Articolo di Cudicio Maurizio

Generatori a biomassa legnosa e normativa INAIL

Secondo quanto prescritto al Titolo II del DM 01.12.1975, i generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gassoso per impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura dell'acqua non superiore alla temperatura di ebollizione alla pressione atmosferica, con esclusione di quelli destinati a impianti con potenzialità globale dei focolai non superiore a 35 kW, devono essere realizzati dal costruttore e installati in modo che ne sia assicurata la stabilità nelle condizioni di massima pressione di esercizio alla quale sono destinati a funzionare, nonché per ogni impianto, realizzato con uno o più generatori di calore e ricadente nelle prescrizioni precedenti, deve essere presentata denuncia all’INAIL.

Le prescrizioni applicative e le direttive installative trovano dettaglio nella Raccolta R – Edizione 2009, che sostituisce la precedente edizione del 1982.

L’adeguamento scaturisce dalla necessità di conformare la regolamentazione degli impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione, a seguito dell’evoluzione normativa e del progresso tecnologico in materia.

Come detto in precedenza, pertanto, anche gli impianti costituiti da generatori di calore a legna, cippato o biomassa, se di potenza termica al focolare superiore a 35 kW, ricadono negli obblighi prescrittivi di tale raccolta.

Una delle principali novità introdotte riguarda la possibilità di utilizzare generatori alimentati da combustibili solidi su impianti del tipo a vaso chiuso, soluzione non prevista nella precedente edizione, per la quale era previsto solamente l’impianto a vaso aperto, purché venissero rispettati i principi di cui al Fascicolo R.3. – Cap. R.3.C. (IMPIANTI CON GENERATORI ALIMENTATI CON COMBUSTIBILI SOLIDI NON POLVERIZZATI).

Componenti INAIL prescritti per caldaie


IMPIANTO A VASO APERTO IMPIANTO A VASO CHIUSO
  • Vaso di espansione aperto;
  • Tubo di sicurezza;
  • Tubo di carico;
  • Dispositivo di allarme acustico che deve intervenire al raggiungimento di una temperatura dell’acqua quando essa sia inferiore di almeno 10°C a quella di sicurezza prefissata;
  • Dispositivo di arresto dell’immissione dell’aria comburente costituito, per i generatori forniti di focolare meccanico e di adduzione meccanica totale dell’aria comburente, da un dispositivo di blocco che arresti il ventilatore al raggiungimento di una temperatura dell’acqua quando essa sia inferiore almeno di 10 °C a quella di sicurezza prefissata. Negli altri casi il dispositivo sarà costituito da un apparecchio per il comando della chiusura automatica del portello di aerazione che intervenga al raggiungimento di una temperatura dell’acqua inferiore di 10°C a quella di sicurezza prefissata;
  • Termometro, con pozzetto per termometro di controllo;
  • Manometro, con flangia per manometro di controllo;
  • Dispositivo di protezione livello minimo.
Inoltre, per gli impianti con pressione idrostatica inferiore a 5 metri, i dispositivi di protezione e sicurezza dovranno intervenire alla temperatura di 90 °C e, nel caso in cui la pressione massima di esercizio dell’impianto sia superiore a 2 bar, è obbligatorio installare un dispositivo di dissipazione della potenza residua.
Vaso di espansione chiuso;
Valvola di sicurezza;
Termometro con pozzetto per termometro di controllo;
Manometro, con flangia per manometro di controllo;
Pressostato di blocco a riarmo manuale;
Allarme acustico e ottico;
Un dispositivo di limitazione della temperatura a riarmo automatico;
Un dispositivo di limitazione della temperatura di sicurezza a riarmo manuale;
Per sistemi di combustione a disinserimento parziale deve essere installato un dispositivo di dissipazione della potenza residua. Per impianti fino ad una potenza nominale di 100 kW a disinserimento parziale, il dispositivo di dissipazione della potenza residua può essere costituito dalle sole valvole di scarico termico. Le valvole di scarico termico devono corrispondere alle indicazioni del costruttore del generatore ed essere installate secondo le indicazioni dello stesso costruttore;
Dispositivo di protezione pressione minima.

Dispositivo di dissipazione della potenza residua


Il dispositivo di dissipazione della potenza residua è costituito da uno scarico di sicurezza termico in combinazione con uno scambiatore di calore integrato nella caldaia.

Tra gli scambiatori dissipativi di sicurezza sono ammessi anche i riscaldatori d’acqua ad accumulo o a circolazione, purché siano progettati e configurati in modo che il calore possa essere trasferito senza ausiliari addizionali e senza energia esterna.

Questo per garantire che l’eventuale assenza di energia elettrica, durante la combustione delle masse lignee, non possa comportare un aumento di temperatura pericoloso dovuto allo spegnimento delle pompe, le quali, attraverso la circolazione di acqua, garantiscono appunto che la temperatura del corpo caldaia rimanga entro limiti accettabili.

Riscaldatori fissi d’acqua a circolazione integrati nel generatore non possono essere usati come produttori di acqua calda ma solo come scambiatori di calore di sicurezza.

In aggiunta, devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:
  • Lo scarico di sicurezza termico e lo scambiatore di calore di sicurezza devono essere idonei al progetto e alle caratteristiche termiche del generatore ed essere in grado di dissipare, nel caso di sistemi di combustione a disinserimento parziale, la potenza residua;
  • Se come scambiatore di calore di sicurezza viene usato un riscaldatore d’acqua ad accumulo, questo deve essere dimensionato in modo che soddisfi le condizioni succitate alla sua massima temperatura di esercizio;
  • Nel caso di scambiatori di calore di sicurezza usati esclusivamente per dissipare il calore in caso di malfunzionamento, il corpo valvola che attiva lo scarico di sicurezza termico deve essere posizionato a monte dello scambiatore di calore nella corrente fredda in ingresso;
  • Detto corpo valvola sarà azionato da un elemento sensibile immerso nella corrente d'acqua calda della tubazione di uscita entro 1 m dal generatore a monte di qualsiasi organo di intercettazione e piombato dall’installatore;
  • Non sono escluse altre soluzioni purché soddisfino, con equivalente livello di sicurezza, gli obiettivi di protezione e le prescrizioni di sicurezza sopra descritte.


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