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23.02.2021
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Infrastrutture per il gas: lo spreco di milioni di euro per progetti dell’Unione Europea

Unione Europea denunciata da ONG per milioni di euro sprecati per progetti sul gas

Global Witness, la ONG internazionale che combatte contro lo sfruttamento delle risorse naturali, ha pubblicato un’analisi in cui denuncia gli sprechi economici dell’Unione Europea nei progetti per gas fossile.

Ogni 100 euro che l’UE dà alle compagnie del gas, 9 ne vengono buttati: è questo il calcolo “simbolico” fatto dalla ONG per far comprendere ai contribuenti l’entità del danno economico provocato.

È stato calcolato che sono stati sprecati quasi 440 milioni di euro per la realizzazione di progetti per il gas fossile, che hanno già fallito o rischiano tutt’ora di fallire, e che dal 2013 la spesa totale per questi progetti è stata di quasi 5 miliardi di euro.

L’approvazione di queste iniziative è oggetto del regolamento TEN – E sulle reti transeuropee dell’energia, che  regola il sostegno ai PCI, (Projects of Common Interest), i progetti infrastrutturali transfrontalieri.

Global Witness denuncia un conflitto di interesse nella procedura di approvazione dei progetti in quanto le aziende parte di ENTSOG, l’associazione europea dei gestori dei sistemi di trasmissione del gas che li sceglie, sono le stesse che li propongono.

“È incredibile che la Commissione ritenga che questo sia un processo equo per decidere come spendere i soldi pubblici” sostiene Johnatan Gant, Senior Gas Campaigner di Global Witness. “ Quando le aziende che possono trarne vantaggio diretto sono coinvolte nel processo decisionale, non sorprende che così tanto di questo denaro vitale venga sprecato".

Secondo l’analisi dell’ONG l’Europa non avrebbe neppure bisogno di altre infrastrutture per il gas fossile perché quelle che già esistono sono in gradi si soddisfare a pieno la domanda di gas. Una domanda che, viene sottolineato, è destinata ad esaurirsi in vista degli obiettivi climatici stabiliti dalla Commissione Europea che porteranno alla riduzione del 90% del consumo di gas entro il 2050. È questo il motivo principale per cui Global Witness sostiene che le spese comunitarie per il gas non hanno fondamento.

Un altro problema riguarda i progetti sul gas che sono stati iniziati, per i quali sono stati investiti grossi capitali, ma che sono falliti o non sono mai stati completati. Un esempio concreto è il progetto per la realizzazione di BRUA, il gasdotto per il trasporto di gas tra Bulgaria, Romania, Ungheria e Austria, per il quale sono stati investiti dal 2014 più di 400 milioni di euro, al momento non utilizzabile.

Allarmante è il fatto che le cifre riportate nell’analisi di Global Witness riguardano solo i capitali controllati dall’Unione Europea, senza contare quelli che in alcuni casi arrivano da enti e investitori esterni, il che porterebbe ad un aumento degli sprechi economici già denunciati.

Ciò che emerge è che, se da un lato l’Unione Europea si sta impegnando attivamente nella lotta contro i cambiamenti climatici, dall’altro non sta facendo nulla di concreto per evitare di sprecare le risorse comunitarie a disposizione per contribuire a questa battaglia.

La richiesta fatta da Global Witness riguarda l’eliminazione delle agevolazioni per i progetti sul gas per concentrare gli investimenti su fonti rinnovabili come eolico e solare, come sostiene Gant. “La crisi climatica, come riconosce la stessa UE, è sia immediata che disastrosa. Non possiamo quindi sprecare un solo centesimo di fondi pubblici già a corto di fondi quando questi soldi dovrebbero essere destinati a progetti di energia rinnovabile fattibili ".