Energia eolica: la Cina avanza, ma secondo WindEurope è necessario acquistare le turbine europee
L’industria europea dell’energia eolica contribuisce significativamente all’economia, generando ben 42 miliardi di euro all’anno al PIL dell’UE
Il 14 settembre, il CEO di WindEurope Giles Dickson, è intervenuto alla conferenza tenutasi in Serbia, durante la quale ha affrontato il percorso intrapreso dal Paese verso la promozione dell’energia eolica.
In particolare, ha sottolineato l’importanza di adottare la tecnologia prodotta all’interno dell’Europa. Attualmente, i produttori cinesi stanno aumentando la loro presenza nel mercato, soprattutto nei paesi dei Balcani.
Energia eolica: i progetti vincitori sono orientati verso l’uso di turbine cinesi
Recentemente, la Serbia ha organizzato la sua prima asta dedicata all’energia eolica. Un’asta che ha rappresentato un successo sia in termini di struttura sia per quanto riguarda l’adesione. Il meccanismo d’asta era ben progettato, con l’inclusione di un contratto per differenza su due fronti, un limite massimo di prezzo adeguato e una partecipazione completa.
Questa asta può servire da modello per altri Paesi interessati a promuovere l’energia eolica. Ora è fondamentale che il governo serbo fornisca una chiara roadmap per le future aste, specificando tempistiche e volumi.
Nonostante questi risultati incoraggianti, è importante notare che i progetti vincitori sono orientati verso l’uso di turbine cinesi. Questa direzione non dovrebbe, secondo WindEurope, essere incoraggiata.
È altresì comprensibile la “tentazione” di acquistare turbine eoliche non europee, considerando che spesso vengono offerte a un costo inferiore rispetto alle controparti europee e con opzioni di pagamento flessibili che le società europee dell’OCSE non possono fornire.
L’industria europea dell’energia eolica contribuisce significativamente all’economia
WindEurope invita a considerare i costi a lungo termine associati all’approvvigionamento di turbine extraeuropee. Abbandonando l’adozione di attrezzature progettate e fabbricate in Europa, si aumenta la dipendenza da fornitori esterni, mettendo così a rischio la sicurezza energetica. Questo va contro l’insegnamento derivato dalla precedente dipendenza dal gas russo.
Inoltre, è necessario tenere conto degli interessi di sicurezza più ampi, poiché una moderna turbina eolica è dotata di circa 300 sensori, i cui dati dovrebbero essere conservati ed elaborati esclusivamente all’interno dell’Europa.
Infine, gli aspetti economici sono cruciali. L’industria europea dell’energia eolica contribuisce significativamente all’economia, generando ben 42 miliardi di euro all’anno al PIL dell’UE. Ogni nuova turbina eolica europea installata generata in media un’attività economica di 13 milioni di euro. È nell’interesse collettivo dell’Europa mantenere questi benefici all’interno del continente, evitando di trasferirli altrove.