La classificazione dei sistemi di ventilazione meccanica controllata
Gli impianti di ventilazione meccanica controllata possono essere classificati secondo diverse caratteristiche, generalmente si categorizzano in base alla loro ubicazione nell'edificio e alla modalità di gestione dei flussi d'aria.
Dal punto di vista della distribuzione spaziale, possiamo identificare le seguenti principali configurazioni. Gli impianti centralizzati costituiscono una soluzione completa per l'intero edificio, anche in contesti complessi con molti ambienti e/o di notevole metratura, e sono caratterizzati da un'unità principale di grandi dimensioni, tipicamente collocata in un locale tecnico dedicato, dalla quale si diramano estese reti di canalizzazioni che raggiungono tutti gli ambienti principali dei diversi locali. Questa configurazione permette una gestione unificata del ricambio d'aria dell'intero edificio, ma richiede una progettazione attenta sin dalle fasi iniziali della costruzione. Gli impianti decentralizzati rappresentano invece una soluzione dedicata alla singola unità immobiliare all'interno di un edificio più ampio. Pur mantenendo una struttura simile agli impianti centralizzati, questi sistemi si distinguono per le dimensioni più contenute e la maggiore versatilità.
L'unità principale, significativamente più compatta rispetto a quella degli impianti centralizzati, può essere facilmente integrata in una controsoffittatura di spazi secondari come disimpegni, corridoi o ripostigli. Il vantaggio fondamentale di questa configurazione risiede nella completa indipendenza del sistema, che consente una calibrazione personalizzata in base alle specifiche esigenze dell'unità immobiliare e dei suoi occupanti. Gli impianti puntuali costituiscono la soluzione più semplice, a fronte di notevoli limiti di efficienza, essendo progettati per servire singoli locali. Questi dispositivi si caratterizzano per le dimensioni estremamente ridotte e la semplicità di installazione, richiedendo interventi edilizi minimi che si limitano generalmente alla realizzazione di un foro di diametro contenuto nella muratura perimetrale. Tale caratteristica li rende particolarmente adatti per interventi di riqualificazione energetica in edifici esistenti, dove l'installazione di sistemi più complessi potrebbe risultare problematica, inoltre, il costo contenuto rappresenta un ulteriore fattore che ne favorisce la diffusione.
Complementare alla classificazione basata sull’ubicazione, è la categorizzazione degli impianti VMC secondo le modalità di gestione dei flussi d'aria. I sistemi a singolo flusso operano secondo un principio simile ai tradizionali aspiratori da parete, ma con una fondamentale differenza: mentre questi ultimi espellono l'aria dall'interno verso l'esterno, gli impianti VMC a singolo flusso prelevano l'aria dall'ambiente esterno, la sottopongono a filtrazione e la immettono nell'edificio. Questi sistemi sono efficaci specialmente nel funzionamento continuativo nell'arco delle 24 ore e sono spesso dotati di controlli avanzati che permettono di regolare parametri come la velocità delle ventole e i valori di umidità, adattandosi così alle condizioni ambientali e alle esigenze degli occupanti.
I sistemi a singolo flusso alternato, o push-pull, rappresentano una soluzione intermedia caratterizzata dall'alternanza ciclica tra fasi di estrazione e fasi di immissione dell'aria; tale alternanza permette un bilanciamento più efficiente dei flussi d'aria e, nei modelli più avanzati, consente un parziale recupero termico che è impossibile nei sistemi a flusso unidirezionale; inoltre, questi sistemi offrono una maggiore flessibilità operativa, adattandosi alle condizioni interne ed esterne attraverso la modifica dei cicli di inversione e consentono una distribuzione più uniforme dell'aria “fresca” nei locali.
Gli impianti a singolo flusso presentano tuttavia una limitazione intrinseca: l'utilizzo dello stesso canale per la gestione del flusso d'aria, nonostante l'elevata capacità filtrante di cui sono generalmente dotati, determina la possibilità di una parziale contaminazione dell'aria in entrata da parte di particelle residue provenienti dal flusso in uscita, riducendo potenzialmente l'efficacia del ricambio. I sistemi a doppio flusso costituiscono la tipologia più diffusa e tecnologicamente avanzata, caratterizzata dalla completa separazione dei percorsi dell'aria.
Questi impianti sono dotati di ventilatori e condotti dedicati specificamente all'estrazione dell'aria viziata, e di un secondo set di ventilatori e condotti destinati esclusivamente all'immissione dell'aria filtrata, configurazione che elimina completamente la commistione e quindi il rischio di contaminazione tra i flussi. Inoltre, essi integrano sistemi di filtraggio sia per l'aria in uscita, proteggendo così i componenti meccanici dell'impianto, sia per l'aria in entrata, garantendo l'eliminazione di polveri, allergeni e altri inquinanti prima dell'immissione negli ambienti abitati. I sistemi P.I.V. (Positive Input Ventilation o ventilazione a pressione positiva) rappresentano una soluzione particolarmente adatta per unità immobiliari indipendenti.
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