Speciale 126
I sistemi di evacuazione dei fumi: dimensionamento, normativa e manutenzione
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Maurizio Cudicio
Il dimensionamento e la designazione dei camini: principali considerazioni
Il dimensionamento del camino
Il calcolo della dimensione interna (sezione trasversale) del camino si basa sul confronto tra la pressione in corrispondenza del punto di ingresso dei fumi nel camino e la pressione necessaria per avere un sufficiente tiraggio (in funzione della temperatura dei fumi) alle diverse condizioni ambientali (temperatura esterna minima e massima).
Ovviamente un corretto dimensionamento è alla base di un corretto funzionamento del camino, ma non va dimenticato che è anche necessario provvedere ad un altrettanto corretta installazione della canna fumaria, al fine di non incorrere in problemi per la salute e la sicurezza degli occupanti o del fabbricato ospitante.
Le principali regole a cui una canna fumaria deve sottostare affinché possa considerarsi costruita a regola d’arte sono:
- Essere utilizzata da un unico impianto. Ogni stufa o camino, dovrà avere la sua propria canna fumaria;
- Avere dimensioni e altezza adeguate per garantire un corretto tiraggio;
- Avere un andamento verticale e, ove questo non sia possibile, è necessario ridurre al minimo gli spostamenti e soprattutto gli stessi devono essere dolci;
- I cambi di sezione che possono creare turbolenze dei fumi o perdite di carico eccesive sono da evitare;
- La sezione circolare è da prediligere rispetto ad altre sezioni, per il fatto che viene facilitato al massimo lo scorrimento dei fumi. Nel caso in cui sia necessario adottare un camino a sezione quadrata o rettangolare lo stesso dovrà avere spigoli arrotondati e rapporto tra i lati pari a 1,5;
- Le pareti interne dovranno essere lisce ed impermeabili, per evitare il deposito di incombusti e l’assorbimento della condensa;
- Essere realizzata con materiali resistenti all’azione corrosiva degli acidi residui di combustione.
- Garantire resistenza a temperature elevate, solitamente comprese tra i 300°c ed i 400°C;
- Essere completa di coibentazione adeguata per garantire il mantenimento della temperatura dei fumi al fine di garantire un costante e corretto tiraggio;
- Essere costruita con materiali adatti a resistere alle sollecitazioni meccaniche derivanti dalle dilatazioni termiche e dagli sbalzi di temperatura;
- Essere dotata di un comignolo che consenta la fuoriuscita dei fumi con qualunque regime di venti, e impedisca la penetrazione di pioggia o neve.
- Avere lunghezza quanto più limitata. Nel caso in cui il canale da fumo abbia lunghezza superiore ai 3 metri, o abbia percorso esterno al fabbricato, lo stesso dovrà essere coibentato per evitare eccessivi raffreddamenti dei fumi;
- Avere sezione costante e, come nel caso della canna fumaria, essere possibilmente circolare;
- Avere andamento ascendente con pendenza minima pari a 5%;
- È necessario evitare curve con inclinazione inferiore ai 45°, se non indispensabili;
- Avere caratteristiche tecnico-costruttive uguali a quelle della canna fumaria verticale ed essere ispezionabile e scovolabile.
La designazione del camino
Ogni camino deve essere marchiato CE e deve avere una designazione specifica come nell’esempio seguente
EN 13063-1 T400 N1 D 3 G 50
Dove
EN 13063 | Normativa di riferimento della designazione | |
T400 | Temperatura fumi massima di funzionamento a regime. Nel caso di generatori o camini alimentati da combustibile solido ligneo, la classe di temperatura non deve essere in alcun modo inferiore a T400, deve essere non minore alla temperatura massima di uscita fumi dichiarata dal costruttore dell’apparecchio. Nel caso di apparecchi a pellets non sono ammesse classi di temperatura inferiori a T200. Nel caso di “Caminetti aperti” la temperatura di uscita dei fumi è pari alla temperatura di esercizio indicata nella scheda tecnica dell’apparecchio. Se non vi sono indicazioni si consiglia di utilizzare un camino certificato T600. |
|
N1 | Grado di tenuta alla pressione dei fumi | |
N1 | 40 Pa | |
P1 | 200 Pa | |
H1 | 5000 Pa | |
D | Classe di resistenza alla condensa | |
W | Funzionamento ad umido/condensazione e a secco | |
D | Solo funzionamento a secco | |
3 | Classe di resistenza alla condensa in funzione del tipo di combustibile | |
1 | Gas Naturale/Gas liquido e Cherosene | |
2 | 1 + Gasolio e Legna in focolai aperti | |
3 | 1 + 2 + Legna in stufe chiuse, Stufe a pellets, Carbone e Torba | |
G | Resistenza al fuoco di fuliggine | |
G | Resistente all’incendio di fuliggine nel camino | |
O | Non resistente all’incendio di fuliggine nel camino | |
50 | distanza del materiale combustibile dalla superficie esterna del camino | |
xx | La distanza è indicata in mm |
Laddove esista il rischio di contatto umano accidentale, è necessario verificare che la soluzione tecnica ed i materiali adottati garantiscano che la temperatura superficiale della parete esterna del canale da fumo o della canna fumaria verticale e per garantire la sicurezza non superi i valori riportati nella norma UNI TS 11278:2008.
Qualora le suddette temperature della parete esterna vengano superate, sarà obbligo proteggere opportunamente la superficie esterna di contatto rispettando le indicazioni eventualmente riportate nel libretto del fabbricante o mediante idonei schermi/strutture di protezione delle parti pericolose. Per evitare il superamento di tali temperature è opportuno e vivamente consigliato l’utilizzo di prodotto coibentato.
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