Focus Enti e Associazioni
Angaisa
• 04.12.2015
Questo articolo ha più di 3 anni
La riqualificazione come riferimento per il mercato edilizio italiano. Il Rapporto CRESME al Meeting Invernale ANGAISA
Presentato brevemente ieri, durante il Meeting Invernale ANGAISA, il Rapporto CRESME: il mercato su cui investire è sicuramente quello delle riqualificazioni e delle ristrutturazioni.

Con la filiera idrotermosanitaria ha a che fare anche il mercato dell’edilizia, tanto che, durante il Meeting Invernale ANGAISA svoltosi ieri a Milano, è stato brevemente presentato da Lorenzo Bellicini, direttore del CRESME, proprio il rapporto congiunturale e previsionale CRESME, presentato al Politecnico di Milano pochi giorni fa.
“Riqualificazione, incentivi, investimenti: un nuovo clima di fiducia per l’edilizia e la filiera idrotermosanitaria” il titolo dell’intervento del Direttore, che ha esordito rimarcando sulla forte incertezza, indeterminatezza e insicurezza di cui la nostra epoca è caratterizzata.
Difficile fare previsioni in questo periodo che richiede, infatti, uno sguardo costante e puntuale a quanto succede al mercato: pianificare e programmare, ora come ora, è molto più difficile rispetto al passato, senza contare che ciò che avviene nel mercato mondiale influisce moltissimo nel mercato interno del nostro Paese.
Il Rapporto CRESME, per il 2014, ha analizzato 339 industrie produttrici, 127 costruttori, 94 studi di ingegneria e 356 distributori.
Dopo un lungo periodo di difficoltà per il settore dell’edilizia, finalmente emerge qualche segnale positivo, che fa ben sperare anche per il prossimo anno, ma con molta cautela.
Non tutti i settori dell’edilizia, infatti, registrano segnali positivi così forti: il 72% del mercato delle costruzioni, nel nostro Paese, è dato dalle riqualificazioni, mentre la costruzione di nuovi edifici corrisponde solo al 25,8%, con una prospettiva simile per i prossimi 5 anni.
Ampio spazio, dunque, alla riqualificazione e alla ristrutturazione degli edifici, mercato di riferimento per l’edilizia italiana, che valgono per l’82% degli investimenti. Secondo Bellicini, però, è necessario avviare una discussione tecnica con il Governo per comprendere bene il funzionamento dei meccanismi di incentivazione.
Il mercato in cui, ora come ora, non sembra così conveniente investire è, invece, quello del residenziale: 110mila nuove abitazioni realizzate in un anno nel nostro Paese, cifra che potrà salire al massimo a 150mila, e che nel Regno Unito, Paese che conta un numero di abitanti simile al nostro corrispondono già a 157mila. Per non parlare della Francia, che conta 374mila nuove abitazioni l’anno. Questo ci fa comprendere perfettamente che nel residenziale non vale la pena di investire.
Cresce la realizzazione di edifici nell’ambito non residenziale, soprattutto per quanto riguarda capannoni industriali e laboratori.
È cresciuto del 4% nel 2015 anche il mercato immobiliare: segnali di mercato importanti, con uno scenario che sta cambiando. Le occasioni di acquisto, secondo la previsione del CRESME, saranno buone ancora per qualche anno, prima che si impennino i prezzi.
È cambiata la politica anche per quanto riguarda le opere pubbliche: è molto forte il concetto di riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Per concludere, sostanzialmente, è stata evidenziata a chiare lettere questa ripartenza del mercato edilizio, soprattutto per quanto riguarda il non residenziale e le riqualificazioni, ma la ripresa sarà molto lenta. Ripresa che, peraltro, porterà il mercato a cambiare in modo radicale nei prossimi 10 anni, anche per l’influenza del mondo delle macchine e dell’automazione che, nel settore dell’edilizia, avranno un ruolo fondamentale.
Bellicini parla di “una nuova alba” prevista per il prossimo anno, ma che richiede grande equilibrio, in una condizione nuova e più favorevole rispetto a quella già vissuta.
“Riqualificazione, incentivi, investimenti: un nuovo clima di fiducia per l’edilizia e la filiera idrotermosanitaria” il titolo dell’intervento del Direttore, che ha esordito rimarcando sulla forte incertezza, indeterminatezza e insicurezza di cui la nostra epoca è caratterizzata.
Difficile fare previsioni in questo periodo che richiede, infatti, uno sguardo costante e puntuale a quanto succede al mercato: pianificare e programmare, ora come ora, è molto più difficile rispetto al passato, senza contare che ciò che avviene nel mercato mondiale influisce moltissimo nel mercato interno del nostro Paese.
Il Rapporto CRESME, per il 2014, ha analizzato 339 industrie produttrici, 127 costruttori, 94 studi di ingegneria e 356 distributori.
Dopo un lungo periodo di difficoltà per il settore dell’edilizia, finalmente emerge qualche segnale positivo, che fa ben sperare anche per il prossimo anno, ma con molta cautela.
Non tutti i settori dell’edilizia, infatti, registrano segnali positivi così forti: il 72% del mercato delle costruzioni, nel nostro Paese, è dato dalle riqualificazioni, mentre la costruzione di nuovi edifici corrisponde solo al 25,8%, con una prospettiva simile per i prossimi 5 anni.
Ampio spazio, dunque, alla riqualificazione e alla ristrutturazione degli edifici, mercato di riferimento per l’edilizia italiana, che valgono per l’82% degli investimenti. Secondo Bellicini, però, è necessario avviare una discussione tecnica con il Governo per comprendere bene il funzionamento dei meccanismi di incentivazione.
Il mercato in cui, ora come ora, non sembra così conveniente investire è, invece, quello del residenziale: 110mila nuove abitazioni realizzate in un anno nel nostro Paese, cifra che potrà salire al massimo a 150mila, e che nel Regno Unito, Paese che conta un numero di abitanti simile al nostro corrispondono già a 157mila. Per non parlare della Francia, che conta 374mila nuove abitazioni l’anno. Questo ci fa comprendere perfettamente che nel residenziale non vale la pena di investire.
Cresce la realizzazione di edifici nell’ambito non residenziale, soprattutto per quanto riguarda capannoni industriali e laboratori.
È cresciuto del 4% nel 2015 anche il mercato immobiliare: segnali di mercato importanti, con uno scenario che sta cambiando. Le occasioni di acquisto, secondo la previsione del CRESME, saranno buone ancora per qualche anno, prima che si impennino i prezzi.
È cambiata la politica anche per quanto riguarda le opere pubbliche: è molto forte il concetto di riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Per concludere, sostanzialmente, è stata evidenziata a chiare lettere questa ripartenza del mercato edilizio, soprattutto per quanto riguarda il non residenziale e le riqualificazioni, ma la ripresa sarà molto lenta. Ripresa che, peraltro, porterà il mercato a cambiare in modo radicale nei prossimi 10 anni, anche per l’influenza del mondo delle macchine e dell’automazione che, nel settore dell’edilizia, avranno un ruolo fondamentale.
Bellicini parla di “una nuova alba” prevista per il prossimo anno, ma che richiede grande equilibrio, in una condizione nuova e più favorevole rispetto a quella già vissuta.
