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EPA, Stati Uniti: R-22 al bando dal 2020
L'Agenzia statunitense per la protezione ambientale (EPA) annuncia un programma di riduzione graduale dell'R-22, la cui produzione e importazione in territorio americano sarà vietata dal 2020.

L’EPA (Agenzia americana per la Protezione Ambientale) ha annunciato lo scorso ottobre la riduzione graduale dei quantitativi di produzione e importazione del gas refrigerante R-22, che fa parte della famiglia degli HFC o gas fluorurati ad elevato impatto ambientale, fino alla sua totale eliminazione prevista per il 2020.
Nello specifico, fa sapere l’Agenzia, gli ordini sul territorio americano per la produzione o importazione dell’R-22 diminuiranno da 51 milioni di libbre nel 2014 a 22 milioni già nel 2015, fino a raggiungere quota 0 nel 2020.
Si tratta, come annuncia EPA, di un programma “aggressivo” per la riduzione lineare del gas refrigerante R-22, tra i più nocivi per l’atmosfera, che dovrebbe comunque facilitare una transizione armoniosa verso alternative più a tutela dell’ambiente, come i gas refrigeranti di nuova generazione, naturali e sintetici, che si caratterizzano per un ridotto potenziale di riscaldamento globale o GWP.
La regolamentazione statunitense si adegua così alle strategie europee in risposta alle stringenti necessità imposte a livello mondiale dai cambiamenti climatici e dal riscaldamento globale, al fine di evitare l’aumento della temperatura globale di quei 2°C che potrebbero produrre una situazione irreversibile per il pianeta.
In questo senso, il messaggio dell’EPA è forte e chiaro, e conferma una fase di transizione in realtà già in atto: l’industria dei refrigeranti americana ha tutto il tempo per lavorare sulle alternative ai vecchi gas refrigeranti e per una più corretta gestione degli stessi, per organizzare le proprie scorte, per accordarsi coi distributori e per decidere insieme le strategie finanziarie ed economiche a sostegno di un piano di sviluppo sostenibile per il futuro.
Urge cominciare sin da subito a investire in formazione e educazione del personale che opera con i gas refrigeranti e gli stessi clienti, come peraltro emerso anche in occasione del Quarto simposio di Dubai sui gas refrigeranti.
L’EPA, dal canto suo, non perde tempo e, d’accordo con quanto sta già avvenendo da qualche anno a questa parte in Europa, ha espresso pubblicamente la volontà di eliminare anche altri gas HFC ad alto GWP e di espandere al contempo la lista di gas refrigeranti a basso potenziale di riscaldamento globale ammissibili.
Fonte: The NEWS
Nello specifico, fa sapere l’Agenzia, gli ordini sul territorio americano per la produzione o importazione dell’R-22 diminuiranno da 51 milioni di libbre nel 2014 a 22 milioni già nel 2015, fino a raggiungere quota 0 nel 2020.
Si tratta, come annuncia EPA, di un programma “aggressivo” per la riduzione lineare del gas refrigerante R-22, tra i più nocivi per l’atmosfera, che dovrebbe comunque facilitare una transizione armoniosa verso alternative più a tutela dell’ambiente, come i gas refrigeranti di nuova generazione, naturali e sintetici, che si caratterizzano per un ridotto potenziale di riscaldamento globale o GWP.
La regolamentazione statunitense si adegua così alle strategie europee in risposta alle stringenti necessità imposte a livello mondiale dai cambiamenti climatici e dal riscaldamento globale, al fine di evitare l’aumento della temperatura globale di quei 2°C che potrebbero produrre una situazione irreversibile per il pianeta.
In questo senso, il messaggio dell’EPA è forte e chiaro, e conferma una fase di transizione in realtà già in atto: l’industria dei refrigeranti americana ha tutto il tempo per lavorare sulle alternative ai vecchi gas refrigeranti e per una più corretta gestione degli stessi, per organizzare le proprie scorte, per accordarsi coi distributori e per decidere insieme le strategie finanziarie ed economiche a sostegno di un piano di sviluppo sostenibile per il futuro.
Urge cominciare sin da subito a investire in formazione e educazione del personale che opera con i gas refrigeranti e gli stessi clienti, come peraltro emerso anche in occasione del Quarto simposio di Dubai sui gas refrigeranti.
L’EPA, dal canto suo, non perde tempo e, d’accordo con quanto sta già avvenendo da qualche anno a questa parte in Europa, ha espresso pubblicamente la volontà di eliminare anche altri gas HFC ad alto GWP e di espandere al contempo la lista di gas refrigeranti a basso potenziale di riscaldamento globale ammissibili.
Fonte: The NEWS