KONRAD, terminali ibridi in classe A
Un immobile con una classe energetica bassa, quindi molto energivoro, ed un basso comfort ambientale, oggi subisce una svalutazione commerciale anche del 20% all’anno (fonte: ISTAT).
Un immobile invece con una classe energetica alta ed un buon sistema di climatizzazione sia invernale sia estivo, oggi tiene i prezzi di mercato.
In quasi ogni stato europeo esistono delle agevolazioni fiscali o contributi per rinnovare vecchi edifici e migliorarne l’efficienza energetica. Molti sono i componenti costruttivi coinvolti: finestre, isolamento dei muri, nuove caldaie, pompe di calore e terminali che funzionano a bassa temperatura. In Italia il contributo varia da un 50% ad un 65%, in base al tipo di intervento.
Un buon Involucro edilizio, abbinato ad un impianto di climatizzazione scadente o tecnicamente obsoleto vanifica l'investimento nella ristrutturazione, per questo motivo si deve porre molta attenzione anche su questo aspetto e non commettere errori.
Oggi esistono molteplici soluzioni presenti sul mercato ed ogni produttore ovviamente decanta le caratteristiche dei propri prodotti, giocando sulla scarsa informazione. Di fatto non esiste l'impianto perfetto, ossia la soluzione tecnica che permette di avere il massimo risparmio energetico con il massimo comfort e con la minima spesa, così come il detto "la botte piena e la moglie ubriaca".
Esistono dei compromessi che possono essere tecnici ed economici e compromessi che si avvicinano maggiormente alle necessità dell'utente finale.
I limiti dei Ventilconvettori e degli impianti radianti
I Ventilconvettori hanno il limite tecnico che devono funzionare in caldo ed in freddo sempre ventilando, quindi con un ventilatore che soffia aria nell’ambiente facendo un certo rumore. Ci sono soluzioni più o meno gradevoli dal punto di vista estetico ma comunque tutti necessitano della ventilazione forzata per funzionare.
I sistemi radianti, molto decantati negli ultimi anni, se da un lato danno un ottimo comfort acustico perché sono silenziosi come i radiatori ed un ottimo impatto estetico, perché non si vedono essendo installati sotto il pavimento o sotto l’intonaco delle pareti o del soffitto, presentano però dei limiti tecnici che qui di seguito proviamo a spiegare.
L’impianto radiante ha una grande inerzia termica, quindi un tempo molto lungo per andare a regime, ed è molto lento a reagire al cambio del carico termico.
Se voglio modificare la temperatura interna azionando il termostato di comando sia per alzarla che per ridurla, l’impianto necessita di alcune ore per raggiungere il nuovo set point. Un altro limite è che, se lo utilizzo anche per il raffrescamento estivo, bisogna integrare l’impianto radiante con delle unità di deumidificazione separate.
Queste vanificano la silenziosità del radiante, essendo delle macchine all’interno delle quali c’è sia un compressore che dei ventilatori che fanno un certo rumore. D’altro canto bisogna tener conto del fatto, non irrilevante ai fini dell’attribuzione della classe energetica dell’edificio, che l’inserimento di questa macchina aggiuntiva riduce il SEER, ossia l’efficienza globale stagionale in raffrescamento del sistema impianto (pompa di calore + sistema di distribuzione + deumidificatore).
Altro fattore da considerare è che l’installazione di un impianto radiante è costosa e molto invasiva, ancor di più se viene utilizzato nelle ristrutturazioni piuttosto che nelle nuove abitazioni.
In definitiva, se da un lato l’impianto radiante ha la virtù di distribuire in modo omogeneo la temperatura nell’ambiente, quindi non ci saranno grandi differenze tra la temperatura misurata vicino al pavimento o vicino al muro, questo rappresenta anche un limite ed un difetto non da poco, perché vi è la quasi impossibilità di avere diverse temperature nelle varie stanze. In pratica, se imposto una temperatura di comfort nella camera da letto, solitamente più bassa, la stessa la avrò nel salotto o nello studio dove di solito devo avere qualche grado più alto per avere il comfort ideale.
In conclusione: dal punto di vista “spesa” il Ventilconvettore è la soluzione più economica mentre l’impianto radiante è la più costosa, ed entrambi i sistemi hanno dei vantaggi ma anche alcuni limiti.
Esiste una soluzione ideale?
Come abbiamo detto prima, non esiste il prodotto ideale, ma esiste una soluzione tecnologica, denominata ibrida, che permette di ottenere il migliore comfort ambientale in termini di silenziosità e di distribuzione del calore perché è l’unione, in pratica, di due prodotti: il tradizionale radiatore ed il Ventilconvettore.
Questo prodotto si chiama KONRAD ed è prodotto dall’azienda Italiana AERFOR.
"Il vantaggio dell'unione dei due prodotti è
quello di prendere il meglio dell'uno ed il meglio dell'altro".
La parte frontale della macchina è il classico radiatore che, essendo usato per il riscaldamento invernale, riscalda senza la necessità di ventilare ed è quindi silenzioso come il radiatore: decibel ZERO di rumore.
Questo permette di avere il massimo comfort in termini di rumore e di avere anche l’effetto benefico del calore radiante per irraggiamento
La parte posteriore della macchina è composta da uno scambiatore ed un ventilatore molto silenzioso che permette di raffrescare in estate e di deumidificare.
Questa soluzione consente una rapida ed omogenea distribuzione dell’aria fresca in ambiente, senza dover installare dei poco estetici condizionatori a parete.
I terminali KONRAD prodotti da AERFOR permettono quindi di avere un’ineguagliabile silenziosità durante il loro funzionamento e questo garantisce un perfetto comfort acustico abbinato ad una efficienza di distribuzione del calore che combina l’effetto radiante a quello ventilato per il tuo massimo comfort ambientale e massima rapidità di risposta ai carichi termici variabili.
Dove si installa il terminale Ibrido KONRAD?
Konrad è studiato nello specifico per sostituire nelle ristrutturazioni di immobili tradizionali radiatori sotto le finestre, aggiungendo alla semplice funzione di riscaldamento anche il raffrescamento estivo.
Molto importante è il fatto che Konrad rappresenta una soluzione impiantistica evoluta per le abitazioni singole, dove si installa nella parte giorno, solitamente al piano terra, un impianto radiante abbinato a poche unità Konrad per la sola deumidificazione e gestione dei carichi variabili, mentre nella zona notte, collocata al piano superiore, le sole unità Konrad gestiscono in modo indipendente le varie camere.
Per piccole palazzine con impianto centralizzato, sia per il riscaldamento che il raffrescamento, questa soluzione semplifica molto l’installazione e la gestione da parte dei proprietari dei singoli appartamenti ma anche per l’amministratore del condominio.
Contattaci per conoscere tutti i vantaggi di Konrad, il terminale ibrido a zero decibel di rumore con effetto radiante e ventilato.
Ivan Spagnol, Aerfor Srl