ENEA, Sistema energetico italiano in difficoltà: +47% il consumo di carbone, -25% l’energia idroelettrica
Importanti le criticità evidenziate per il sistema energetico italiano. Rinnovabili in forte diminuzione e aumento delle emissioni di CO2
ENEA ha pubblicato l’analisi in merito al sistema energetico italiano. In risalto le criticità italiane, dall’aumento dei prezzi, al maggiore consumo di combustibili fossili e alla riduzione costante delle rinnovabili.
Un’analisi completa, che lascia spazio ad un approfondimento sulle materie prime critiche e alle possibili soluzioni future.
Sistema energetico italiano: +6% di emissioni di CO2
Il sistema energetico italiano, secondo l’analisi ENEA, sta incontrando numerose difficoltà. Infatti, le emissioni di CO2 sono cresciute del 6%, con una stima di aumento di un ulteriore 2% alla fine del 2022.
Questa situazione è causata principalmente da un aumento importante del consumo delle fonti fossili, con un +8% del petrolio e +47% del carbone. Allo stesso tempo, si registra una diminuzione del 3% dei consumi di gas naturale nei primi nove mesi del 2022, percentuale che secondo le tendenze potrebbe arrivare all’8% alla fine del 2022.
Le fonti rinnovabili sono in calo dell’11%. Su questo dato pesa in modo particolare la riduzione dell’idroelettrico a fronte di un aumento considerevole di eolico e solare che però non hanno compensato ad un calo così importante dell’energia idroelettrica.
Nello specifico, l’utilizzo dell’energia idroelettrica è diminuito del 25%, eolico e solare sono aumentati del 9%.
In merito alla sicurezza energetica, l’analisi di ENEA evidenzia un peggioramento sostanziale nell’adeguatezza del sistema del gas, e questo, inevitabilmente si ripercuote sui prezzi. Per quanto riguarda il gas, l’aumento del prezzo è in linea con la media europea, ma nel caso dell’elettricità gli incrementi registrati sono circa il doppio rispetto agli altri Stati dell’UE, soprattutto nel caso delle imprese.
In questo senso, rispetto al 2021, un’impresa con consumi medio-bassi, ha visto aumentare i prezzi di elettricità del 60% nel primo semestre 2022.
Sistema energetico italiano: le materie prime critiche
L’analisi di ENEA dedica un approfondimento sulle materie prime critiche per la transizione energetica.
Le materie prime critiche vengono definite come tutti quegli elementi chimici di rilevanza strategica per le attività industriali, con un associato rilevante rischio di carenza dell’offerta globale e della disponibilità per i singoli stati.
Attualmente sono 6 le materie prime considerate critiche su una lista di 30 materie prime potenzialmente critiche individuate dalla Commissione Europea.
Tali materie prime vengono definite critiche sulla base di alcuni elementi:
- basso grado di sostituibilità tecnologica
- elevato rischio d’impresa e costo dei nuovi progetti
- progressiva diminuzione della qualità degli elementi estratti
- rendimenti marginali decrescenti
- concentrazione geografica e possibile uso ai fini di strategia internazionale degli stati
- assenza di un mercato aperto
- elevato gradi di incertezza nelle stime quantitative e qualitative
Di fronte alle materie prime critiche si apre un dibattito, in quanto è difficile stabilire una linea di comportamento precisa. ENEA, in ottica di un miglioramento del sistema energetico italiano, afferma che esistono delle contromisure, per cercare di limitare l’impatto che queste materie hanno sull’ambiente e sull’industria come la diplomazia economica ed energetica con i paesi terzi, il rafforzamento degli strumenti di politica commerciale, gli investimenti diretti all’estero, il risparmio energetico e le politiche strutturali di riciclo e riuso. Nella situazione attuale resta però difficile riuscire ad attuare queste politiche.
Per approfondire l’analisi di ENEA scarica il rapporto completo!