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20.05.2024

La Francia in prima linea nell’energia eolica offshore: aggiudicato parco da 250 MW

Entro il 2030 l’Europa potrebbe avere fino a 3 GW di energia eolica galleggiante, ma le sfide restano. Italia e Portogallo restano indietro rispetto agli altri Paesi dell'UE

Il ministro francese delegato dell’Energia ha annunciato i risultati dell’asta per l'eolico offshore da 250 MW situato al largo della costa meridionale della Bretagna.

Questo evento segna un momento storico, poiché è la prima volta che un paese organizza un’asta su scala commerciale per assegnare una tariffa feed-in per un parco eolico offshore galleggiante.

L’annuncio è avvenuto in concomitanza con l’inaugurazione del secondo parco eolico offshore fisso sul fondo della Franca a Fècamp, Seine-Maritime.

 

Eolico offshore: il parco da 250 MW sarà il più grande d’Europa

L’energia eolica offshore galleggiante è cruciale per sfruttare i siti offshore con profondità d’acqua pari o superiore a 60 metri, dove le turbine galleggianti risultano più competitive in termini di costi rispetto a quelle fisse sul fondo.

Questo tipo di energia è la chiave per lo sviluppo dell’eolico offshore in molte regioni marittime, come l’Atlantico, il Mar Celtico, il Mediterraneo e il Mar di Norvegia. Il parco eolico da 250 MW aggiudicato nell’asta francese sarà il più grande parco eolico galleggiante in Europa, raddoppiando l’attuale capacità del continente.

L’asta è stata vinta da un consorzio formato da BayWare ed Elicio, che ha prevalso su altri nove consorzi, segno dell’interesse crescente nello sviluppo dell’energia eolica offshore galleggiante. L’offerta vincente è stata di 86 €/MWh.

Ad oggi in Europa sono stati realizzati solo piccoli progetti dimostrativi e pilota, per un totale di poco più di 200 MW, come Kincardine e Hywind Scotland nel Regno Unito (30 MW ciascuno), WindFloat Atlantic in Portogallo (25 MW) e Hywind Tampen in Norvegia (95 MW). Tutti questi progetti hanno beneficiato di sostegno finanziario pubblico.

 

Eolico offshore: Italia e Portogallo restano indietro

L’asta della Bretagna meridionale è la prima su scala commerciale con support finanziario pubblico in Europa. Sono previste altre aste: a dicembre la Francia annuncerà i vincitori di due ulteriori siti da 250 MW nel Mediterraneo.

Anche Spagna, Portogallo, Norvegia, Grecia e Italia stanno preparando le loro prime aste eoliche galleggianti. Il Regno Unito ha messo a gara spazi marini per oltre 15 GW di progetti galleggianti e ha appena avviato un nuovo round di locazioni per 4,5 GW di eolico off-shore.

Entro il 2030 l’Europa potrebbe avere fino a 3 GW di energia eolica galleggiante, ma le sfide restano. La Norvegia ha rinviato la sua prima gara d’appalto galleggiante per il sito Utsira da 1,5 GW. La Spagna sta consultando una legge sull’eolico offshore, ritardando la sua prima asta. L’Italia non ha ancora approvato il decreto FER2, che stabilirà il calendario delle aste, e il cambio di governo in Portogallo ha posticipato le prime aste.

Secondo Pierre Tardieu “L’annuncio francese è positivo, ma altri Paesi rischiano di restare indietro rispetto alle ambizioni dichiarate per l’energia eolica offshore. Per raggiungere i 3 GW di capacità entro il 2030, è essenziale che le aste pertinenti siano completate entro il 2025”.

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