Focus Mercati
Questo articolo ha più di 3 anni
I prezzi per la CO2 potrebbero aumentare di oltre il 50% entro il 2030
Dalla Commissione europea una nuova riforma del sistema di scambio delle quote di emissioni di carbonio

La stretta che il mercato del carbonio sta subendo per il passaggio a sistemi energetici che utilizzino le rinnovabili causerà l’aumento del prezzo delle emissioni nell’Unione Europea, che potrebbe salire fino a 85 euro a tonnellata entro la fine di questo decennio, secondo quanto emerge da un’analisi preliminare dell’esecutivo europeo.
In soli due anni, nel vecchio continente i contratti a termine per il carbonio sono raddoppiati (arrivando a più di 55 euro) sulla base delle aspettative per i permessi per le emissioni che, per allineare il mercato con gli obiettivi climatici più restrittivi al 2030, saranno molto meno consistenti.
La nuova proiezione di prezzo della Commissione europea è raccolta in un’analisi sulla prevista revisione delle restrizioni dell’Emissions Trading System (il sistema di scambio di quote di emissioni dell'Unione europea), ed è ancora più bassa rispetto a quanto si aspetta della maggior parte degli analisti del settore.
A metà luglio la Commissione europea presenterà la più grande riforma fino ad oggi del sistema ETS, che è parte di un più ampio pacchetto di norme che porteranno l’economia europea ancora più in linea con gli obiettivi previsti dal Green Deal. L’Unione Europea sta anche delineando delle ulteriori misure per proteggere le famiglie più vulnerabili dai costi della transizione ecologica e la competitività dell’industria.
La previsione dell’aumento del costo delle emissioni da 50 a 85 euro al 2030, l’assunzione di forti politiche complementari al Green Deal, così come l’anticipazione dei futuri requisiti di decarbonizzazione, sono le principali l’aumento dei prezzi medi del carburante per l’industria, il settore dei trasporti e per le famiglie.
Secondo un ricercatore di BloombergNEF invece, l’aumento dei costi al 2030 potrà arrivare addirittura a 108 euro a tonnellata, mentre alcuni fondi speculativi affermano di prevedere un’impennata del prezzo del carbonio a 100 euro già a partire da quest’anno. Aumenti prevedibili, viste i provvedimenti sempre più stringenti da parte dell’Unione Europea sul taglio delle emissioni dei gas serra.
Nell’ottica di una prossima revisione del mercato, la Commissione europea è pronta a proporre l’estensione del sistema dello scambio di quote di emissione per includere i trasporti marittimi e creare una sorta di programma “adiacente” di scambio delle emissioni per gli edifici e il trasporto stradale. Alcune delle entrate generate dal nuovo sistema potrebbero confluire in un fondo dedicato che i governi nazionali potrebbero utilizzare per compensare i cittadini più vulnerabili per i costi del passaggio verso l’energia sostenibile.
La riforma del sistema ETS dell’UE dovrà essere approvata dai governi nazionali e dal Parlamento europeo per diventare legge. Il processo legislativo, durante il quale gli Stati membri e l’Assemblea europea possono proporre correzioni al piano della Commissione, potrebbe richiedere due anni.
In soli due anni, nel vecchio continente i contratti a termine per il carbonio sono raddoppiati (arrivando a più di 55 euro) sulla base delle aspettative per i permessi per le emissioni che, per allineare il mercato con gli obiettivi climatici più restrittivi al 2030, saranno molto meno consistenti.
La nuova proiezione di prezzo della Commissione europea è raccolta in un’analisi sulla prevista revisione delle restrizioni dell’Emissions Trading System (il sistema di scambio di quote di emissioni dell'Unione europea), ed è ancora più bassa rispetto a quanto si aspetta della maggior parte degli analisti del settore.
A metà luglio la Commissione europea presenterà la più grande riforma fino ad oggi del sistema ETS, che è parte di un più ampio pacchetto di norme che porteranno l’economia europea ancora più in linea con gli obiettivi previsti dal Green Deal. L’Unione Europea sta anche delineando delle ulteriori misure per proteggere le famiglie più vulnerabili dai costi della transizione ecologica e la competitività dell’industria.
La previsione dell’aumento del costo delle emissioni da 50 a 85 euro al 2030, l’assunzione di forti politiche complementari al Green Deal, così come l’anticipazione dei futuri requisiti di decarbonizzazione, sono le principali l’aumento dei prezzi medi del carburante per l’industria, il settore dei trasporti e per le famiglie.
Secondo un ricercatore di BloombergNEF invece, l’aumento dei costi al 2030 potrà arrivare addirittura a 108 euro a tonnellata, mentre alcuni fondi speculativi affermano di prevedere un’impennata del prezzo del carbonio a 100 euro già a partire da quest’anno. Aumenti prevedibili, viste i provvedimenti sempre più stringenti da parte dell’Unione Europea sul taglio delle emissioni dei gas serra.
Nell’ottica di una prossima revisione del mercato, la Commissione europea è pronta a proporre l’estensione del sistema dello scambio di quote di emissione per includere i trasporti marittimi e creare una sorta di programma “adiacente” di scambio delle emissioni per gli edifici e il trasporto stradale. Alcune delle entrate generate dal nuovo sistema potrebbero confluire in un fondo dedicato che i governi nazionali potrebbero utilizzare per compensare i cittadini più vulnerabili per i costi del passaggio verso l’energia sostenibile.
La riforma del sistema ETS dell’UE dovrà essere approvata dai governi nazionali e dal Parlamento europeo per diventare legge. Il processo legislativo, durante il quale gli Stati membri e l’Assemblea europea possono proporre correzioni al piano della Commissione, potrebbe richiedere due anni.