Focus Efficienza Energetica

24.11.2021
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Buoni gli effetti della ripresa economica sull’efficienza energetica, ma rimane il ritardo sugli obiettivi climatici

Secondo il rapporto Energy Efficiency 2021 pubblicato dall’IEA, occorre velocizzare l’efficienza energetica nei trasporti, nell’industria e nell’edilizia per ridurre le emissioni inquinanti 

L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha recentemente pubblicato l’Energy Efficiency 2021, il rapporto in cui analizza le tendenze nei diversi mercati per quanto riguarda l’andamento globale dell’efficienza energetica.

Con la conclusione della COP26 di Glasgow, l’IEA ha voluto riassumere le politiche e i piani di investimenti che sono stati stabiliti dai vari governi, nell’arco di questo anno, per il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero tramite l’efficientamento energetico dei settori dell’edilizia, dei trasporti e dell’industria.

Il 2020 è stato un anno drammatico per tutti i mercati, soprattutto per quanto riguarda l’efficienza energetica, che ha visto un forte e inevitabile rallentamento, ma ora si intravede una ripresa economica che dovrebbe, piano piano, riportare ai livelli pre-pandemia, anche per quanto riguarda il settore dell’energia. Secondo i dati del rapporto, nel 2021 l’intensità energetica globale dovrebbe finalmente diminuire dell’1,9%, dopo che lo scorso anno aveva registrato una riduzione solamente dello 0,5%, quando invece negli ultimi cinque anni era diminuita in media dell’1,3%.

Sicuramente merito delle nuove iniziative annunciate dai decisori politici, che in quest’anno aumenterebbero del 10% la crescita degli investimenti per l’efficienza energetica, arrivando a quasi 300 miliardi di dollari. Tutto molto promettente, se non fosse per il fatto che per raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti a livello globale questi investimenti dovrebbero non solo triplicare, ma dovrebbero essere intrapresi da tutti i governi, mentre al momento è l’Europa la regione che sta adottando le politiche climatiche ed energetiche più forti.

L’efficientamento dei sistemi energetici rappresenta una delle azioni più rapide ed economiche per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, e solo con la transizione energetica si potranno contrastare i cambiamenti climatici e salvaguardare il pianeta, creando al contempo maggiore occupazione e riducendo anche i costi dell’energia. L’aumento generale dei prezzi infatti non gioca di certo a favore: se da un lato la ripresa sta risanando un’economia dilaniata dagli effetti della pandemia, ha anche creato un’impennata della domanda di materie prime, esercitando così una forte pressione sulle catene di approvvigionamento e creando carenze e vincoli per quei beni e servizi che sono essenziali negli investimenti per l’efficienza energetica.

“Riteniamo che l'efficienza sia il primo combustibile in quanto rappresenta ancora il modo più pulito e, nella maggior parte dei casi, il modo più economico per soddisfare le nostre esigenze energetiche. Non esiste un percorso credibile per emissioni zero senza utilizzare le nostre risorse energetiche in modo molto più efficiente", ha affermato il direttore esecutivo dell'IEA Fatih Birol.

Secondo lo scenario Net Zero Emissions by 2050 elaborato dall’IEA, l’intensità dell’economia globale diminuirà del 35% entro il 2030 grazie a diversi fattori. Nell’edilizia, nei trasporti e nell’industria l’elettrificazione avrà un ruolo centrale, insieme alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, senza dimenticare l’importante lavoro fatto negli ultimi anni sull’efficienza energetica e sull’innovazione digitale degli elettrodomestici, gli investimenti record nell’edilizia e la ripresa delle iniziative per affrontare la questione delle emissioni legate al settore dei trasporti. Anche il cambiamento comportamentale delle persone giocherà un ruolo fondamentale, che dovrà porre maggiore attenzione alle questioni legate al riciclo, al risparmio energetico (soprattutto nei sistemi di climatizzazione) e alla mobilità sostenibile. 

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