Speciale 52
Le ultime tecnologie per pellet, legna e biomasse
Alcuni contenuti di questo speciale:
Intervista
Il pellet conviene, sempre! <br /> Basta saper scegliere il generatore giusto
Dott. Mezzalira, i generatori di calore alimentati a pellet sono ormai una tecnologia diffusa in maniera capillare. Che tipo di sviluppo commerciale immaginate per i prossimi anni?
«E' vero, in Italia il riscaldamento a pellet è oramai molto presente nelle nostre abitazioni, tuttavia riteniamo che ci sia ancora tanto da fare se ci confrontiamo con la diffusione degli altri combustibili.
E' inoltre una tecnologia "giovane", in corso di continuo sviluppo, di anno in anno si allargano le possibilità di utilizzo sia in ambito domestico sia in ambito industriale, passiamo infatti dal caminetto di design inserito nell'arredamento di una casa fino alla grossa caldaia utilizzata per riscaldare una serra».
Quale formula di incentivazione consigliate ai vostri clienti: conto termico o detrazioni fiscali?
«Non esiste un consiglio univoco, sono due incentivi diversi nati per soddisfare esigenze diverse, la cosa migliore è valutare caso per caso.
Se si tratta di sostituzione di un impianto esistente e sono soddisfatti i requisiti del Conto Termico questo è sicuramente da consigliare sia per l'importo dell'incentivo sia per la brevità dei tempi di erogazione del contributo.
Se per contro non si rientra nell'ambito di applicazione del CT restano comunque interessanti sia la detrazione 50% (ristrutturazione edilizia) sia il 65% (riqualificazione energetica) anche se i tempi di erogazione sono più lunghi».
Quando conviene installare un generatore a pellet/biomasse, con che tipo di investimento e a quanto può ammontare il tempo per il ritorno dell’investimento?
«Più che quando, perché la risposta sarebbe “Sempre!“, direi che bisogna prestare attenzione affinché il generatore sia scelto in funzione delle reali necessità dell’utente.
Oggi il mercato offre una vasta gamma di prodotti che possono soddisfare le più svariate esigenze dell’utilizzatore; da chi deve riscaldare pochi metri per qualche minuto a chi ha l’esigenza di lasciare il generatore continuamente acceso.
Per quanto riguarda l’investimento, si parte da circa un migliaio di euro per i prodotti più semplici e per i sistemi integrati con il solare si può arrivare ad importi molto più alti, su cui però si può sempre contare sulle agevolazioni di cui sopra. Il ritorno dell’investimento lo possiamo stimare su impianti piccoli/medi sui 2/3 anni, anche senza alcun tipo di agevolazione».
La grande diffusione di questi strumenti ha portato la ricerca e sviluppo a migliorare in maniera decisa il rendimento di questi generatori, quanto incide la ricerca all’interno del budget annuale della vostra azienda?
«Siamo alla continua ricerca di nuove soluzioni e miglioramento dei prodotti attuali. Attualmente lavorano nel reparto R&D di MCZ Group 23 tecnici con un impatto del 3% sul fatturato. Stiamo aprendo una nuova area di ricerca avanzata, dove investiremo circa il 5% del budget».
La possibilità di gestire il generatore da remoto è solo una moda del momento o un sistema che permette di avere un’elettronica molto precisa e che porta quindi ad avere notevoli vantaggi sul rendimento e sul funzionamento della macchina?
«La nostra elettronica è tra le più performanti oggi esistenti nel mercato. Oltre alla possibilità di gestire da remoto l’accensione e lo spegnimento del generatore, operazione ormai quasi banale, abbiamo sviluppato un sistema che permette di interagire con sistemi remoti particolarmente complessi, per arrivare fino alla gestione remota attraverso protocollo di comunicazione MODBUS.
Oltre a questo, alcune soluzioni presenti sulla scheda (vedi per esempio sonda esterna) permettono di adattare il funzionamento del prodotto alle reali condizioni climatiche esterne ottenendone un importante beneficio in termini di consumo pellet».
Quali tecnologie secondo voi si riveleranno vincenti nel lungo periodo per quanto riguarda l’auto pulizia dei componenti del generatore e l’asportazione delle ceneri prodotte?
«Se parliamo di piccoli generatori, la soluzione con soffiaggio/aspirazione è già da sola efficace.
Se parliamo invece di caldaie, dove le ore di funzionamento sono elevate e il consumo di pellet importante, la soluzione migliore è sicuramente il sistema coclea con scarico delle ceneri su apposito contenitore. Con il sistema Easy Clean di Red, ad esempio, la cenere, anche quella dei turbolatori, viene espulsa in automatico in un apposito cassetto trolley da 50 litri, che consente di ridurre le operazioni di pulizia del braciere ad una/due volte a stagione».
Un’ultima domanda riguarda i fumi di scarico: sappiamo che dal punto di vista della CO2 le biomasse sono considerate a bilancio zero, ma per quanto riguarda le altre sostanze prodotte dalla combustione? L’installazione diffusa di questi generatori, soprattutto nei centri urbani, non può portare ad un aumento delle polveri e di altre sostanze inquinanti nell’aria?
«E’ parzialmente vero, ma negli ultimi anni sono stati fatti enormi passi in avanti nello sviluppo dei sistemi di combustione. Per rispondere alle norme europee sempre più stringenti, la nostra R&D ha lavorato per raggiungere un abbattimento sostanziale delle polveri e degli OGC che in molti casi ha superato il 50%.
Per garantire quindi un impatto davvero minimo sulle polveri sottili è fondamentale acquistare prodotti di ultima generazione, correttamente installati e manutenzionati regolarmente da personale specializzato».
«E' vero, in Italia il riscaldamento a pellet è oramai molto presente nelle nostre abitazioni, tuttavia riteniamo che ci sia ancora tanto da fare se ci confrontiamo con la diffusione degli altri combustibili.
E' inoltre una tecnologia "giovane", in corso di continuo sviluppo, di anno in anno si allargano le possibilità di utilizzo sia in ambito domestico sia in ambito industriale, passiamo infatti dal caminetto di design inserito nell'arredamento di una casa fino alla grossa caldaia utilizzata per riscaldare una serra».
Quale formula di incentivazione consigliate ai vostri clienti: conto termico o detrazioni fiscali?
«Non esiste un consiglio univoco, sono due incentivi diversi nati per soddisfare esigenze diverse, la cosa migliore è valutare caso per caso.
Se si tratta di sostituzione di un impianto esistente e sono soddisfatti i requisiti del Conto Termico questo è sicuramente da consigliare sia per l'importo dell'incentivo sia per la brevità dei tempi di erogazione del contributo.
Se per contro non si rientra nell'ambito di applicazione del CT restano comunque interessanti sia la detrazione 50% (ristrutturazione edilizia) sia il 65% (riqualificazione energetica) anche se i tempi di erogazione sono più lunghi».
Quando conviene installare un generatore a pellet/biomasse, con che tipo di investimento e a quanto può ammontare il tempo per il ritorno dell’investimento?
«Più che quando, perché la risposta sarebbe “Sempre!“, direi che bisogna prestare attenzione affinché il generatore sia scelto in funzione delle reali necessità dell’utente.
Oggi il mercato offre una vasta gamma di prodotti che possono soddisfare le più svariate esigenze dell’utilizzatore; da chi deve riscaldare pochi metri per qualche minuto a chi ha l’esigenza di lasciare il generatore continuamente acceso.
Per quanto riguarda l’investimento, si parte da circa un migliaio di euro per i prodotti più semplici e per i sistemi integrati con il solare si può arrivare ad importi molto più alti, su cui però si può sempre contare sulle agevolazioni di cui sopra. Il ritorno dell’investimento lo possiamo stimare su impianti piccoli/medi sui 2/3 anni, anche senza alcun tipo di agevolazione».
La grande diffusione di questi strumenti ha portato la ricerca e sviluppo a migliorare in maniera decisa il rendimento di questi generatori, quanto incide la ricerca all’interno del budget annuale della vostra azienda?
«Siamo alla continua ricerca di nuove soluzioni e miglioramento dei prodotti attuali. Attualmente lavorano nel reparto R&D di MCZ Group 23 tecnici con un impatto del 3% sul fatturato. Stiamo aprendo una nuova area di ricerca avanzata, dove investiremo circa il 5% del budget».
La possibilità di gestire il generatore da remoto è solo una moda del momento o un sistema che permette di avere un’elettronica molto precisa e che porta quindi ad avere notevoli vantaggi sul rendimento e sul funzionamento della macchina?
«La nostra elettronica è tra le più performanti oggi esistenti nel mercato. Oltre alla possibilità di gestire da remoto l’accensione e lo spegnimento del generatore, operazione ormai quasi banale, abbiamo sviluppato un sistema che permette di interagire con sistemi remoti particolarmente complessi, per arrivare fino alla gestione remota attraverso protocollo di comunicazione MODBUS.
Oltre a questo, alcune soluzioni presenti sulla scheda (vedi per esempio sonda esterna) permettono di adattare il funzionamento del prodotto alle reali condizioni climatiche esterne ottenendone un importante beneficio in termini di consumo pellet».
Quali tecnologie secondo voi si riveleranno vincenti nel lungo periodo per quanto riguarda l’auto pulizia dei componenti del generatore e l’asportazione delle ceneri prodotte?
«Se parliamo di piccoli generatori, la soluzione con soffiaggio/aspirazione è già da sola efficace.
Se parliamo invece di caldaie, dove le ore di funzionamento sono elevate e il consumo di pellet importante, la soluzione migliore è sicuramente il sistema coclea con scarico delle ceneri su apposito contenitore. Con il sistema Easy Clean di Red, ad esempio, la cenere, anche quella dei turbolatori, viene espulsa in automatico in un apposito cassetto trolley da 50 litri, che consente di ridurre le operazioni di pulizia del braciere ad una/due volte a stagione».
Un’ultima domanda riguarda i fumi di scarico: sappiamo che dal punto di vista della CO2 le biomasse sono considerate a bilancio zero, ma per quanto riguarda le altre sostanze prodotte dalla combustione? L’installazione diffusa di questi generatori, soprattutto nei centri urbani, non può portare ad un aumento delle polveri e di altre sostanze inquinanti nell’aria?
«E’ parzialmente vero, ma negli ultimi anni sono stati fatti enormi passi in avanti nello sviluppo dei sistemi di combustione. Per rispondere alle norme europee sempre più stringenti, la nostra R&D ha lavorato per raggiungere un abbattimento sostanziale delle polveri e degli OGC che in molti casi ha superato il 50%.
Per garantire quindi un impatto davvero minimo sulle polveri sottili è fondamentale acquistare prodotti di ultima generazione, correttamente installati e manutenzionati regolarmente da personale specializzato».
In questo Speciale

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