Impianti a fanghi attivi a basso carico FBC, Elbi

Gli impianti a fanghi attivi a basso carico devono essere installati a valle della vasca Imhoff per consentire lo scarico dell’acqua purificata direttamente su corso d’acqua superficiale senza rischio di inquinamento ambientale.

Funzionamento

Il processo biologico a fanghi attivi si riferisce ad un tipo di trattamento aerobico condotto mediante aerazione del refluo in un contenitore (reattore biologico) in presenza di una popolazione microbica (biomassa).
 
Negli impianti a fanghi attivi i microorganismi sono prodotti in continuo all’interno del reattore in conseguenza alle reazioni biochimiche di degradazione del carbonio organico e dei nutrienti, amplificando così il processo di riproduzione dei microorganismi.
 
Gli impianti fanghi attivi sono dotati di soffianti che aumentano la presenza di ossigeno al loro interno in modo da accrescere la capacità di degradazione del carico organico da parte dei batteri di tipo aerobico.
 
Questi batteri sfruttano l’ossigeno per consumare il materiale biodegradabile e, maggiore sarà la presenza di ossigeno, maggiore sarà la capacità di consumare il materiale organico biodegradabile all’interno delle vasche.
 
Questi impianti di Elbi vengono progettati per garantire il trattamento di carichi volumetrici che non superino 0,5 (Cv < 0,5 BOD5 /m3) ed un carico organico giornaliero non superiore a 48 g/A.E.
 
Gli impianti sono caratterizzati da vasca di sedimentazione interna per separare il refluo depurato dal fango attivo che si accumula nel digestore.

Istruzioni per la manutenzione

• Ispezionare periodicamente l’impianto per verificare che non siano presenti materiali grossolani pervenuti accidentalmente a ostruire le condotte;
• Controllare periodicamente che non si siano verificate anomalie al quadro elettrico se presente;
• Verificare che il compressore a membrana lavori correttamente;
• Effettuare lo spurgo dei fanghi di supero ogni sei mesi, operazione che dev’essere svolta da una ditta autorizzata.

• Realizzato in polietilene rotazionale;
• Struttura monolitica priva di giunture e con nervature di rinforzo, dotata di foro d’entrata e uscita una camera di sedimentazione, un serbatoio di digestione e coperchi per ispezione e prelievo idoneo per installazione interrata;
• Il sistema dev’essere dotato di compressore e diffusore micro-bolle secondo le specifiche dell’impianto forniti in dotazione;
• Dimensionamento nel rispetto delle indicazioni date dall’esperienza.