Speciale 178
Qualità dell’aria indoor: i riferimenti sanitari e la manutenzione degli impianti aeraulici
Articolo di AIISA

Igiene aeraulica: cos’è e perché è importante per la qualità dell’aria indoor

AIISA evidenzia che gli impianti aeraulici sono utilizzati per controllare le condizioni termo-igrometriche degli ambienti di vita e di lavoro, al fine di assicurare un adeguato ricambio d’aria abbattendo le concentrazioni di polveri o altre particelle aerotrasportate.

Tuttavia, se non adeguatamente gestiti, gli impianti aeraulici possono diffondere nell’ambiente agenti inquinanti di varia natura.

L’impianto, quindi, può divenire una fonte di rischio per gli occupanti e per i tecnici impiegati in eventuali operazioni di pulizia e manutenzione. È importante, pertanto, conoscere a fondo gli impianti aeraulici e assicurarvi un monitoraggio e una pulizia costanti.

Vediamo la definizione e le tipologie di impianto aeraulico.

 

L’impianto aeraulico: le principali tipologie  

Seguendo la definizione presente nel Protocollo Operativo di AIISA, l’impianto aeraulico rappresenta l’insieme delle apparecchiature, dispositivi, accessori e controlli necessari per realizzare la desiderata qualità dell’aria nelle condizioni prefissate (UNI 10339:1995).

È importante soffermarsi su una parte della definizione, ovvero “realizzare la desiderata qualità dell’aria”. Si tratta di un passaggio fondamentale perché esplica la funzione più importante dell’impianto aeraulico: garantire il raggiungimento di determinate caratteristiche che nel loro insieme consentono di ottenere i valori di temperatura, umidità, ricambi e assenza di inquinanti di cui la popolazione che abita l’edificio ha bisogno. 

Esistono diverse tipologie di impianti aeraulici in grado di soddisfare tali condizioni:

  • Impianti di condizionamento e climatizzazione: impianti volti al conseguimento della qualità dell’aria e delle caratteristiche termo-igrometriche richieste;
  • Impianti di termoventilazione: impianti che si occupano esclusivamente della qualità dell’aria e delle caratteristiche termiche escluso il controllo dell’umidità;
  • Impianti di ventilazione: impianti volti al conseguimento della qualità dell’aria esclusi il controllo termico ed igrometrico. Si tratta di una tipologia di impianto che può essere adottata solo in situazioni specifiche.

 

I componenti dell’impianto aeraulico

L’Unità di Trattamento Aria (UTA)

L’Unità di Trattamento Aria può essere considerata come il cuore pulsante dell’impianto aeraulico. La funzione principale dell’UTA è quella, appunto, di trattare l’aria destinata all’ambiente indoor conferendole il giusto carico termico ed igrometrico in vista dell’ottenimento delle migliori condizioni di comfort negli ambienti.

L’UTA è costituita da diversi elementi:

  • Sistema di Pre-filtrazione: come suggerisce il termine, costituisce una filtrazione preliminare con funzione di trattenere le impurità di maggiori dimensioni presenti nell’aria e riservando la filtrazione più efficace ai filtri a tasche o assoluti.
  • Sistema di Filtrazione: la filtrazione trattiene il particolato presente nel flusso dell’aria, contribuendo alla salubrità dell’aria in mandata. I filtri possono essere di tipo piano (efficienza G1-G4), oppure a tasche.
  • Sezione ventilante di ripresa: questo elemento ha la funzione di riprendere l’aria dall’ambiente climatizzato, ed è composta da un ventilatore centrifugo a pale diritte o rovesce.
  • Serrande di regolazione: le serrande regolano i flussi dell’aria gestendo le portate di ripresa, di espulsione, di presa aria esterna e di mandata.
  • Camera di miscela: in questa sezione vengono miscelate le portate d’aria di ripresa dall’ambiente.
  • Batteria di preriscaldamento: ha la funzione di fornire un carico termico all’aria in transito. È costituita da uno scambiatore di calore generalmente realizzato con tubi di rame all’interno dei quali circola una determinata portata di acqua riscaldata ed alette in alluminio a contatto con l’aria.
  • Batteria di raffreddamento: ha la funzione di fornire un carico frigorifero all’aria in transito. È costituita da uno scambiatore di calore generalmente realizzato con tubi di rame all’interno dei quali circola una determinata quantità di acqua refrigerata ed alette in alluminio a contatto con l’aria.
  • Sezione di umidificazione: ha la funzione di apportare al flusso d’aria un certo quantitativo di acqua, sotto forma di piccole gocce nebulizzate o vapore, secondo quanto definito nel progetto e controllato dal sistema di regolazione dell’impianto.
  • Separatore di gocce: separa l’aria delle minuscole gocce di acqua che si formano a seguito del processo di raffreddamento e deumidificazione o di umidificazione.
  • Batteria di raccolta condensa: è costituita da una bacinella che raccoglie le gocce d’acqua a seguito del processo di raffreddamento e deumidificazione o umidificazione. La bacinella viene realizzata in acciaio inox o materiale plastico e deve essere dotata di opportuna pendenza per evitare il ristagno d’acqua; inoltre, deve essere munita di sifone idraulico per lo scarico.
  • Sezione ventilante di mandata: questa sezione ha la funzione di inviare l’aria in ambiente attraverso il sistema di canalizzazioni, al fine di raggiungere e mantenere il ricambio di aria. È sempre dotata di un ventilatore analogo a quanto previsto per la sezione di ripresa.
  • Recuperatore di calore: questa sezione ha la funzione di recuperare l’energia termica o frigorifera dall’aria in espulsione, in modo da pre-riscaldare o pre-raffrescare l’aria esterna in ingresso. Il recuperatore può essere di tipo entalpico, quindi recuperare sia il calore sensibile che quello latente. 

Da ultimo, ma non per importanza ci sono le condotte aerauliche e i terminali aeraulici. Qual è la loro importanza?

 

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