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23.05.2023
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Investimenti in energie pulite: nuovi progetti per un mondo più “green”. Ma la cooperazione internazionale rallenta

I nuovi investimenti in energie pulite potrebbero superare gli obiettivi di Net Zero. Ma senza la cooperazione non tutti i Paesi avranno pari accesso alle tecnologie rinnovabili

Nuovi progetti e nuovi piani di investimento. Il mondo sta conoscendo uno slancio importante verso le tecnologie pulite.

La produzione stimata al 2030 vede un aumento del 60% per il fotovoltaico e del 25% per le batterie. Ma la nuova analisi IEA evidenzia la necessità di una maggiore cooperazione globale e della creazione di catene di approvvigionamento sicure e resilienti.

 

Investimenti in energie pulite: entro il 2030 potrebbero essere realizzati progetti per 790 miliardi

Nuovi progetti sono stati annunciati per la transizione energetica, evidenziando il crescente slancio globale verso investimenti green. In quest'ottica, la produzione stimata al 2030 aumenta del 60% per il fotovoltaico e del 25% per le batterie.

Se tutti i progetti venissero poi effettivamente realizzati, la produzione raggiungerebbe i 790 miliardi di dollari entro il 2030, superando il livello previsto per la realizzazione dello scenario a zero emissioni.

Tuttavia, i progetti per eolico, pompe di calore e elettrolizzatori sono rallentati. La maggior parte delle possibili realizzazioni devono ancora ricevere le decisioni finali di investimento e questo potrebbe richiedere tempi molto lunghi.

Inoltre, non c’è ancora una diffusione globale degli investimenti, che si concentrano piuttosto in pochissimi Paesi.

 

Gli investimenti in energie pulite restano concentrati in pochi Paesi

Attualmente, la capacità produttiva delle tecnologie per l’energia pulita è altamente concentrata geograficamente. I primi 3 Paesi rappresentano tra l’80% e il 90% della capacità produttiva globale, con la Cina al primo posto.

E anche i nuovi progetti annunciati riguardano i primi 3 mercati. Se venissero realizzati tutti, la quota di produzione raggruppata in questi mercati si sposterebbe al 95% entro il 2030. La Cina, in questo senso, è pronta a rafforzare la sua posizione di leader nelle principali tecnologie dell’energia pulita.

È importante, e il G7 ne è stato un esempio, che vi sia una maggiore cooperazione internazionale e soprattutto una diversificazione maggiore delle tecnologie, per garantire catene di approvvigionamento sicure e resilienti.

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