Focus Efficienza Energetica

Airu 01.12.2010
Questo articolo ha più di 3 anni

Il teleriscaldamento: riciclare il calore verso un sistema energetico integrato

Oggi l’Europa spreca molta energia.
Più di metà dell’energia viene persa nelle trasformazioni e nei trasporti fino all’utente. L’idea di fondo di un moderno teleriscaldamento è “riciclare” il calore che altrimenti andrebbe disperso e ricorrere all’impiego di fonti rinnovabili per riscaldare gli edifici. In altre parole, convogliare e integrare le fonti disponibili sul territorio e costituire un luogo di mercato per un “calore verde” che riduce il consumo di gas naturale e olio combustibile.
Non più, quindi, semplice fornitura di combustibili, ma un Sistema Energetico Integrato basato sulle fonti localmente disponibili.
Più teleriscaldamento aiuterà l’Europa a raggiungere i propri obiettivi di:
- efficienza energetica e flessibilità di scelta
- minore dipendenza dalle importazioni
- prevenzione dei cambiamenti climatici

Il teleriscaldamento è un mezzo conveniente e sostenibile per riscaldare gli
ambienti e fornire acqua calda igienico-sanitaria, fornisce un prodotto finito: “l’acqua calda” e non una materia prima “i combustibili fossili”.
In molti processi, per esempio quando viene generata l’energia elettrica, una larga parte dell’energia prodotta viene rilasciata sottoforma di calore di surplus. L’idea fondamentale che sostiene un moderno sistema di teleriscaldamento è “riciclare questo calore di surplus”, che altrimenti verrebbe sprecato, per esempio:
- dalla termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani
- dalla produzione termoelettrica (cogenerazione di elettricità e calore)
- dai processi di raffinazione dei combustibili e bio-combustibili
- dai diversi processi industriali produttivi.
Non solo, il teleriscaldamento può impiegare molti tipi di fonti rinnovabili:
- biomasse
- geotermia ad alta e bassa entalpia (tramite l’uso di pompe di calore)
- solare termico.

Il calore recuperato dalle diverse fonti è utilizzato per riscaldare l’acqua che, attraverso una rete di tubazioni stradali ben isolate, viene trasportata ai singoli edifici della città o del quartiere. In ciascun edificio (residenziale, pubblico, commerciale o industriale) la caldaia viene eliminata e sostituita da un semplice scambiatore di calore; l’impianto di distribuzione interna dell’edificio rimane inalterato. Non c’è più caldaia, nè fiamma, nè camino.
Con questo sistema è possibile estendere la fornitura di calore ad intere aree urbane, similmente a quanto avviene con l’acquedotto o con la rete elettrica cittadina.

Il teleriscaldamento offre un servizio comodo, sicuro, efficiente, ecologico; evita costi secondari di manutenzione, tempi di sostituzione, rischi ed imprevisti connessi all’uso domestico delle caldaie a gas. Questo ad un costo del servizio mediamente inferiore a quello del gas naturale.

ll teleraffreddamento, invece, è un’alternativa sostenibile ai tradizionali
sistemi di aria condizionata prodotta con elettricità o con gas.
Come per il riscaldamento, l’idea principale è quella di utilizzare
risorse locali disponibili che altrimenti sarebbero sprecate o difficili
da impiegare.
Le risorse strategiche sono:
- il freddo naturale delle profondità dei mari, dei laghi e dei fiumi
- la trasformazione del calore di surplus dai processi industriali, dalla
cogenerazione e dalla termovalorizzazione.

Per maggiori informazioni visita lo stand virtuale di AIRU, Associazione Italiana Riscaldamento Urbano su ExpoClima.

Richiedi info su questo focus

Il teleriscaldamento: riciclare il calore verso un sistema energetico integrato
Accetta le regole di utilizzo di ExpoClima e politica di protezione dei dati e privacy di ExpoClima.