Fonti energetiche rinnovabili: in Italia diminuiscono le emissioni di CO2 del 9% grazie all’utilizzo di eolico e solare
La nuova analisi ENEA evidenzia l’importante ruolo delle fonti energetiche rinnovabili all’interno del sistema energetico italiano
Nonostante le notevoli riduzioni dei prezzi, in Italia si è osservata una costante diminuzione dei consumi di energia durante i primi 6 mesi del 2023, e una conseguente diminuzione del 9% delle emissioni di CO2.
Questo quando osservato dalla nuova analisi sul sistema energetico italiano effettuata da ENEA.
Di seguito, i dettagli dell’analisi, dai consumi al ruolo delle fonti energetiche rinnovabili.
Fonti energetiche rinnovabili: -16% i consumi di gas naturale e -15% di carbone
L’analisi ENEA sul sistema energetico italiano evidenzia anche una ulteriore e significativa diminuzione delle emissioni di CO2, registrando una diminuzione del 9%; le emissioni avevano già mostrato una tendenza al ribasso tra ottobre e dicembre dello scorso anno, dopo 6 trimestri consecutivi di incremento.
Nel contesto delle sorgenti di approvvigionamento energetico, la diminuzione dei consumi di gas naturale (-16%) e carbone (-15%) è stata equilibrata da un significativo incremento delle importazioni di energia elettrica (+22%). Le fonti rinnovabili per la generazione di elettricità stanno registrando una crescita positiva (+5%), contribuendo a un totale di energie rinnovabili nel consumo finale che è previsto superi il record storico del 2020 – il quale si attestava al 20,4% - entro la conclusione del 2023.
Ragionando sulle fonti energetiche rinnovabili, le fonti eolica e solare hanno raggiunto un nuovo picco senza precedenti nel periodo compreso tra le ore 13:00 e le 15:00 del 10 aprile. Durante questo intervallo temporale, hanno soddisfatto più dell’80% del fabbisogno energetico.
Nell’industria pesante +9% di energia elettrica proveniente da fonti energetiche rinnovabili
Sia le aree di produzione di energia e industrie ad alto consumo energetico, sia le categorie del settore civile, dei trasporti, dell’agricoltura e della gestione dei rifiuti hanno partecipato alla diminuzione delle emissioni di anidride carbonica nel primo trimestre del 2023.
Nel secondo trimestre, invece, l’abbassamento è stato principalmente osservato nei settori dell’energia e delle industrie ad alto consumo energetico (-19%).
Questa tendenza è stata principalmente influenzata dal minore utilizzo del carbone nella generazione elettrico (-60%), insieme all’incremento delle importazioni di energia elettrica (+4%) e dell’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili (+9%), oltre alla già considerevole diminuzione nella produzione ad alta intensità energetica.
In contrasto, nel periodo da aprile a giugno 2023, il calo delle emissioni è stato modesto per i settori non ETS (-2%). Questo aspetto conferma che, a parte la riduzione nel consumo invernale di gas, non sembrano esserci dinamiche positive nel settore civile e nei trasporti.