Intervista a Marco Buoni di ATf
La svolta Green dell'economia di sicuro toccherà anche i refrigeranti attualmente utilizzati. Secondo voi quali e come saranno i refrigeranti del futuro?
"L'avvento della Green Economy in Europa ha già prodotto conseguenze positive sulle tipologie dei refrigeranti da qualche anno. Si stanno diffondendo sempre più i refrigeranti naturali a basso impatto ambientale, particolare importanza rivestirà la
qualificazione delle competenze, forse ancora più necessaria di quella richiesta per i gas sintetici, in quanto trattasi di gas infiammabili (idrocarburi), tossici (ammoniaca) o con alte pressioni di lavoro (anidride carbonica)".
Il mercato della componentistica è pronto ad utilizzare questi nuovi refrigeranti?
"I refrigeranti alternativi agli HFC, che contribuiscono ai cambiamenti climatici, in effetti non sono nuovi. Parlerei piuttosto di un ritorno a refrigeranti che si sono utilizzati per molti anni ma che si sono lasciati da parte a causa dei loro aspetti negativi, legati alla sicurezza.
Ma questi refrigeranti, come si può notare nel report realizzato dall'Associazione europea AREA e tradotto in italiano sulla rivista Industria&Formazione (n. 7), sono ottimi refrigeranti nelle rispettive applicazioni. Per esempio ammoniaca nei grandi impianti, idrocarburi nei piccoli impianti domestici, anidride carbonica nei sistemi a cascata.
I componenti sono quindi disponibili per gli idrocarburi - l'ammoniaca da moltissimo tempo – mentre per l'anidride carbonica lo sono diventati negli ultimi anni, per cui anche per questo gas ora è possibile trovare compressori a ciclo subcritico e transcritico, valvole, raffreddatori di gas, etc.
Discorso a parte bisogna fare per il refrigerante di nuova costituzione HFO, che verrà utilizzato nei prossimi mesi in tutte le automobili per il condizionamento auto. Per questo refrigerante ancora non si è avuta piena commercializzazione e quindi non si conoscono ancora le compatibilità con le attuali componentistiche".
Quali sono i vantaggi nell'utilizzo di questi refrigeranti?
"L'esperienza europea sull'eliminazione dei gas dannosi insegna che i nuovi refrigeranti alternativi e naturali, oltre ad essere a basso impatto ambientale, portano a importanti risultati dal punto di vista del risparmio energetico. Infatti è ormai assodato che nei frigoriferi domestici vedremo sempre maggiormente l'uso dei refrigeranti idrocarburi come l'isobutano che in basse quantità (comunque fino a 150 gr) è considerato dagli standard un'ottima scelta. Inoltre anche il propano sta prendendo piede negli impianti commerciali come bottle cooler e vetrine refrigerate".
Quanto può influire l'uso di un particolare refrigerante sul rendimento delle macchine?
"Può influire molto perché il rendimento ottenibile dipende molto dallo stato di sviluppo della componentistica utilizzata oltre che dal tipo di refrigerante".
Quanto può influire il lavoro del tecnico del freddo sul rendimento delle macchine?
"Molto, infatti per questo è importante la formazione. Il cosiddetto Patentino Frigorista è infatti stato visto dalla commissione Europea, a partire dai primi anni del decennio scorso, come un importante mezzo per garantire, ai tecnici che maneggiano i gas refrigeranti HCFC prima e HFC ora, le competenze e i requisiti minimi richiesti da regolamentazione, ovvero le basi per un corretto lavoro tecnico".
Siete soddisfatti della legislazione attuale?
"Sì lo siamo. L'implementazione di tale certificazione in Italia era attesa da anni. Consentirà di regolamentare l'attività dei tecnici del freddo, facendo sì che solo tecnici preparati e certificati possano mettere mano ai gas refrigeranti ed agli impianti che li contengono; questo sarà importantissimo per la salvaguardia dell'ambiente, che è un bene di tutti".
Sempre in materia di legislazione, quali sono le normative che la vostra associazione chiede al governo Monti e all'Unione Europea?
"La nostra associazione italiana e l'associazione europea chiedono all'Italia e all'Europa l'estensione della certificazione a tutti i refrigeranti e non solamente agli HFC. Inoltre chiedono che venga tenuto presente che esistono molte applicazioni come nel condizionamento dell'aria in applicazioni medio-piccole in cui gli HFC sono l'unica soluzione possibile per quanto riguarda la sicurezza sia degli utenti che dei tecnici e inoltre per quanto riguarda il rendimento energetico (effetto indiretto) che è tanto importante quanto il controllo dell'emissione dei gas refrigeranti in atmosfera (effetto diretto)".