Intervista a Intervista a Ugo Rigon, Direttore Commerciale di Wegalux

Intervista a Ugo Rigon di Wegalux

Competitività e sviluppo di nuove tecnologie. Quale sarà il futuro del fotovoltaico?

Secondo l'associazione europea dell'industria fotovoltaica, nel 2011 l'Italia ha superato la Germania per la capacità installata di impianti FV. Sarà lo stesso per il 2012 o con le ultime modifiche agli incentivi ci sarà un arresto del mercato?

"Gli indicatori che arrivano dai principali protagonisti del mercato ci dicono che la formula "incentivi + prezzo in discesa" assicurerà

un anno di sviluppo in linea con quanto visto nel 2011. Personalmente credo che, al di là dei meri numeri, ci siano molti indicatori che mostrano un cambio di mentalità che si svilupperà nel 2012 e che dovrebbe assicurare ulteriore crescita. Non voglio entrare in analisi sociologiche dei movimenti di "antipolitica" che caratterizzano il paese, ma noto che di fianco a questi sentimenti nasce una voglia di "autarchia" rispetto, ad esempio, alle necessità energetiche. Questa tendenza a valorizzare il concetto di risparmio a scapito di quello di investimento è per noi importantissimo e assolutamente da perseguire".

Si ritiene che il prezzo dei moduli in silicio cristallino sia inferiore al reale costo di produzione, questo per eliminare possibili investimenti su tecnologie fotovoltaiche. Fanta politica o reale sensazione di mercato?

"Credo sia fantapolitica".

In Cina si produce quasi il 50% dei pannelli installati in Europa e in Nord America. Con l'aumento della domanda interna cinese ritenete possibile l'esportazione di prodotti Europei/Italiani di alta qualità verso la Cina?

"Non credo che la possibilità di esportare in Cina i prodotti europei sia strettamente legata alla qualità dei prodotti. Quello che conta al giorno d'oggi per creare un prodotto di qualità non è il sito di produzione, ma il controllo puntuale e metodico che garantiamo allo stesso e il fatto di essere del "vecchio continente" non è sicuramente una condizione sufficiente per entrare e competere nel mercato cinese. L'unica possibilità per noi produttori europei di penetrare in Cina, come in ogni parte del mondo, è rappresentata dalla nostra capacità di pensare a qualcosa di nuovo e originale, alla nostra capacità di applicare ai nostri prodotti non la semplice tecnologia, ma creatività ed inventiva, in poche parole, la nostra storica lungimiranza".

Molti annunci parlano di fotovoltaico senza silicio, celle fotovoltaiche a base di mirtillo, ma nel mercato questi prodotti non si vedono. La vostra azienda prevede l’adozione degli stessi nei prossimi anni?

"Crediamo molto nella possibilità di applicare nuove tecnologie nei nostri prodotti e stiamo investendo tempo ed energie per coniugare al meglio innovazione e tradizione. Oggi i dubbi sulla durata e sulla reale resa ostacolano lo sviluppo e rendono difficile un passaggio in toto a questi prodotti, ma stiamo aprendo collaborazioni con aziende prestigiose per riuscire in breve tempo a presentare qualche novità interessante".

La resa delle celle, pur mantenendosi nel range di rendimento di prodotti esistenti, in questi anni è aumentata. I vostri prodotti come si distinguono dal resto del mercato?

"Abbiamo il merito di aver scelto un partner di prim'ordine per la fornitura delle celle fotovoltaiche e di poter quindi equipaggiare le nostre tegole con il meglio della tecnologia disponibile. Abbiamo valorizzato ulteriormente questo plus studiando un sistema di connessione ad hoc che permettesse di limitare al minimo qualsiasi perdita di potenza ed infine, applicando ad ogni tegola un diodo di by-pass, abbiamo realizzato un sistema fotovoltaico ai massimi livelli di produttività. Ne abbiamo riprova in tutti gli impianti fino ad oggi realizzati che hanno permesso ottime performance di resa anche in condizioni particolarmente difficili".