Speciale 129
Il riciclo delle acque civili: utilizzi, vantaggi e modalità di depurazione
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Daniele Giovannelli
Il riutilizzo delle acque reflue civili per l’irrigazione
Uno dei possibili riutilizzi delle acque reflue civili è rappresentato dal loro invio ai sistemi di irrigazione, questa finalità deve però sottostare a specifiche normative a cui va prestato un alto livello di attenzione. I sistemi più adeguati al riutilizzo acque reflue per l’irrigazione sono: la microirrigazione, con irrigazione a goccia, o l’irrigazione sotterranea. Quest’ultima infatti, oltre a essere migliore in quanto direttamente a contatto con l’apparato radicale delle piante, evita la formazione di aerosol che potrebbero creare problemi di carattere sanitario alle utenze presenti in loco.
In caso di utilizzo di acque reflue depurate per l’irrigazione, la normativa (DM 185/2003) stabilisce una serie di caratteristiche fondamentali per i liquidi uscenti da impianti di trattamento di acque:
Nel caso in cui lo scopo della depurazione delle acque domestiche sia l’irrigazione, è sempre buona norma effettuare una ulteriore filtrazione per evitare intasamenti. Le acque ben filtrate possono inoltre essere pompate attraverso sistemi a lampade UV che provocano un ulteriore abbattimento della carica batterica attraverso la radiazione ultravioletta germicida.

In caso di utilizzo di acque reflue depurate per l’irrigazione, la normativa (DM 185/2003) stabilisce una serie di caratteristiche fondamentali per i liquidi uscenti da impianti di trattamento di acque:
- Limitata presenza di metalli pesanti che potrebbero entrare nel tessuto delle piante e conseguentemente nel ciclo alimentare (spesso assenti nei reflui di civili abitazioni);
- Garantire una bassa salinità. La presenza di ioni come il boro o il sodio, soprattutto in terreni con matrice argillosa danno vita a scambi ionici che possono modificarne la struttura e, di conseguenza, il livello di fertilità. Un parametro che viene considerato in normativa è il SAR (Sodium Adsorption Ratio) che quantifica appunto la salinità dovuta alla presenza del sodio;
- Compatibilità con il sistema di irrigazione adottato: bassi valori di SS e BOD soprattutto al fine di evitare fenomeni di intasamento;
- Contenere bassi i livelli di patogeni (batteri, virus, ecc.). Le acque reflue possono essere particolarmente ricche di questi microrganismi che rischiano di essere nocivi sia per le persone che vengono a contatto con le acque reflue, sia per i consumatori dei prodotti agricoli coltivati nei terreni irrigati.
Nel caso in cui lo scopo della depurazione delle acque domestiche sia l’irrigazione, è sempre buona norma effettuare una ulteriore filtrazione per evitare intasamenti. Le acque ben filtrate possono inoltre essere pompate attraverso sistemi a lampade UV che provocano un ulteriore abbattimento della carica batterica attraverso la radiazione ultravioletta germicida.

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