Speciale 46
Progettazione integrata per il risparmio energetico
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Arch. Fabrizio Manzoni
Il progetto integrato: strumenti, attori e tipologie edilizie
La progettazione integrata è un modo di pensare e di intendere l'atto progettuale, in cui ogni attore collabora con gli altri, confrontandosi ed evidenziando alcuni aspetti critici legati alla propria specifica professionalità. Esiste poi una figura di sintesi, il coordinatore per la progettazione, che si incarica, appunto, di sintetizzare tutte le posizioni al fine di raggiungere l'obbiettivo.
In un progetto integrato, quindi, il numero di attori coinvolti dipende dal grado di complessità del progetto stesso. Per la ristrutturazione di un appartamento in una palazzina in città vengono coinvolte tre figure (progettista edile, impianti idrotermici ed elettrici) ma, all'aumentare del grado di complessità, si aggiungono via via strutturisti, consulenti energetici, designer di interni, illuminotecnici, tecnici acustici, specialisti del trattamento aria, degli impianti di trasmissione dati, tecnici della prevenzione incendi e altri a seguire che vanno ad interfacciarsi con i responsabili della sicurezza sul lavoro, se l'edificio è anche un luogo di lavoro. Per opere molto importanti i più grandi studi di progettazione ricorrono anche alla consulenza di storici, sociologi e urbanisti.
Si deve innanzi tutto focalizzare che il risparmio energetico si ottiene attraverso una corretta e puntuale progettazione di impianti e strutture anche pensando al futuro utilizzo dell'edificio ed alla sua conduzione e manutenzione.
Ogni specialista lavora per conto proprio, ma in stretto contatto con gli altri, sia attraverso software specifici di Bulding Information Management, sia attraverso periodici incontri, in cui vengono affrontate le criticità.
E’ in questi momenti che possono essere avanzate le proposte relative al risparmio energetico. Infatti il calcolo del coefficiente di trasmissione termica globale Eph deriva proprio dai componenti edilizi ipotizzati, sia finestrati sia opachi e dai sottosistemi tecnologici di produzione calore ed emissione, all’interno del quale si pongono anche gli apporti gratuiti di calore prodotti sia dall’impianto elettrico sia dalle varie attività.
In un progetto integrato, questo confronto consente di raggiungere il giusto compromesso tra valore di trasmittanza termica e costo del materiale. E’ importante la partecipazione di tutti in quanto una scelta potrebbe comportare delle ricadute, magari insospettate, su altre parti del progetto.
Potrebbero ad esempio esserci dei problemi rispetto all’utilizzo di determinati materiali se l’edificio è vincolato o problemi di posa dal punto di vista della sicurezza in cantiere con extra costi che rendono vano un eventuale miglioramento del valore di trasmittanza globale. Non indifferente è l’apporto della proprietà agli incontri.
La presenza del proprietario, o di chi per esso, consente di verificare immediatamente se le scelte sono coerenti con l’obbiettivo finale e soprattutto se i costi sono allineati con le previsioni.
E’ una metodologia di lavoro, anzi è LA metodologia di lavoro per eccellenza, che consente di visualizzare costantemente ed in tempo reale il risultato di tutte le scelte tecnologiche ed il loro impatto sul prodotto finale.
E’ una metodologia di lavoro, anzi è LA metodologia di lavoro per eccellenza, quando si parla di progettazione integrata. Non si tratta solo di condividere delle informazioni generiche, ma di visualizzare costantemente ed in tempo reale il risultato di tutte le scelte tecnologiche ed il loro impatto sul prodotto finale.
L’illustrazione qui a fianco, presa dall’interessante testo “Guide to BIM” di Scott Barrington del 2012, è in realtà un’immagine di rendering che può essere manipolata per evidenziare un dettaglio o l’altro dell’edificio, sia interno che esterno.
Molto utilizzata in tutto il mondo, questa metodologia permette altresì di tenere sotto controllo i costi.
Sapere in anticipo le fonometrie da lasciare nelle strutture, o le criticità della convivenza tra impianti elettrici e meccanici, permette risparmi anche corposi, valutabili in circa l’1% dell’importo di progetto.
Un tale risparmio può benissimo essere reimpiegato per prevedere materiali isolanti di migliore resa termo-igrometrica o per impianti di illuminazione a basso consumo, ma decisamente più costosi.
Attraverso una resa multimediale di questo tipo, possibile solo con un software BIM, è anche possibile effettuare un attento studio della luce solare, sia in termini di ombre riportate che di calcoli illuminotecnici. Un confronto tra il paesaggista che studia le sistemazioni a verde ed il calcolatore dell’isolamento termico può portare ad interessanti sviluppi sempre con gli altri tecnici che, ognuno per la propria specialità, verifichino le ricadute delle scelte operate sulla parte di propria competenza.
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In un progetto integrato, quindi, il numero di attori coinvolti dipende dal grado di complessità del progetto stesso. Per la ristrutturazione di un appartamento in una palazzina in città vengono coinvolte tre figure (progettista edile, impianti idrotermici ed elettrici) ma, all'aumentare del grado di complessità, si aggiungono via via strutturisti, consulenti energetici, designer di interni, illuminotecnici, tecnici acustici, specialisti del trattamento aria, degli impianti di trasmissione dati, tecnici della prevenzione incendi e altri a seguire che vanno ad interfacciarsi con i responsabili della sicurezza sul lavoro, se l'edificio è anche un luogo di lavoro. Per opere molto importanti i più grandi studi di progettazione ricorrono anche alla consulenza di storici, sociologi e urbanisti.
Ricadute in termini di risparmio energetico
Si deve innanzi tutto focalizzare che il risparmio energetico si ottiene attraverso una corretta e puntuale progettazione di impianti e strutture anche pensando al futuro utilizzo dell'edificio ed alla sua conduzione e manutenzione.
- La prima cosa da sapere è la destinazione d'uso degli spazi. Questo permette a tutti di sapere esattamente:
- Cosa progettare;
- Quali prestazioni devono rendere le varie classi di elementi tecnici
- Quali prestazioni devono rendere le varie classi di elementi tecnici
- Poi occorre sapere come sarà condotto. Se la conduzione potrà essere affidata a gente esperta allora sarà possibile prevedere sistemi tecnologici più sofisticati, altrimenti occorrerà rivolgersi a sistemi semplici con tutte le limitazioni del caso.
Ogni specialista lavora per conto proprio, ma in stretto contatto con gli altri, sia attraverso software specifici di Bulding Information Management, sia attraverso periodici incontri, in cui vengono affrontate le criticità.
E’ in questi momenti che possono essere avanzate le proposte relative al risparmio energetico. Infatti il calcolo del coefficiente di trasmissione termica globale Eph deriva proprio dai componenti edilizi ipotizzati, sia finestrati sia opachi e dai sottosistemi tecnologici di produzione calore ed emissione, all’interno del quale si pongono anche gli apporti gratuiti di calore prodotti sia dall’impianto elettrico sia dalle varie attività.
In un progetto integrato, questo confronto consente di raggiungere il giusto compromesso tra valore di trasmittanza termica e costo del materiale. E’ importante la partecipazione di tutti in quanto una scelta potrebbe comportare delle ricadute, magari insospettate, su altre parti del progetto.
Potrebbero ad esempio esserci dei problemi rispetto all’utilizzo di determinati materiali se l’edificio è vincolato o problemi di posa dal punto di vista della sicurezza in cantiere con extra costi che rendono vano un eventuale miglioramento del valore di trasmittanza globale. Non indifferente è l’apporto della proprietà agli incontri.
La presenza del proprietario, o di chi per esso, consente di verificare immediatamente se le scelte sono coerenti con l’obbiettivo finale e soprattutto se i costi sono allineati con le previsioni.
E’ una metodologia di lavoro, anzi è LA metodologia di lavoro per eccellenza, che consente di visualizzare costantemente ed in tempo reale il risultato di tutte le scelte tecnologiche ed il loro impatto sul prodotto finale.
BIM - Building Information Management

L’illustrazione qui a fianco, presa dall’interessante testo “Guide to BIM” di Scott Barrington del 2012, è in realtà un’immagine di rendering che può essere manipolata per evidenziare un dettaglio o l’altro dell’edificio, sia interno che esterno.
Molto utilizzata in tutto il mondo, questa metodologia permette altresì di tenere sotto controllo i costi.
Sapere in anticipo le fonometrie da lasciare nelle strutture, o le criticità della convivenza tra impianti elettrici e meccanici, permette risparmi anche corposi, valutabili in circa l’1% dell’importo di progetto.
Un tale risparmio può benissimo essere reimpiegato per prevedere materiali isolanti di migliore resa termo-igrometrica o per impianti di illuminazione a basso consumo, ma decisamente più costosi.
Attraverso una resa multimediale di questo tipo, possibile solo con un software BIM, è anche possibile effettuare un attento studio della luce solare, sia in termini di ombre riportate che di calcoli illuminotecnici. Un confronto tra il paesaggista che studia le sistemazioni a verde ed il calcolatore dell’isolamento termico può portare ad interessanti sviluppi sempre con gli altri tecnici che, ognuno per la propria specialità, verifichino le ricadute delle scelte operate sulla parte di propria competenza.
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