previsto l’accesso al credito dì imposta per energia e gas, nonostante anche loro abbiano visto le loro bollette più che raddoppiarsi.

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