Pressione dell’acqua insufficiente: come risolvere il problema con i sistemi autoclave
Il problema della pressione dell’acqua è molto comune negli impianti domestici. All’interno delle nostre abitazioni diamo per scontato che l’acqua esca dai rubinetti sempre alla pressione desiderata, né troppo debole, né troppo forte.
Purtroppo questo non è sempre possibile e le cause di queste inefficienze possono essere diverse. Si parte dalle eventuali ostruzioni delle tubature o dei rubinetti dovute alla presenza di calcare, fino a effettivi problemi di pressione dell’acquedotto. Normalmente la rete pubblica di distribuzione è in grado di garantire una pressione sufficiente al fabbisogno dei palazzi più alti, facendole superare anche 7 piani di un edificio, e questo comporta l’installazione di riduttori di pressione nei piani inferiori dei condomini.
Quando si può presentare il problema di mancanza di acqua?
In alcuni casi un flusso d’acqua che è sempre stato regolare può diventare insufficiente. Questo può verificarsi per esempio in occasione del rifacimento del bagno con l’installazione di moderni erogatori, come i soffioni per la doccia o le bocche a cascata, che necessitano di pressioni o portate maggiori.
Anche in condizioni normali però può accadere che dai rubinetti fuoriesca una ridotta quantità di acqua, specialmente quando si verifica una richiesta simultanea da più utenze (come in estate o in determinate fasce orarie). In questo caso occorre installare un serbatoio di accumulo oppure realizzare un sistema di pompaggio ad autoclave dimensionato a seconda delle utenze da servire, da valutare insieme a un tecnico competente. Il gruppo autoclave riesce così a garantire la pressione necessaria a superare i dislivelli e assicurare la portata ottimale alle abitazioni in condizioni di pressione insufficiente. Un impianto di questo tipo può essere l’ideale anche per abitazioni singole su più livelli.
Se invece fosse già presente un impianto autoclave, l’inconveniente della mancanza di acqua potrebbe dipendere da altre cause come perdite, intasamenti o strozzature dei tubi. Alcuni semplici controlli possono essere effettuati personalmente, mentre gli interventi che riguardano l’impianto vanno sempre affidati a un tecnico esperto, che avrà cura di effettuare i dovuti calcoli per determinare con precisione la sezione dei tubi e le pressioni necessarie.
Le soluzioni attuali al problema della pressione dell’acqua insufficiente
Alcune semplici verifiche sono affrontabili in modo autonomo e a volte possono addirittura contribuire alla risoluzione del problema. Controllare la presenza di ruggine o incrostazioni sui rubinetti è una buona prassi per individuare eventuali intasamenti. La risposta in questi casi è la banale sostituzione del tubo usurato.
Se invece il problema è presente esclusivamente su un rubinetto, la causa potrebbe essere un rompigetto intasato da residui di calcare: basterà svitarlo e immergerlo in un liquido anticalcare oppure provvedere, anche in questo caso, alla sostituzione. Effettuati tutti questi passaggi, se la pressione dovesse risultare ancora bassa, occorrerà analizzare il comando del rubinetto.
Altro controllo da non dimenticare è sul regolatore di pressione, che potrebbe essere tarato in modo errato. Se agibile con facilità, è utile allentare il blocco della vite di regolazione, svitarla e ribloccarla, ma attenzione, se non si è degli operatori esperti è consigliabile l’intervento di un idraulico professionista.
Molto spesso però il problema è a monte del nostro impianto e dipende dalla pressione con cui l’acqua arriva dall’acquedotto. In questa condizione, la soluzione più consigliabile è l’installazione di un impianto autoclave.
I componenti principali di un impianto con autoclave sono la pompa, il vaso di espansione dotato di pressostato e manometro e la valvola di ritegno posta subito dopo la pompa, per impedire il reflusso quando questa cessa di funzionare. Il processo è molto semplice: all’apertura del rubinetto la pressione nel circuito cala e l’abbassamento iniziale è compensato dal rilascio dell’acqua contenuta nel vaso di espansione. Se la pressione continua a scendere sotto un livello preimpostato sul pressostato, interviene la pompa. Alla chiusura del rubinetto, la pressione aumenta fino a superare il limite di arresto dettato sempre dal pressostato e parte della sovrappressione è assorbita dal vaso di espansione che evita i cosiddetti “colpi d’ariete”, che oltre ad essere fastidiosi, sono dannosi per l’impianto stesso.
La mandata principale della rete domestica, prima di arrivare al serbatoio di accumulo, può essere diramata per diversificare gli utilizzi: una linea prosegue fuori dall’accumulo e viene utilizzata per scopi secondari, che possono essere l’irrigazione o il lavaggio dell’auto; l’altra, invece, dopo il passaggio nell’apparato filtrante alimenta il serbatoio di disgiunzione e accumulo da cui pesca la pompa autoclave.
Oltre a questi impianti, sopra citati, si trovano in commercio autoclavi con controlli elettronici automatici con schede elettroniche integrate provviste di pressostati e flussostati capaci di sostituire parzialmente il vaso di espansione e il pressostato. L’installazione di questi ultimi apparati potrebbe essere un problema nelle abitazioni moderne dove lo spazio spesso è limitato e le dimensioni dell’impianto tradizionale non consentono la sua installazione.
La soluzione di DAB Pumps: la gamma e.syline
La soluzione di DAB nella pressurizzazione residenziale è offerta dalla famiglia e.syline che risolve appieno i problemi di una possibile mancanza di acqua.
Un’autoclave reinventata, che ridefinisce le regole della pressurizzazione idrica. Con due modelli, e.sybox, e.sybox mini3 e una serie di accessori completamente integrati e modulari, questa line-up all’avanguardia è in grado di soddisfare diverse esigenze in numerosi contesti, che spaziano dal piccolo appartamento fino al condominio.
All’interno di e.syline, e.sybox è il sistema autoclave compatto che non necessita di componenti aggiuntivi o di altri comandi esterni. Una soluzione completamente integrata, dalla pompa al vaso di espansione, dal controllo a inverter ai sensori di pressione e di flusso, fino alla valvola di non ritorno sulla mandata.
Dal design costruttivo ergonomico e di dimensioni contenute assicura il 30% in meno dell’ingombro rispetto ai prodotti tradizionali. Questo lo rende facilmente adattabile a qualsiasi tipo d’installazione, sia nelle nuove abitazioni che in quelle ristrutturate dove lo spazio potrebbe essere un problema.
Silenzioso e di semplice utilizzo, garantisce il massimo comfort – il rumore percepito, così come le vibrazioni, sono ridotti al minimo con un livello di soli 43 – 45 dBA in uso standard. e.sybox può quindi essere installato anche all’interno dell’abitazione e non necessariamente in locali dedicati, grazie anche all’eleganza estetica che lo rende integrabile a qualsiasi stile di arredamento.
Se e.sybox è perfetta per ville e condomini fino a 6 piani e massimo 9 appartamenti, e.sybox mini3 si distingue per dimensioni ancora più ridotte, vantando comfort e prestazioni ottimizzate per l’utilizzo in ambito domestico, l’ideale per piccole abitazioni e giardini. Il nuovo modello a 3 giranti assicura un’ulteriore riduzione del rumore e dei consumi, garantendo una gestione della pressione dell’acqua semplice e silenziosa.
Oltre a risolvere il problema di insufficienza dell’acqua, e.sybox ed e.sybox mini3 mantengono la pressione costante anche durante la variazione di consumo, che sia un rubinetto aperto o più, la pressione grazie alla tecnologia inverter rimane stabile per un comfort e un risparmio energetico notevolmente aumentato.
Completano la famiglia e.syline gli accessori dedicati, che forniscono così un pacchetto omogeneo unico nel suo genere.
e.sytank è la vasca di accumulo e disgiunzione indispensabile nelle abitazioni in cui per installare un gruppo di pressione, non si può collegare la pompa direttamente alla rete di distribuzione idrica. È in queste situazioni che si necessita di questa soluzione, dotata di tutti gli attacchi per il collegamento alla rete e predisposta del connettore rapido a e.sybox.
Alcuni condomini hanno poi il bisogno di avere un gruppo di due o più pompe, che funzionino da ausilio o riserva. In questo caso DAB offre e.sytwin, l’accessorio in grado di collegare facilmente due e.sybox in modo rapido e risparmiando spazio. Una soluzione che unita alla capacità di e.sybox di connettere fino a 4 sistemi uguali attraverso il modulo Wireless integrato, semplifica la creazione di Booster e riduce drasticamente l’ingombro, eliminando l’utilizzo di collettori e valvole, tutte già integrate in e.sytwin.
e.sylink offre invece la possibilità a e.sybox di avvalersi di due possibilità di uscite (allarmi o stato di sistema) e quattro ingressi ausiliari, utili da collegare alla valvola di azionamento dell’impianto di irrigazione, andando ad aumentare la pressione e rendere ottimale il funzionamento.
Ultime arrivate, e.sycover ed e.sygrid sono soluzioni di installazione esterna e proteggono e.sybox dalla pioggia o dall’eventuale ingresso indesiderato di insetti, che possono danneggiare la scheda elettronica del sistema.
Per concludere, l’utente potrà identificare il tipo di prodotto della gamma e.syline adatto alle proprie esigenze attraverso e.syapp, l’app scaricabile da ios e android, dedicata alla selezione rapida e alla visualizzazione del risparmio energetico. L’utilizzatore potrà così individuare la soluzione perfetta in base alla pressione idrica, all’utilizzo per irrigazione, casa o entrambi e al contesto di applicazione – singola o condominio, numero di bagni e dimensioni del giardino da irrigare. Tutto a misura di necessità.