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Scarsità materie prime e caro materiali: gli ostacoli del Superbonus 110%
Le difficoltà delle imprese nell’applicazione del Superbonus sono causate dalla scarsità delle materie prime e dall’aumento dei prezzi dei materiali
La scarsità delle materie prime e l’aumento dei prezzi dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi per l’efficienza energetica e per la riqualificazione degli edifici stanno ostacolando e rallentando sempre di più il lavoro delle imprese e l’applicazione del Superbonus 110%.
È l’allarme che danno diverse associazioni e enti del settore dell’edilizia tra cui Cortexa, il consorzio associativo che dal 2007 riunisce tutte le più importanti aziende specializzate nel settore dell’isolamento termico a cappotto e che sviluppa progetti informativi per promuovere un’edilizia di qualità, e ASSISTAL, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica nata nel 1946 e aderente a Confindustria che rappresenta le imprese specializzate nella progettazione, fornitura, installazione, gestione e manutenzione di impianti tecnologici, nella fornitura di Servizi di Efficienza Energetica (ESCo) e di Facility Management.
Il problema della scarsità delle materie prime, della dilazione dei tempi di consegna e dell’incremento dei prezzi di materiali e manufatti per il settore edile non riguarda unicamente il mercato italiano, ma è una condizione comune anche a livello europeo e globale, e secondo Cortexa è causata dalle recenti condizioni atmosferiche sfavorevoli, da problemi di carattere logistico e dalla veloce ripresa economica della Cina.
La mancanza di diversi composti chimici, materie plastiche, pigmenti e resine influenza la disponibilità dei componenti necessari alla realizzazione di sistemi a cappotto, come malta collante, pannello isolante, tasselli di fissaggio, malta rasante, rete d’armatura, primer, rivestimento a spessore per cappotto.
L’Italia poi, come spiega il Presidente di Cortexa Andris Pavan, rappresenta un caso particolare perché grazie soprattutto agli incentivi statali per l’efficientamento e la riqualificazione del patrimonio edilizio italiano è il paese con la più rapida crescita di domanda di sistemi a cappotto, ma la scarsità e l’aumento dei prezzi dei materiali blocca la risposta delle imprese.
Una situazione paradossale, in cui Cortexa chiede alle aziende consorziate di non rinunciare, nonostante la situazione attuale, alla qualità dei sistemi di cappotto continuando a scegliere componenti dotati di certificazione ETA, il documento che assicura l’efficacia delle prestazioni di un prodotto per l’edilizia.
Inoltre, la scarsità delle materie prime e l’aumento del loro costo, insieme alla difficoltà nel trovare imprese qualificate per rispondere alla forte domanda e alla durata troppo breve del Superbonus 110%, porta Cortexa a chiede al Governo il prolungamento dell’incentivo in modo tale da poter dare la possibilità ad aziende e a contribuenti di concludere gli interventi avviati. “Ci auspichiamo che il Governo voglia legare la possibilità di fruire degli incentivi fiscali a criteri rigorosi di qualità e certificazione delle competenze dei vari attori. Chiediamo inoltre un impegno al Governo rispetto alla proroga dell’incentivo, che verrà discussa con la legge di bilancio di fine anno. Considerata la situazione della scarsità di materiali, senza proroga rischiamo di non sfruttare tutto il potenziale del Superbonus, un incentivo fiscale senza precedenti in tutta Europa” dichiara Alessandro Monaco, Coordinatore della Commissione Comunicazione di Cortexa.
Un’idea più precisa del rincaro dei prezzi dei materiali per gli interventi edili è fornita dall’analisi dell’Osservatorio Congiunturale di ASSISTAL che nell’ultimo semestre (da dicembre 2020 a maggio 2021) ha rilevato forti incrementi nei prezzi di acquisto di alcuni materiali impiegati per la realizzazione di impianti e opere edili. Aumenti che arrivano +40% per il rame, +80% per ferro e acciaio, +20% per l’alluminio, +30% per il polietilene, e che secondo le previsioni continueranno a crescere ulteriormente anche nei prossimi mesi.
Secondo ASSISTAL l’aumento dei prezzi è riconducibile alla scarsità dei materiali e questo rallenta notevolmente il lavoro delle imprese e soprattutto l’esecuzione dei contratti di appalto in essere, così come compromette la realizzazione di interventi realizzati con il Superbonus.
Anche Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL, si rivolge al Governo e chiede esso “in assenza di meccanismi revisionali nel Codice degli Appalti in vigore, intervenga in modo deciso e tempestivo con misure eccezionali e di compensazione relative ai contratti in corso, con l’obiettivo di evitare il blocco dei cantieri […] il rischio, inoltre, è quello di vanificare tutti gli sforzi intrapresi a livello normativo per permettere una ripresa dell’intero settore attraverso l’introduzione del Superbonus. La necessità è quella di un’azione sinergica che oltre alle norme, sia rivolta anche agli aspetti più pratici ed essenziali per le imprese riportando equilibrio nei negoziati.”
È l’allarme che danno diverse associazioni e enti del settore dell’edilizia tra cui Cortexa, il consorzio associativo che dal 2007 riunisce tutte le più importanti aziende specializzate nel settore dell’isolamento termico a cappotto e che sviluppa progetti informativi per promuovere un’edilizia di qualità, e ASSISTAL, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica nata nel 1946 e aderente a Confindustria che rappresenta le imprese specializzate nella progettazione, fornitura, installazione, gestione e manutenzione di impianti tecnologici, nella fornitura di Servizi di Efficienza Energetica (ESCo) e di Facility Management.
Il problema della scarsità delle materie prime, della dilazione dei tempi di consegna e dell’incremento dei prezzi di materiali e manufatti per il settore edile non riguarda unicamente il mercato italiano, ma è una condizione comune anche a livello europeo e globale, e secondo Cortexa è causata dalle recenti condizioni atmosferiche sfavorevoli, da problemi di carattere logistico e dalla veloce ripresa economica della Cina.
La mancanza di diversi composti chimici, materie plastiche, pigmenti e resine influenza la disponibilità dei componenti necessari alla realizzazione di sistemi a cappotto, come malta collante, pannello isolante, tasselli di fissaggio, malta rasante, rete d’armatura, primer, rivestimento a spessore per cappotto.
L’Italia poi, come spiega il Presidente di Cortexa Andris Pavan, rappresenta un caso particolare perché grazie soprattutto agli incentivi statali per l’efficientamento e la riqualificazione del patrimonio edilizio italiano è il paese con la più rapida crescita di domanda di sistemi a cappotto, ma la scarsità e l’aumento dei prezzi dei materiali blocca la risposta delle imprese.
Una situazione paradossale, in cui Cortexa chiede alle aziende consorziate di non rinunciare, nonostante la situazione attuale, alla qualità dei sistemi di cappotto continuando a scegliere componenti dotati di certificazione ETA, il documento che assicura l’efficacia delle prestazioni di un prodotto per l’edilizia.
Inoltre, la scarsità delle materie prime e l’aumento del loro costo, insieme alla difficoltà nel trovare imprese qualificate per rispondere alla forte domanda e alla durata troppo breve del Superbonus 110%, porta Cortexa a chiede al Governo il prolungamento dell’incentivo in modo tale da poter dare la possibilità ad aziende e a contribuenti di concludere gli interventi avviati. “Ci auspichiamo che il Governo voglia legare la possibilità di fruire degli incentivi fiscali a criteri rigorosi di qualità e certificazione delle competenze dei vari attori. Chiediamo inoltre un impegno al Governo rispetto alla proroga dell’incentivo, che verrà discussa con la legge di bilancio di fine anno. Considerata la situazione della scarsità di materiali, senza proroga rischiamo di non sfruttare tutto il potenziale del Superbonus, un incentivo fiscale senza precedenti in tutta Europa” dichiara Alessandro Monaco, Coordinatore della Commissione Comunicazione di Cortexa.
Un’idea più precisa del rincaro dei prezzi dei materiali per gli interventi edili è fornita dall’analisi dell’Osservatorio Congiunturale di ASSISTAL che nell’ultimo semestre (da dicembre 2020 a maggio 2021) ha rilevato forti incrementi nei prezzi di acquisto di alcuni materiali impiegati per la realizzazione di impianti e opere edili. Aumenti che arrivano +40% per il rame, +80% per ferro e acciaio, +20% per l’alluminio, +30% per il polietilene, e che secondo le previsioni continueranno a crescere ulteriormente anche nei prossimi mesi.
Secondo ASSISTAL l’aumento dei prezzi è riconducibile alla scarsità dei materiali e questo rallenta notevolmente il lavoro delle imprese e soprattutto l’esecuzione dei contratti di appalto in essere, così come compromette la realizzazione di interventi realizzati con il Superbonus.
Anche Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL, si rivolge al Governo e chiede esso “in assenza di meccanismi revisionali nel Codice degli Appalti in vigore, intervenga in modo deciso e tempestivo con misure eccezionali e di compensazione relative ai contratti in corso, con l’obiettivo di evitare il blocco dei cantieri […] il rischio, inoltre, è quello di vanificare tutti gli sforzi intrapresi a livello normativo per permettere una ripresa dell’intero settore attraverso l’introduzione del Superbonus. La necessità è quella di un’azione sinergica che oltre alle norme, sia rivolta anche agli aspetti più pratici ed essenziali per le imprese riportando equilibrio nei negoziati.”