Dossier tecnico

18.05.2017 Questo articolo ha più di 3 anni

Trattamento circuiti termici: come proteggerli dai fenomeni corrosivi dell’acqua

Questo breve dossier tecnico vuole essere un semplice supporto per tutti gli operatori del settore termoidraulico, nel loro lavoro quotidiano. Proteggere i circuiti termici dai fenomeni corrosivi dell’acqua è ormai diventata un’esigenza sempre più pressante sia per ragioni tecnologiche e di efficienza energetica, che in relazione alle normative vigenti (UNI 8065 e DM 26/06/2015). Noi vogliamo aiutarvi a farlo nel migliore dei modi, ma più semplicemente possibile.

 

Foridra

1. Perché e come proteggere gli impianti con la defangazione magnetica

Trattamento circuiti termici

Le nuove norme per la climatizzazione invernale ed estiva hanno introdotto l’uso esclusivo delle caldaie a condensazione, dei nuovi circolatori elettronici a rotore bagnato, l’installazione delle valvole termostatiche e, per i condomini, la contabilizzazione del calore.

Coscienti delle problematiche indotte, i relatori delle normative hanno reso obbligatorio il rispetto della norma tecnica UNI 8065 del 1989 per quanto attiene il trattamento dell’acqua nei sistemi di trasferimento energetico, sia ai fini di climatizzazione che per la produzione di acqua calda sanitaria.

La norma UNI 8065 prende in esame cinque indicatori per avere un’acqua correttamente trattata nel circuito:

  • La durezza in alimento;
  • Il pH nel circuito;
  • Il valore del ferro e del rame presenti nell’acqua;
  • La presenza di un adeguato condizionante chimico anticorrosivo.

I valori relativi a questi indicatori sono il riferimento, certo, per non avere gravi problemi di incrostazione negli scambiatori di calore primari ma la norma tecnica, seppur tecnicamente corretta e sufficientemente lungimirante, è stata scritta nel 1989, quando le attuali evoluzioni impiantistiche non erano pensabili.

Le correnti innovazioni impiantistiche, anche con la diffusione delle pompe di calore, richiedono una qualità dell’acqua in circolo negli impianti ancora migliore. Ciò motiva l’esclusione della presenza di ossidi di ferro e materiale inorganico vario perché la loro presenza, anche in piccole quantità, causa problemi in tutti i sistemi predetti.

Premesso che in ogni impianto va rispettato quanto indicato dalla norma UNI 8065, tenuto conto delle difficoltà legate alla corrosione dei metalli e alla perfetta rimozione, in qualsiasi impianto vecchio, dei depositi esistenti nelle tubazioni e nei corpi radianti, l’installazione di un filtro defangatore magnetico in ingresso allo scambiatore di calore (caldaia – pompa di calore – scambiatore a piastre – compresso ecc.) e delle pompe di circolazione è sicuramente una valida integrazione atta a migliorare la qualità dell’acqua presente nel circuito.

2. Perché scegliere i filtri defangatori magnetici IDRAMAG e MAG CLEANER

L’esigenza di installare filtri di protezione all’ingresso della centrale termica per rimuovere il materiale trascinato dall’acqua dell’impianto non è cosa nuova e molti operatori del settore hanno progettato sistemi di filtrazione sempre più efficaci, fino a spingere la filtrazione a pochi micron e a inserire anche magneti permanenti all’interno del filtro, proponendoli come sistemi risolutori del problema

Questi sistemi però tendono a intasarsi facilmente, riducendo la portata in circolo e, di conseguenza, la resa dell’impianto, tanto da richiedere frequenti manutenzioni (pulizie) per evitare disagi per l’utente (mancato riscaldamento).

Per ovviare alle problematiche predette, Foridra ha progettato una gamma di filtri defangatori magnetici tenendo conto che:

  • Non devono limitare la portata di ricircolo (non intasabili);
  • Devono avere una potenza dei magneti superiore a quella sviluppata dal circolatore a rotore bagnato;
  • Tutta l’acqua deve passare nel raggio d’azione del campo magnetico;
  • Devono avere un’efficacia del campo magnetico all’interno di tutto il volume del filtro;
  • La velocità di passaggio dell’acqua nel corpo del filtro deve essere compatibile con la potenza del campo magnetico;
  • La filtrazione meccanica deve essere rivolta solo al materiale non ferroso;
  • Si devono pulire facilmente, senza essere aperti.

Questa è la logica progettuale dei filtri di defangazione magnetica IDRAMAG e MAG CLEANER.

La gamma di apparecchiature realizzata è in grado di soddisfare tutte le esigenze impiantistiche, dal mini appartamento al grande complesso residenziale, industriale o direzionale.

Tutte le apparecchiature IDRAMAG e MAG CLEANER sono utilizzabili in impianti da 5 a 80-100 °C, per pressioni da 6 a 10 bar al massimo della temperatura.

L’installazione dei sistemi IDRAMAG e MAG CLEANER e l’utilizzo dei nostri condizionanti chimici, il protettivo IDRATERM 110 (efficacia certificata BUILDCERT) e il disperdente IDRATERM 300 consentono di proteggere da fenomeni corrosivi tutti i metalli costituenti il circuito, evitando che tutte le apparecchiature presenti nell’impianto possano subire danni dovuti a fenomeni incrostanti causati da ossidi metallici.

Trattamento circuiti termici

Questa è la tecnologia SCARICO ZERO, che consente di bonificare e proteggere il circuito da fenomeni corrosivi causati dall’acqua, senza scaricare l’acqua dell’impianto e senza dover effettuare lavaggi con risciacqui.

L’installazione dei nostri sistemi di filtrazione e defangazione magnetica IDRAMAG e MAG CLEANER, con l’uso dei prodotti IDRATERM per il trattamento dei circuiti termici, garantisce la massima protezione alle apparecchiature impiantistiche.

 

Foridra

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