Speciale 139
Caratteristiche di un edificio in classe energetica A: dall’involucro all’impianto
Referenza

Edifici di classe A: termocamere e strumenti di misurazione per il controllo ottimale dell’efficienza delle strutture

Edifici di classe A: l’importanza della Termografia

 
Per l’individuazione di ponti termici e di falle nella coibentazione degli edifici, al giorno d’oggi i tecnici del settore possono sfruttare una tecnologia recente precisa e per nulla invasiva: la termografia.
Grazie all’analisi a raggi infrarossi e l’utilizzo di apposite termocamere è possibile visualizzare in un colpo d’occhio il modo in cui l’edificio mantiene o disperde il calore, individuando le aree da correggere senza dover scoprire cunicoli o tubazioni.
 
I vantaggi dell’utilizzo della termografia si possono applicare sia su edifici nuovi, come di diceva in precedenza, per il controllo della corretta coibentazione e per il check up della tenuta all’aria dei nuovi serramenti; così come per edifici già esistenti, nella valutazione dello stato degli involucri e degli effetti dell’umidità sulle pareti.
 
Testo, azienda che da anni produce prodotti per la termografia, negli anni ha innovato il settore con strumenti sempre più precisi e di semplice utilizzo. Oggi offre sul mercato una gamma di termocamere dalle caratteristiche professionali, tutte dotate di ampi display attraverso i quali analizzare con precisione i fabbricati.
 
Le termocamere Testo lavorano con sensori da 160x120 a 640x480 pixel e, grazie alla recente tecnologia Testo SuperResolution è possibile ottenere delle immagini termiche con risoluzione di 1280x960 px. Sono inoltre dotate di un’ottima sensibilità termica  (NETD) che può essere anche migliore di 30 mK.
 


Consentono quindi di analizzare in modo veloce e sicuro qualunque tipo di struttura, sicuri di poter individuare in pochi istanti i suoi punti deboli e addirittura valutare l’entità del problema.
 

La ventilazione negli edifici di classe A

Un edificio ermetico ed esente il più possibile da dispersioni termiche richiede poi la presenza di un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata: il quale deve garantire una corretta aerazione dei locali, una filtrazione e pulizia dell’aria indoor, e possibilmente una regolazione adeguata dei livelli di umidità interni.
 
Una volta installato in modo corretto, l’impianto di VMC, come qualsiasi altro impianto, per funzionare in modo adeguato e permettere l’effettivo raggiungimento dei risultati da “classe A” va gestito nel modo adeguato e controllato con regolarità. Le moderne tecnologie ci vengono in aiuto in questo senso e, negli ultimi anni, sono stati studiati e creati una serie di strumenti pratici la misurazione puntuale delle prestazioni di un impianto di ventilazione meccanica.
 
I parametri basilari per la valutazione del corretto funzionamento di un impianto VMC sono: la temperatura e la portata d’aria all’interno delle condotte che compongono l’impianto.
 
La norma UNI 12599 individua le “procedure di prova e metodi di misurazione per la presa in consegna di impianti di ventilazione e di condizionamento dell'aria” e, sulla base dei contenuti di questa norma, utilizziamo le indicazioni Testo per descrivere le modalità di misura della portata volumetrica in condotte di sezione rettangolare o circolare.
 

Metodologie di misura della portata dell’aria sulla base della UNI 12599

La misura su griglie a sezione rettangolare
 
La procedura comune per la misurazione su griglie a sezione rettangolare prevede di cominciare suddividendo il campo di velocità interno alla sezione in porzioni più piccole, tutte della stessa grandezza. Il punto di misura sarà semplicemente individuabile al centro di ciascuna di queste superfici.
 
Nel caso in cui vi sia un profilo di velocità uniforme, saranno sufficienti pochi punti di misura per poter determinare un risultato rappresentativo; in caso contrario sarà invece necessario aumentare il numero di punti di misura per poter rilevare la velocità media e, da essa, la portata volumetrica dell’aria.
 

La misura su griglie a sezione circolare

La misurazione su sezioni circolari risulta leggermente più complessa: la sezione va infatti suddivisa in anelli circolari equivalenti ed i punti di misura andranno individuati sulla linea mediana dell’anello. Una volta rilevati i singoli valori, la misura complessiva si calcola semplicemente effettuando la media aritmetica dei dati.
 
Aritmeticamente la misura della portata volumetrica dell’aria si ricava a partire dalla velocità media dell’aria.
V = A ∙ v ∙ 3600

Dove: V = portata volumetrica in m3/h; v = velocità media dell'aria in m/s; A = sezione in m2
 


Le sonde Testo per la misura della portata dell’aria all’interno di un impianto VMC

 
Per la misurazione della portata dell’aria nel condotto di ventilazione, ad esempio, Testo mette a disposizione una gamma di sonde che consentono di svolgere analisi precise e veloci.
 
I Tubi Pilot sono ideali nella misura della velocità dell’aria con correnti che viaggiano ad almeno 20 m/s o con correnti meno rapide ma molto sporche, contenenti quindi un’elevata percentuale di particolato.
 
Le Sonde ad Elica con diametro ridotto sono ideali per la misurazione della velocità dell’aria per correnti con velocità media compresa tra 5 m/s e 20 m/s.
 
Le Sonde Termiche invece si prestano alla misurazione di correnti con velocità ridotta, compresa entro i 5 m/s.


Naturalmente, come tutti gli strumenti di misura, anche le sonde presentate qui sopra sono soggette a incertezze di misura ed errori più o meno  trascurabili.
 
I tubi Pitot hanno un errore di misura inversamente proporzionale alla velocità dell’aria. Ciò significa che l’incertezza diminuisce all’aumentare della velocità dell’aria, motivo per il quale questi strumenti sono la scelta ideale per condotti all’interno dei quali circola aria ad alte velocità.
 
Le sonde ad elica sono strumenti ideali per il controllo di condotti nei quali ci sono flussi d’aria a 5 m/s, e sono soggette a un errore fondamentale di circa ± 0,1-0,2 m/s e un errore di sensibilità dell’1-2 % dal valore di misura.
 
Le sonde termiche di portata invece hanno un errore di misura che è proporzionale alla velocità dell’aria, aumenta pertanto all’aumentare della velocità del flusso; per questo si tratta di strumenti ideali per la misura di flussi con velocità inferiore ai 5 m/s. L’errore fondamentale di questa tipologia di sonde è molto basso, è compreso tra ± 2-5 cm/s, al quale va poi ad aggiungersi un errore di sensibilità  pari al 2,5-5 % del valore di misura.