Focus Efficienza Energetica

11.07.2022

Europarlamento sulle fonti green: nucleare e gas fossile rientrano nella tassonomia per le fonti sostenibili

Il voto del Parlamento EU approva l’inclusione di nucleare e gas fossile nella tassonomia in qualità di fonti ecosostenibili, contrariamente a quanto stabilito dalla Piattaforma sulla Finanza Sostenibile 

Il Green Deal Europeo, stipulato per assicurare un miglioramento della salute dei cittadini e delle generazioni future, ha come obiettivo principale quello di eliminare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050, riducendole di almeno il 55% entro il 2030. 

La pandemia da COVID-19, inoltre, ha sottolineato la necessità di incrementare i fondi in investimenti verso progetti e attività sostenibili, al fine di rendere l’economia, la società e anche i sistemi sanitari più resistenti agli shock climatici e ambientali. 

Per raggiungere questi obiettivi, l’UE ha provveduto alla creazione di un sistema comune di classificazione per le attività economiche sostenibili, chiamato: “tassonomia dell’UE”. 

Cos’è la Tassonomia dell’UE? 

La tassonomia stabilisce un elenco di attività economiche ecosostenibili, fornendone delle definizioni adeguate utili alle imprese, proteggendole dal greenwashing, e agli investitori, contribuendo a orientare gli investimenti in soluzioni favorevoli all’ambiente. 

La tassonomia dell’UE stabilisce sei obiettivi ambientali: 

  1. Mitigazione dei cambiamenti climatici  

  1. Adattamento ai cambiamenti climatici  

  1. Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine  

  1. La transizione verso un'economia circolare  

  1. Prevenzione e controllo dell'inquinamento  

  1. La protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi 

Come ha votato il Parlamento UE?  

Il 2 Febbraio 2022 la Commissione Europea aveva presentato un atto delegato complementare sul clima, adottato ufficialmente il 9 Marzo 2022, che includeva l’energia nucleare e il gas nell'elenco delle attività economiche coperte dalla tassonomia dell'UE. 

Successivamente, il 14 Luglio, i deputati della Commissione si sono opposti alla proposta di approvazione della tassonomia, portando nuovamente al voto il Parlamento europeo. 

Il 6 Luglio 2022 l’Europarlamento riunitosi a Bruxelles si è espresso a riguardo, approvando l’atto delegato della Commissione che include il gas e il nucleare tra le fonti di energia rinnovabile ed ecosostenibile. 

Era necessaria una maggioranza di 353 deputati, su 705 deputati totali, per rifiutare l’inserimento all’interno della tassonomia delle due fonti di energia menzionate precedentemente, mentre, sui 639 presenti alla seduta del 6 Luglio, si sono registrati 278 voti favorevoli all’approvazione dell’atto delegato – così come proposto dalla Commissione – e 328 voti contrari.

Quali sono state le reazioni al voto? 

Gas e nucleare sono entrate a far parte delle attività considerate economicamente sostenibili, scatenando le reazioni di Austria e Lussemburgo, che hanno espresso la volontà di ricorrere alla Corte di Giustizia contro la proposta della Commissione, nonché di numerose associazioni e attivisti, come Greenpeace, Legambiente e il gruppo dei Fridays For Future. 

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato la decisione della Commissione Europea affermando: L’Europarlamento con il voto di oggi ha ceduto alle lobby di gas e nucleare sostenendo la proposta della Commissione di classificarli come fonti energetiche sostenibili, in base al regolamento sulla tassonomia degli investimenti verdi. Un duro colpo al Green Deal Europeo e ad un’ambiziosa politica climatica in linea con l’obiettivo di Parigi di 1.5°C, indispensabile per fronteggiare l’emergenza climatica. Si tratta di una scelta politica senza alcuna base scientifica, come invece richiede il regolamento sulla tassonomia”. 

La Commissione, infatti, aveva nominato la Piattaforma sulla Finanza Sostenibile (PFS), un gruppo di esperti indipendenti, proprio per avere il supporto scientifico necessario per esprimersi sulla questione del nucleare e del gas. 

La PFS aveva sottolineato che il nucleare andava escluso dalla lista di energie ecosostenibili, poiché questa fonte non è rispettosa degli obiettivi ambientali della tassonomia relativi al principio di non arrecare danni significativi all’ambiente.  

Il problema principale legato all’uso del nucleare è la gestione e lo smaltimento delle scorie radioattive, mentre, per quanto riguarda l’esclusione del gas fossile, la PFS evidenzia che, allo stato attuale, gli impianti più efficienti emettono non meno di 316 gr CO2e/kWh, invece, secondo quanto stabilito dal regolamento, gli impianti a gas dovrebbero emettere meno di 100 gr CO2e/kWh per contribuire positivamente al cambiamento climatico. 

La delusione derivata dalla decisione dell’Europarlamento ha fatto sorgere molte perplessità circa il futuro della situazione climatica e ambientale, facendo riflettere su quanto incideranno gli investimenti e gli spostamenti di capitale su fonti e attività non compatibili con l’impegno UE verso la neutralità climatica auspicata per il 2050.