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Aicarr 18.03.2016
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DM 26 Giugno 2015 sulle prestazioni energetiche e requisiti minimi: forti perplessità sull’edificio di riferimento

Prestazioni energetiche degli edifici, requisiti minimi e APE: le perplessità degli esperti sull'attuazione dei DM 26 Giugno 2015.
A quasi nove mesi dalla pubblicazione dei DM 26 Giugno 2015, relativi alle prestazioni energetiche e ai requisiti minimi degli edifici, AiCARR fa il punto della situazione assieme a diversi altri enti coinvolti nella corretta messa in atto dei decreti: a che punto siamo e quali sono le prime conseguenze?

Sicuramente la strada intrapresa è positiva, la pubblicazione e l’entrata in vigore dei decreti ha consentito il pieno recepimento della Direttiva Europea 31/2010 sulla prestazione energetica in edilizia, ma “è necessario fare il punto della situazione per riflettere su esiti, luci e ombre”, come sottolinea il moderatore dell’evento Vincenzo Corrado, del Dipartimento di Energia del Politecnico di Torino.

Secondo il moderatore, l’entrata in vigore dei decreti ha portato indubbiamente a una spinta verso l’armonizzazione nazionale delle procedure, visto l’approccio negativo della regionalizzazione che ha caratterizzato gli ultimi anni. Altro lato positivo è il ruolo centrale che ha assunto la normativa tecnica a livello europeo e mondiale, soprattutto grazie all’evoluzione che ha subito la normativa stessa. La certificazione ora e più seria e prevede una serie di obblighi, e per quanto riguarda i requisiti minimi, secondo Corrado l’edificio di riferimento è una strada che può funzionare.

Dall’altro lato, però, l’edificio di riferimento sembra non essere dotato di definizione chiara e precisa: forse è necessario un periodo di prova? Forse vanno persino chiariti anche altri punti del testo, visto che la qualità del prodotto non sembra essere poi così eccelsa?

All’incontro sono intervenuti diversi referenti di altrettanti enti coinvolti nella corretta applicazione e messa in atto a tutti gli effetti dei decreti.

Il primo a intervenire, dopo i saluti del Presidente di AiCARR Livio de Santoli, è stato Livio Mazzarella, del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, che ha espresso un parere negativo nei confronti dell’edificio di riferimento: l'obiettivo dovrebbe essere quello di spingere al risparmio, ma spesso l'incongruenza dei dati sembra spingere all'esatto contrario.
Anche per quanto riguarda il rispetto della definizione degli edifici nZEB l’edificio di riferimento non va bene, soprattutto per quanto riguarda il riferimento a superfici trasparenti e superfici opache”, afferma Mazzarella.

L’edificio di riferimento è uguale a quello reale, ma è vestito con tecnologie specifiche, di riferimento. Ciò che non viene definito dal decreto dev’essere riconducibile all’edifico reale. È stata fatta la scelta di avere un unico edifico di riferimento sul quale confrontare le diverse destinazioni d'uso, ed è uno strumento fondamentale per verificare alcuni limiti prestazionali, i fabbisogni, i limiti, il comportamento globale dell’edificio…ma siamo così sicuri che tutti interpretino correttamente l’edificio di riferimento e che tutti i software abbiano le stesse linee guida?” ha dichiarato Luca A. Piterà, Segretario Tecnico AiCARR.

Un caso virtuoso della rapida applicazione dei DM 26 Giugno 2015 è la Regione Lombardia. “Chi non ha adottato le direttive non può sfruttare le risorse comunitarie!” ha affermato Mauro Fasano della Regione Lombardia, che evidenzia i grandi passi avanti fatti anche grazie al software CENED 2.0.

Anche l’ENEA, dal canto suo, sta prendendo parte attivamente alle procedure e sta lavorando, assieme al CTI, alla predisposizione di uno studio sull’edificio di riferimento, la cui conclusione è prevista per Settembre 2016.

“L'ENEA, inoltre, deve realizzare un sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica (SIAPE). Quando un professionista elaborerà un APE, lo dovrà trasmettere al sistema regionale, che lo recepirà attraverso un sistema xml. La regione poi ogni anno, entro il 31 Marzo, deve inviare gli aggiornamenti all'ENEA per il caricamento sul SIAPE”, ha dichiarato Nicolandrea Calabrese di ENEA ricordando, inoltre, che in attesa del SIAPE verrà istituito un portale che raccoglie dati ENEA sugli edifici esistenti.

Diversi sono poi i supporti offerti da ENEA, dall’opuscolo sugli APE in fase di uscita, al software docet riservato a edifici residenziali esistenti, pubblicato e scaricabile, alle FAQ scaricabili dal sito del MiSE e in continuo aggiornamento.

Antonio Panvini, referente del CTI di Milano, ha ribadito la presenza importante anche del CTI nell’elaborazione di normative e documenti ad hoc, frutto di attività consultiva, riguardo i DM di Giugno scorso.

Un ruolo importante lo assumono anche i professionisti, come ha dichiarato Gaetano Fede, Responsabile dell’area energia del CNI. “Il gruppo lavoro energia è composto di 10-11 persone e abbiamo stipulato recentemente un protocollo d'intesa con AiCARR, al fine di unire gli intenti per raggiungere obiettivi comuni”.

La strada da percorrere è sicuramente ancora lunga, ma con la collaborazione tra gli enti coinvolti e l’impegno da parte di tutti, la messa in atto dei decreti raggiungerà certamente risultati ottimali.
 

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