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04.03.2025

Gli investimenti globali nella transizione energetica superano i 2 trilioni di dollari nel 2024

Nel 2024, gli investimenti globali nella transizione energetica a basse emissioni di carbonio hanno raggiunto il record di 2,1 trilioni di dollari, con trasporti elettrificati, energie rinnovabili e infrastrutture di rete tra i principali settori trainanti. Tuttavia, il tasso di crescita è rallentato rispetto agli anni precedenti, evidenziando la necessità di maggiori investimenti per raggiungere gli obiettivi climatici globali.

Nel 2024, gli investimenti globali nella transizione energetica a basse emissioni di carbonio hanno registrato un incremento dell’11%, raggiungendo il record di 2,1 trilioni di dollari. Secondo il rapporto annuale Energy Transition Investment Trends 2025, pubblicato da BloombergNEF, i settori trainanti di questa crescita sono stati i trasporti elettrificati, le energie rinnovabili e le infrastrutture di rete, con un ruolo significativo anche per l’accumulo di energia.

Tuttavia, nonostante il nuovo picco negli investimenti, il tasso di crescita si è attenuato rispetto agli anni precedenti, quando le percentuali di incrementi si attestavano tra il 24% e il 29% annuo.

Investimenti nella transizione energetica: predominanza per i trasporti elettrificati

Il segmento dei trasporti elettrificati ha continuato a essere il principale destinatario degli investimenti, con una spesa complessiva di 757 miliardi di dollari.

Gli investimenti nelle energie rinnovabili hanno raggiunto i 728 miliardi di dollari, includendo fonti come eolico (onshore e offshore), solare, biocarburanti, biomassa, rifiuti, energia marina, geotermica e idroelettrico su piccola scala. Anche le reti elettriche hanno registrato un notevole afflusso di capitali, totalizzando 390 miliardi di dollari, destinati al potenziamento di linee di trasmissione e distribuzione, apparecchiature per sottostazioni e digitalizzazione della rete.

Il rapporto di BNEF evidenzia inoltre una chiara distinzione tra gli investimenti nelle tecnologie consolidate e quelli nei settori emergenti dell’energia pulita. Le soluzioni già affermate, come le energie rinnovabili, l’accumulo di energia, la mobilità elettrica e le reti intelligenti, hanno attratto 1,93 trilioni di dollari, con una crescita del 14,7% nonostante l’impatto di tassi di interesse elevati, politiche incerte e un rallentamento della domanda. 

Al contrario, le tecnologie ancora in fase di sviluppo, come il calore elettrificato, l'idrogeno, la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), l’energia nucleare, l’industria pulita e il trasporto marittimo sostenibile, hanno ricevuto finanziamenti per soli 155 miliardi di dollari, con un calo del 23% rispetto all’anno precedente.

Investimenti nella transizione energetica: la Cina si conferma il mercato principale

La Cina si è confermata il mercato di riferimento per la transizione energetica, con investimenti pari a 818 miliardi di dollari, in crescita del 20% rispetto al 2023. Questo aumento ha rappresentato circa due terzi dell’espansione globale degli investimenti nel settore. In confronto, Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito hanno mostrato andamenti differenziati: mentre negli USA gli investimenti sono rimasti stabili a 338 miliardi di dollari, in UE e Regno Unito si è registrato un calo, con un totale rispettivamente di 381 e 65,3 miliardi di dollari. 

Complessivamente, la Cina ha investito più della somma combinata di USA, UE e Regno Unito. Anche India e Canada hanno contribuito alla crescita, con aumenti rispettivi del 13% e del 19%.

Secondo BNEF, per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette entro il 2050, sarà necessario un incremento significativo degli investimenti, con una media annua di 5,6 trilioni di dollari tra il 2025 e il 2030. Il New Energy Outlook 2024 di BNEF indica che gli attuali livelli di finanziamento coprono solo il 37% del fabbisogno necessario per rimanere in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Il divario negli investimenti varia a seconda delle regioni e delle tecnologie, con la Cina che si avvicina maggiormente agli standard richiesti, seguita da Germania e Regno Unito.

"Il nostro studio dimostra che, nonostante le incertezze politiche e i costi del capitale in crescita, gli investimenti nella transizione energetica hanno continuato a espandersi", ha dichiarato Albert Cheung, Deputy CEO di BNEF. "Tuttavia, per centrare gli obiettivi globali di decarbonizzazione, sarà fondamentale accelerare lo sviluppo di tecnologie emergenti come l’idrogeno, la cattura del carbonio e la decarbonizzazione industriale. La collaborazione tra settore pubblico e privato sarà cruciale per sbloccare il potenziale di queste innovazioni".

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