Speciale 87
Costi, tecnologie e vantaggi della Ventilazione Meccanica Controllata
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Cudicio Maurizio – Libero Professionista
Dimensionamento di un impianto VMC
Il dimensionamento di un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata richiede esperienza, sensibilità e attenzione. In ambito residenziale, già nella Legge 373 del 30 Aprile 1976, e successivamente ripreso e riconfermato con la Legge 10/91, veniva fissato un numero di ricambi d’aria pari a 0,50 vol/h. Questo valore risultava, e risulta tuttora, essere il tasso ideale per una corretta diluizione degli inquinanti e per la riduzione dell’umidità all’interno degli ambienti domestici.
Le ultime normative emanate in ambito di risparmio e certificazione energetica degli edifici, prescrivono l’applicazione delle UNI TS 11300, le quali prevedono in ambito residenziale un valore di ricambio pari a 0,3 vol/h, anche se si ritiene opportuno consigliare l’adozione di un valore di ricambi ≥ 0,5 vol/h per i motivi descritti in precedenza. Pertanto, la portata d’aria per ogni singolo locale in cui vi è la necessità di immettere aria Q [m³/h], sarà calcolata semplicemente moltiplicando il volume V [m³] del locale per il numero di ricambi aria n che, appunto, sono pari a 0,50 1/h:
Q = V · n = V · 0,5
È possibile anche adottare le indicazioni impartite dalla norma UNI EN 15251 “Criteri per la progettazione dell’ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell’aria interna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acustica”. Questa norma persegue la finalità di garantire un’adeguata qualità dell’aria e della vita degli ambienti interni, senza escludere la questione energetica, che comunque deve essere garantita.
I tassi di ventilazione suggeriti in questa norma sono da utilizzare per il dimensionamento degli impianti di ventilazione e pertanto sono da intendersi massimi. Questo significa che i ricambi minimi riportati nella tabella seguente devono essere garantiti nei momenti di occupazione degli spazi.
Durante le ore del giorno, nelle quali non vi è presenza di persone, l’impianto VMC potrà lavorare in parzializzazione, ossia riducendo il numero di ricambi d’aria, in modo tale da ridurre i consumi energetici e da poter rispettare i dettami della UNI TS 11300, ossia gli 0,30 vol/h intesi come media giornaliera.
Dove le categorie corrispondono:
Tabella 19 – Identificazione delle diverse categorie e corrispondenti qualità dell’edificio
Le ultime normative emanate in ambito di risparmio e certificazione energetica degli edifici, prescrivono l’applicazione delle UNI TS 11300, le quali prevedono in ambito residenziale un valore di ricambio pari a 0,3 vol/h, anche se si ritiene opportuno consigliare l’adozione di un valore di ricambi ≥ 0,5 vol/h per i motivi descritti in precedenza. Pertanto, la portata d’aria per ogni singolo locale in cui vi è la necessità di immettere aria Q [m³/h], sarà calcolata semplicemente moltiplicando il volume V [m³] del locale per il numero di ricambi aria n che, appunto, sono pari a 0,50 1/h:
Q = V · n = V · 0,5
È possibile anche adottare le indicazioni impartite dalla norma UNI EN 15251 “Criteri per la progettazione dell’ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell’aria interna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acustica”. Questa norma persegue la finalità di garantire un’adeguata qualità dell’aria e della vita degli ambienti interni, senza escludere la questione energetica, che comunque deve essere garantita.
I tassi di ventilazione suggeriti in questa norma sono da utilizzare per il dimensionamento degli impianti di ventilazione e pertanto sono da intendersi massimi. Questo significa che i ricambi minimi riportati nella tabella seguente devono essere garantiti nei momenti di occupazione degli spazi.
Durante le ore del giorno, nelle quali non vi è presenza di persone, l’impianto VMC potrà lavorare in parzializzazione, ossia riducendo il numero di ricambi d’aria, in modo tale da ridurre i consumi energetici e da poter rispettare i dettami della UNI TS 11300, ossia gli 0,30 vol/h intesi come media giornaliera.
TASSO DI VENTILAZIONE SECONDO UNI TS 15251
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Categoria
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Tasso di rinnovo dell'aria [*]
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Soggiorno e stanze da letto, principalmente flusso di aria esterna
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Flusso estratto, l/s
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l/s
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Vol/h
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l/s, pers[**]
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l/s m²
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Cucina
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Bagni
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Toiletes
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Nota 1
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Nota 2
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Nota 3
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Nota 4
|
Nota 4
|
Nota 4
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I
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0,49
|
0,7
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10
|
1,4
|
28
|
20
|
14
|
II
|
0,42
|
0,6
|
7
|
1
|
20
|
15
|
10
|
III
|
0,35
|
0,5
|
4
|
0,6
|
14
|
10
|
7
|
[*]
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I tassi di rinnovo dell’aria espressi in l/s m² e i ricambi orari Vol/h corrispondono tra loro quando l’altezza del soffitto è 2,5 m.
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[**]
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Il numero degli occupanti in una residenza può essere stimato dal numero delle stanze da letto. Le assunzioni fatte a livello nazionale devono essere usate, qualora esistenti. Esse possono essere diverse per calcoli relativi all’energia ed all’IAQ.
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Nota 1 |
Le portate indicate in questa colonna corrispondono ad un preciso bisogno per l’uomo e trovano riscontro nella letteratura internazionale;
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Nota 2
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Se un impianto VMC venisse dimensionato con una portata d’aria costante, l’adozione di tali valori per le categorie di qualità I e II porterebbe a consumi energetici elevati, e pertanto si renderebbe necessario un sistema di gestione con possibilità di parzializzazione;
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Nota 3
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Una strategia che è possibile adottare per ridurre i consumi, garantendo una ventilazione efficace, consiste nella variazione delle portate di rinnovo, ad esempio con sistemi di VMC a semplice flusso igroregolabili. Rispetto ad un sistema a portata fissa il risparmio è stimabile in circa il 40%, come se per i calcoli energetici per la categoria II, venisse adottato un valore di ricambio pari a 0,36, contro gli 0,6 vol/h che dovrebbero essere utilizzati nel caso di impianto a portata costante;
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Nota 4
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Un’ulteriore importante strategia per ridurre i consumi è quella di utilizzare recuperatori di calore ad elevata efficienza nei sistemi a doppio flusso;
Rispetto a un sistema a portata fissa il risparmio è di circa il 90%, come se per i calcoli energetici per la categoria II venisse adottato un valore di ricambi pari a 0,06, contro gli 0,6 vol/h che dovrebbero essere utilizzati nel caso di impianto a portata costante.
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Dove le categorie corrispondono:
CATEGORIA
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DESCRIZIONE E QUALITÀ DELL'EDIFICIO
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I
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Alto livello di aspettativa; è raccomandata per spazi occupati da persone molto sensibili e fragili (come persone con handicap, ammalati, bambini molto piccoli o anziani) che hanno bisogno di requisiti specifici |
II
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Livello normale di aspettativa; dovrebbe essere utilizzata per le nuove costruzioni o per le ristrutturazioni
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III
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Un accettabile moderato livello di aspettativa; dovrebbe essere usata per gli edifici esistenti.
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In questo Speciale
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