Speciale 104
Edifici NZEB: cosa sono e come realizzarli
Alcuni contenuti di questo speciale:
Prodotto
I sistemi di ventilazione meccanica controllata per gli Edifici NZEB
Tutto è iniziato con il “Protocollo di Kyoto” nel lontano 1997, quando i 128 paesi più industrializzati si sono incontrati per discutere il problema del surriscaldamento del nostro pianeta e quindi per ridurre il buco dell’ozono, principale causa del cambiamento climatico.
Come soluzione è stata scelta la sensibile riduzione delle emissioni dei gas serra, ottenibile principalmente contenendo i consumi energetici. Sapendo che il maggior consumo di energia è dedicato al confort abitativo (riscaldamento, raffreddamento, acqua sanitaria…), si è lavorato sulle tecniche impiantistiche e sui materiali da costruzione.
In seguito l’Europa ha definito alcune direttive atte al raggiungimento degli obiettivi prefissati: la prima emessa fu la EPBD, Energy Performance Building Directive, seguita da ulteriori linee guida ancora più restrittive con il fine principale di migliorare la prestazione energetica degli edifici e dei sistemi tecnologici utilizzati.
La principale conseguenza di queste norme si è tramutata nel maggiore isolamento degli edifici, che li ha resi praticamente “sigillati”, innescando problemi legati alla qualità dell’aria, all’eccessivo accumulo di umidità e alla probabile formazione di muffe sulle pareti. Si rende necessaria, quindi, una corretta ventilazione degli ambienti.
Mentre in passato l’aereazione degli ambienti avveniva naturalmente, tramite lo strafilaggio dell’aria attraverso i serramenti e i muri, oggi diventa fondamentale l’installazione di sistemi di “ventilazione meccanica controllata”. Questi sistemi, oltre a garantire il corretto ricambio dell’aria, provvedono ad estrarre l’umidità in eccesso.
S&P già da molti anni sviluppa prodotti per la VMC che si adattano alle più diversificate esigenze del mercato, con sistemi studiati per edifici unifamiliari, collettivi o di tipologia commerciale, e soluzioni a singolo flusso o doppio flusso ad altissima efficienza.
Nei sistemi a singolo flusso è consigliata la versione “igroregolabile”, che varia la portata dell’aria in base alla percentuale di umidità presente negli ambienti; questi sistemi sono indicati per le zone con clima mite e temperato. Diversamente, per climi più rigidi, è necessario l’utilizzo di sistemi con recupero del calore ad altissima efficienza, anche per non penalizzare la classe energetica dell’edificio.
In conclusione, possiamo affermare che l’utilizzo dei sistemi VMC nelle nuove costruzioni e/o ristrutturazioni sono assolutamente necessari, anche se non ancora obbligatori.
Come soluzione è stata scelta la sensibile riduzione delle emissioni dei gas serra, ottenibile principalmente contenendo i consumi energetici. Sapendo che il maggior consumo di energia è dedicato al confort abitativo (riscaldamento, raffreddamento, acqua sanitaria…), si è lavorato sulle tecniche impiantistiche e sui materiali da costruzione.
In seguito l’Europa ha definito alcune direttive atte al raggiungimento degli obiettivi prefissati: la prima emessa fu la EPBD, Energy Performance Building Directive, seguita da ulteriori linee guida ancora più restrittive con il fine principale di migliorare la prestazione energetica degli edifici e dei sistemi tecnologici utilizzati.
La principale conseguenza di queste norme si è tramutata nel maggiore isolamento degli edifici, che li ha resi praticamente “sigillati”, innescando problemi legati alla qualità dell’aria, all’eccessivo accumulo di umidità e alla probabile formazione di muffe sulle pareti. Si rende necessaria, quindi, una corretta ventilazione degli ambienti.
Mentre in passato l’aereazione degli ambienti avveniva naturalmente, tramite lo strafilaggio dell’aria attraverso i serramenti e i muri, oggi diventa fondamentale l’installazione di sistemi di “ventilazione meccanica controllata”. Questi sistemi, oltre a garantire il corretto ricambio dell’aria, provvedono ad estrarre l’umidità in eccesso.
S&P già da molti anni sviluppa prodotti per la VMC che si adattano alle più diversificate esigenze del mercato, con sistemi studiati per edifici unifamiliari, collettivi o di tipologia commerciale, e soluzioni a singolo flusso o doppio flusso ad altissima efficienza.
Nei sistemi a singolo flusso è consigliata la versione “igroregolabile”, che varia la portata dell’aria in base alla percentuale di umidità presente negli ambienti; questi sistemi sono indicati per le zone con clima mite e temperato. Diversamente, per climi più rigidi, è necessario l’utilizzo di sistemi con recupero del calore ad altissima efficienza, anche per non penalizzare la classe energetica dell’edificio.
In conclusione, possiamo affermare che l’utilizzo dei sistemi VMC nelle nuove costruzioni e/o ristrutturazioni sono assolutamente necessari, anche se non ancora obbligatori.